Ecco il mio report sulla due giorni al Frontiers Rock Festival!
Premetto che è stata la mia prima volta (e sicuramente non l’ultima!).
Dal punto di vista logistico/organizzativo tutto assolutamente perfetto!
Location stupenda, calza a pennello per un evento di questo tipo, tutto organizzato in modo impeccabile e professionale.
Forse è il primo concerto in cui non mi viene in mente anche una sola considerazione negativa da fare…
Affluenza ottima! Primo giorno praticamente tutto pieno, secondo giorno un po' meno gente ma piu’ o meno livello simile.
Come mi aspettavo la stragrande maggioranza era straniera, sembrava di stare all’estero!
Veniamo alle esibizioni.
Palace: sono arrivato presto per vedermeli in prima fila visto che ho apprezzato moltissimo il disco di debutto dello scorso anno. Purtroppo inizialmente ci sono stati problemi tecnici (microfono spento) che li hanno penalizzati, comunque a me non sono dispiaciuti anche se chiaramente si è vista la non abitudine a calcare palchi così importanti.
One Desire: visti anche loro in prima fila, ero molto curioso perché il recente disco di debutto mi aveva colpito abbastanza. Prestazione un po' troppo da ragazzini, il cantante si atteggiava eccessivamente per i miei gusti e anche vocalmente ha faticato un pochino. Devono crescere ma le potenzialità ci sono.
Crazy Lixx: l’ultimo album è veramente molto bello e dal vivo hanno una carica pazzesca, sicuramente promossi anche se a livello vocale non trascendentali, ma per il genere che fanno alla fine va più che bene, divertimento assicurato. Mi hanno fatto letteralmente impazzire 2 signori sulla settantina che hanno ballato in maniera sfrenata sulle note di 21 till I die!
Eclipse: e qua si sale di livello, e parecchio! Prima band della giornata a lasciare un segno indelebile, hanno piazzato uno show fantastico! Suoni puliti e potenti, prestazione vocale notevole, ottima presenza scenica: insomma una band che sicuramente rappresenta il genere al top in questo momento. Da segnalare la comparsata di Luppi durante una canzone, che con la sua voce ha stracciato Erik (e grazie al cazzo direte voi!).
Revolution Saints: la classe e l’esperienza sono indiscutubili, a livello vocale però non li ho visti benissimo, soprattutto nei pezzi cantati dalla batteria (scelta a mio avviso discutibile). Da pelle d'oca In the name of the father, dedicata al padre di Serafino Perugino.
Tyketto: e qua signori miei, giù il cappello! Sono loro per il sottoscritto i vincitori assoluti del festival, una performance semplicemente da tramandare: suoni perfetti, esecuzione impeccabile di tutti i pezzi. Sono rimasto veramente sbalordito.
Steelheart: non mi hanno convinto. Per l’amor di Dio, a livello vocale niente da dire, la voce ha retto molto bene, ma hanno trasmesso una sensazione di freddezza e distacco totale, l’opposto dei Tyketto. Me ne sono andato dopo She’s Gone (suonata comunque molto bene).
E arriviamo al seconod giorno! Anche in questo caso arrivo presto perché voglio assolutamente assistere in prima fila agli show di Cruzh e ovviamente Lionville.
Cruzh: come per i Palace anche il loro disco di debutto dello scorso anno mi era piaciuto moltissimo, quindi la curiosità era molta. Devo dire che loro hanno messo in piedi uno show assolutamente godibile, grazie sia ad una buona presenza scenica che alle loro canzoni, che sono fatte per rendere al massimo in sede live, essendo di facile presa e trascinanti. Se il difetto del loro disco d’esordio era proprio la voce, obiettivamente anonima, in questa sede hanno giovato della presenza di un nuovo cantante (per ora comunque solo turnista) che ha conferito ai pezzi piu’ carattere. Promossi.
Lionville: fra le band non di primo piano sono senza dubbio i vincitori assoluti! Tecnicamente impeccabili, prestazione da lacrime! Il valore aggiunto è senza dubbio Lars che sciorina una performance sublime e dà alla band una presenza scenica importante. Il pubblico li acclama a gran voce durante tutta l’esibizione mostrando verso questa band un affetto incredibile. Speriamo non rimanga un episodio isolato perché veramente questi ragazzi meritano di suonare.
Adrenaline Rush: sono andato a prendere il sole sul prato.
Kee Marcello: non male anche se vocalmente non entusiasmante. Atteggiamento un po' troppo “menoso”, chiude il concerto con The final countdown, a mio avviso inappropriata.
Unruly Child: ottimo show il loro, con una Marcie Free sugli scudi! Purtroppo non conoscevo in modo approfondito il loro repertorio ma ho comunque apprezzato moltissimo tutta la scaletta.
LA Guns: mi sono perso l’inizio, comunque prestazione carichissima, band indubbiamente in ottima forma, pur non essendo come genere fra le mie preferenze assolute.
TNT: grandissimi anche loro, nonostante la stanchezza accumulata durante la lunga giornata il loro show scorre via che è un piacere. Un piccolo appunto forse per i volumi (non avrei mai immaginato di dire una cosa del genere!) un po' troppo alti: quando il cantante faceva gli acuti (pazzeschi) facevano letteralmente male le orecchie!
Nel complesso quindi un festival assolutamente fantastico, organizzato in maniera impeccabile! Sicuramente tornerò per le prossime edizioni a prescindere dalle band (il catalogo Frontiers è comunque ottimo in ogni caso) perché è un evento davvero unico. (da segnalare anche la vendita dei cd a 8 e 10€, andati quasi tutti esauriti già il primo giorno).
L’unica cosa che forse ritoccherei è la durata, un po' eccessiva. Iniziando alle 15 si arriva al finale di serata un po' troppo stanchi ed inevitabilmente diventa un po' pesante “resistere” fino a mezzanotte inoltrata (ad esempio il primo giorno a metà concerto degli Steelheart molta gente se n’era già andata).
Io renderei un po' piu’ snelle le scalette rosicchiando il minutaggio in modo da terminare alle 23 anziché a mezzanotte passata.
All'anno prossimo!
