[Long] ma insomma, come diavolo si registra un disco?
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GAMMAgAY ha scritto: Se vieni alla prossima aricciata lo compro. Giuro!
Guarda che io ci vengo molto volentieri,è l'uomo mio che mi estromette a mia insaputa perchè ogni volta che la fate lui sta dall'altra parte di Roma e non mi passa a prendere!
Quindi,mulatelo!
"And
I don't need your civil war
It feeds the rich while it buries the poor
Your power hungry sellin' soldiers
In a human grocery store
Ain't that fresh
I don't need your civil war"
I don't need your civil war
It feeds the rich while it buries the poor
Your power hungry sellin' soldiers
In a human grocery store
Ain't that fresh
I don't need your civil war"
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GAMMAgAY ha scritto: beh per quanto possa fare piacere l'approvazione del pubblico, senza soldi non si cantano messe...
questo lo so. ma col download arrivi a gente che non comprerà mai il tuo cd. voglio il parere dei musicisti!
We're so young but we're on the road to ruin
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Taylor Swift
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GAMMAgAY ha scritto: Cosi sia.
Ps: Lascia perdere, ti vengo a prendere io la prossima volta.. [/B]
Ecco,si,facciamo così!
Anche perchè ho paura a venire con Gangi che mi abita vicino!
GAMMAgAY ha scritto: beh per quanto possa fare piacere l'approvazione del pubblico, senza soldi non si cantano messe... [/B]
Ben detto!
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Mi pare una discussione un po' inconsistente, considerando che in rete ho trovato anche il disco di un gruppo napoletano di un mio amico che mi aveva passato e che avevo perso nel vecchio hard disk; sicuramente per farsi conoscere, da gruppo emergente, mi orienterei più per fornire sample gratuiti; se si arrivasse poi a 2-3 album da studio non puoi fare che mettere in vendita i dischi e chiudere un occhio sul download, tanto i fan se ci tengono lo comprano il discoRenxy ha scritto: questo lo so. ma col download arrivi a gente che non comprerà mai il tuo cd. voglio il parere dei musicisti!
It's like this endless search for the perfect balance of deconstruction and layered complexity
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Premesso che musicisti del nostro livello dai dischi non vedono praticamente una lira ? l?unico modo per avere delle entrate è fare dei concerti o vendere il merchandising ? io sarei anche favorevole al download gratuito del mio materiale, ma ci sono da considerare alcuni elementi che spesso vengono trascurati nella foga di avere tutto gratis e subito.
Sicuramente Internet è uno strumento promozionale formidabile, non credo che avremmo mai potuto fare un tour dall?altra parte dell?oceano se i nostri dischi non fossero finiti in rete valicando così i confini della distribuzione ?fisica? dei Cd e permettendoci di raggiungere un?audience più ampia. D'altronde la studio di registrazione, la promozione, l?artwork e la stampa vengono sostenuti dall?etichetta, che non è un impresa benefica.
Per quanto questo discorso possa scandalizzare i ?puristi dell?arte?, una label investe una certa quantità di soldi su un prodotto aspettandosi di guadagnarci qualcosa, si chiama capitalismo ed è un sistema in voga in tutto il mondo. Se tutti si mettono a scaricare il disco l?etichetta non avrà entrate e non riuscirà a coprire i costi sostenuti per la produzione del Cd, quindi quando la band dovrà registrare un altro disco la label, che si fa i conti in tasca esattamente come li facciamo noi ?gente di strada?, sarà costretta a ridurre sensibilmente il budget e la promozione, obbligando il gruppo a conseguire un risultato meno valido, o nel peggiore dei casi deciderà di non rinnovare il contratto.
Ragionamento lineare e matematicamente semplice.
Questa situazione paradossalmente taglia le gambe ai gruppi più piccoli: se i Metallica o i Korn vendono 2 milioni di album in meno rispetto ai dieci milioni totalizzati dal disco precedente, la situazione non sarà allegra, soprattutto tenendo in considerazione la mole degli investimenti messi in gioco. Comunque potranno contare su uno zoccolo duro di fan capace di garantire delle entrate sostanziose, senza parlare dell?apporto economico derivante dai tour, dalla vendita del merchandising, dai passaggi in radio ed in tv e mille altre cose non alla portata dei gruppi di livello minore.
Quando una band minore vede decrescere le proprie vendite da 30.000 copie a meno di 10.000, il danno economico è infinitamente maggiore per l?etichetta, che preferirà non lavorare più con il gruppo in questione gettandolo in mezzo ad una strada. E sarà di ben magra consolazione sapere che in Thailandia o in Cambogia la musica della formazione è conosciuta, perché mancheranno i soldi per permettere un altro disco.
I programmi peer-to-peer dovrebbero essere usati con un minimo d?intelligenza, ascoltando tutto il prodotto gratis e, se di proprio gradimento, premiando la band con l?acquisto del Cd. Anche io mi procuro molta musica online ed agisco esattamente in questa maniera. Purtroppo molti sono pronti a gridare il proprio supporto alle band underground, ma pochi sono quelli che lo dimostrano mettendo effettivamente mano al portafogli per band che non siano i soliti 5/6 mostri sacri.
Spesso vengono tirati in ballo i prezzi esorbitanti dei Cd, e siamo tutti d?accordo, eppure mi sembra che anche dischi di etichette come la Scarlet, che cerca da sempre di mantenere i prezzi ad un livello ?popolare?, vengano scaricati senza remora, magari apprezzati e quindi snobbati al momento dell?acquisto, preferendo il quindicesimo live dei Manowar.
Aggiungiamo anche che trovare online il disco due mesi prima della release contribuisce a ?bruciarlo?, soprattutto se la band in questione non è un nome che viene pronunciato spesso. Mettiamo che il mio nuovo disco sia in grado di convincervi, voi lo scaricate, lo ascoltate ed, incredibile a dirsi, vi piace e sentite il desiderio di possederne una copia originale. Nel momento in cui tale disco sarà presente sugli scaffali dei negozi voi avrete ascoltato altri 50 lavori, a tenere le somme basse, e forse ve ne sarete dimenticati, oppure lo avrete ascoltato molto per 15 giorni ed in quel momento avrete altre priorità (solitamente Iron Maiden o Dream Theater). Certo, se fa questa fine forse non era un capolavoro immortale, ma se vi mettete nei panni di chi quel lavoro lo ha prodotto capirete che dia un certo fastidio vederlo trattato in tale maniera. Ricordatevi che gran parte degli album vengono venduti entro i primi mesi dall?uscita, una situazione del genere non aiuta molto.
Ultima considerazione di natura prettamente artistica: noi musicisti ci facciamo un sedere inimmaginabile per curare ogni aspetto del prodotto, dai testi alla produzione, al booklet, alle foto, a mille altri dettagli, affrontando dei sacrifici notevoli (chi salta le ferie estive per essere presente in studio, chi litiga con la donna, chi smette di avere vita sociale per mesi, chi passa le nottate in bianco per correggere eventuali errori, chi rovina i propri rapporti col datore di lavoro), quindi non mi sembra una follia desiderare che questi dettagli vengano goduti in toto da un?eventuale acquirente. Invece il disco sta diventando sempre più una merce usa e getta. Si scarica, si ascoltano i primi tre pezzi mentre ci si fa una pippa su youporn e quindi si passa ad altro.
Intendiamoci, Internet ha cambiato il modo di promuovere la musica, ha aperto moltissime porte e tante altre belle cose, ma dovrebbe essere usato in maniera consapevole al fine di premiare le realtà che vengono ritenute qualitativamente degne. Il download dovrebbe essere interpretato come una straordinaria possibilità di poter giudicare un prodotto prima dell?acquisto, non come un surrogato all?acquisto stesso sia che piaccia sia che non convinca. In parole povere dovrebbe fungere da strumento promozionale, e la promozione solitamente è finalizzata alla valorizzazione del prodotto promosso. Non acquistando un disco che piace, soprattutto di una band ?piccola?, questo effetto viene perso.
In conclusione, per rispondere alla domanda di Renxy, io sono indescrivibilmente felice quando ricevo mail di fan Tunisini, Coreani, Indiani e Cinesi (tutte nazioni in cui il disco non potrebbe arrivare se non ci fosse internet) che si complimentano per la mia musica, sono meno contento quando sento le etichette che piangono miseria e fanno discorsi del tipo: ?fra le mani ho un master di una band esordiente dalle grandi qualità, ma come posso prendermi il rischio di produrla quando oramai i dischi non si vendono più? Meglio puntare su qualcosa di più sicuro anche se qualitativamente è meno valido?.
Spero di aver espresso il mio parere in maniera chiara, solitamente su questi argomenti c?è una grande spaccatura fra il pubblico, che non a torto preferisce non pagare che pagare, ed i musicisti, che sanno quanto lavoro ci sia dietro un prodotto, non vedono comunque l?ombra di un quattrino (e questo non è grave, alla fine si suona per portare in giro la propria arte, non per navigare nell?oro, soprattutto in un genere di nicchia come il metal) ed oltretutto rischiano di non poter produrre altri dischi se non attingendo alle proprie tasche, soluzione non sempre agevole visti i costi di uno studio professionale e l?assenza di un ritorno.
Non parliamo poi delle band esordienti, che oramai per convincere un?etichetta a produrre un Cd pagato integralmente da loro debbono fare i salti mortali, e spesso sono costrette a rimanere col prodotto nel cassetto perché nessuno vuole rischiarci un paio di migliaia di euro.
Sicuramente Internet è uno strumento promozionale formidabile, non credo che avremmo mai potuto fare un tour dall?altra parte dell?oceano se i nostri dischi non fossero finiti in rete valicando così i confini della distribuzione ?fisica? dei Cd e permettendoci di raggiungere un?audience più ampia. D'altronde la studio di registrazione, la promozione, l?artwork e la stampa vengono sostenuti dall?etichetta, che non è un impresa benefica.
Per quanto questo discorso possa scandalizzare i ?puristi dell?arte?, una label investe una certa quantità di soldi su un prodotto aspettandosi di guadagnarci qualcosa, si chiama capitalismo ed è un sistema in voga in tutto il mondo. Se tutti si mettono a scaricare il disco l?etichetta non avrà entrate e non riuscirà a coprire i costi sostenuti per la produzione del Cd, quindi quando la band dovrà registrare un altro disco la label, che si fa i conti in tasca esattamente come li facciamo noi ?gente di strada?, sarà costretta a ridurre sensibilmente il budget e la promozione, obbligando il gruppo a conseguire un risultato meno valido, o nel peggiore dei casi deciderà di non rinnovare il contratto.
Ragionamento lineare e matematicamente semplice.
Questa situazione paradossalmente taglia le gambe ai gruppi più piccoli: se i Metallica o i Korn vendono 2 milioni di album in meno rispetto ai dieci milioni totalizzati dal disco precedente, la situazione non sarà allegra, soprattutto tenendo in considerazione la mole degli investimenti messi in gioco. Comunque potranno contare su uno zoccolo duro di fan capace di garantire delle entrate sostanziose, senza parlare dell?apporto economico derivante dai tour, dalla vendita del merchandising, dai passaggi in radio ed in tv e mille altre cose non alla portata dei gruppi di livello minore.
Quando una band minore vede decrescere le proprie vendite da 30.000 copie a meno di 10.000, il danno economico è infinitamente maggiore per l?etichetta, che preferirà non lavorare più con il gruppo in questione gettandolo in mezzo ad una strada. E sarà di ben magra consolazione sapere che in Thailandia o in Cambogia la musica della formazione è conosciuta, perché mancheranno i soldi per permettere un altro disco.
I programmi peer-to-peer dovrebbero essere usati con un minimo d?intelligenza, ascoltando tutto il prodotto gratis e, se di proprio gradimento, premiando la band con l?acquisto del Cd. Anche io mi procuro molta musica online ed agisco esattamente in questa maniera. Purtroppo molti sono pronti a gridare il proprio supporto alle band underground, ma pochi sono quelli che lo dimostrano mettendo effettivamente mano al portafogli per band che non siano i soliti 5/6 mostri sacri.
Spesso vengono tirati in ballo i prezzi esorbitanti dei Cd, e siamo tutti d?accordo, eppure mi sembra che anche dischi di etichette come la Scarlet, che cerca da sempre di mantenere i prezzi ad un livello ?popolare?, vengano scaricati senza remora, magari apprezzati e quindi snobbati al momento dell?acquisto, preferendo il quindicesimo live dei Manowar.
Aggiungiamo anche che trovare online il disco due mesi prima della release contribuisce a ?bruciarlo?, soprattutto se la band in questione non è un nome che viene pronunciato spesso. Mettiamo che il mio nuovo disco sia in grado di convincervi, voi lo scaricate, lo ascoltate ed, incredibile a dirsi, vi piace e sentite il desiderio di possederne una copia originale. Nel momento in cui tale disco sarà presente sugli scaffali dei negozi voi avrete ascoltato altri 50 lavori, a tenere le somme basse, e forse ve ne sarete dimenticati, oppure lo avrete ascoltato molto per 15 giorni ed in quel momento avrete altre priorità (solitamente Iron Maiden o Dream Theater). Certo, se fa questa fine forse non era un capolavoro immortale, ma se vi mettete nei panni di chi quel lavoro lo ha prodotto capirete che dia un certo fastidio vederlo trattato in tale maniera. Ricordatevi che gran parte degli album vengono venduti entro i primi mesi dall?uscita, una situazione del genere non aiuta molto.
Ultima considerazione di natura prettamente artistica: noi musicisti ci facciamo un sedere inimmaginabile per curare ogni aspetto del prodotto, dai testi alla produzione, al booklet, alle foto, a mille altri dettagli, affrontando dei sacrifici notevoli (chi salta le ferie estive per essere presente in studio, chi litiga con la donna, chi smette di avere vita sociale per mesi, chi passa le nottate in bianco per correggere eventuali errori, chi rovina i propri rapporti col datore di lavoro), quindi non mi sembra una follia desiderare che questi dettagli vengano goduti in toto da un?eventuale acquirente. Invece il disco sta diventando sempre più una merce usa e getta. Si scarica, si ascoltano i primi tre pezzi mentre ci si fa una pippa su youporn e quindi si passa ad altro.
Intendiamoci, Internet ha cambiato il modo di promuovere la musica, ha aperto moltissime porte e tante altre belle cose, ma dovrebbe essere usato in maniera consapevole al fine di premiare le realtà che vengono ritenute qualitativamente degne. Il download dovrebbe essere interpretato come una straordinaria possibilità di poter giudicare un prodotto prima dell?acquisto, non come un surrogato all?acquisto stesso sia che piaccia sia che non convinca. In parole povere dovrebbe fungere da strumento promozionale, e la promozione solitamente è finalizzata alla valorizzazione del prodotto promosso. Non acquistando un disco che piace, soprattutto di una band ?piccola?, questo effetto viene perso.
In conclusione, per rispondere alla domanda di Renxy, io sono indescrivibilmente felice quando ricevo mail di fan Tunisini, Coreani, Indiani e Cinesi (tutte nazioni in cui il disco non potrebbe arrivare se non ci fosse internet) che si complimentano per la mia musica, sono meno contento quando sento le etichette che piangono miseria e fanno discorsi del tipo: ?fra le mani ho un master di una band esordiente dalle grandi qualità, ma come posso prendermi il rischio di produrla quando oramai i dischi non si vendono più? Meglio puntare su qualcosa di più sicuro anche se qualitativamente è meno valido?.
Spero di aver espresso il mio parere in maniera chiara, solitamente su questi argomenti c?è una grande spaccatura fra il pubblico, che non a torto preferisce non pagare che pagare, ed i musicisti, che sanno quanto lavoro ci sia dietro un prodotto, non vedono comunque l?ombra di un quattrino (e questo non è grave, alla fine si suona per portare in giro la propria arte, non per navigare nell?oro, soprattutto in un genere di nicchia come il metal) ed oltretutto rischiano di non poter produrre altri dischi se non attingendo alle proprie tasche, soluzione non sempre agevole visti i costi di uno studio professionale e l?assenza di un ritorno.
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prendi e porta a casa, la gente che scarica e basta senza comprare mai mi fa schifo al cazzo, gli andassero in medicine i soldi che non spende
ulteriore motivazione per la quale d'ora in avanti su eutk sarà SEVERAMENTE vietato parlare di dischi (nel dettaglio dei brani, ovviamente) che non sono ancora usciti.
FranziHWQ ha scritto: Aggiungiamo anche che trovare online il disco due mesi prima della release contribuisce a ?bruciarlo?, soprattutto se la band in questione non è un nome che viene pronunciato spesso. Mettiamo che il mio nuovo disco sia in grado di convincervi, voi lo scaricate, lo ascoltate ed, incredibile a dirsi, vi piace e sentite il desiderio di possederne una copia originale. Nel momento in cui tale disco sarà presente sugli scaffali dei negozi voi avrete ascoltato altri 50 lavori, a tenere le somme basse, e forse ve ne sarete dimenticati, oppure lo avrete ascoltato molto per 15 giorni ed in quel momento avrete altre priorità (solitamente Iron Maiden o Dream Theater). Certo, se fa questa fine forse non era un capolavoro immortale, ma se vi mettete nei panni di chi quel lavoro lo ha prodotto capirete che dia un certo fastidio vederlo trattato in tale maniera. Ricordatevi che gran parte degli album vengono venduti entro i primi mesi dall?uscita, una situazione del genere non aiuta molto.
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Graz ha scritto: prendi e porta a casa, la gente che scarica e basta senza comprare mai mi fa schifo al cazzo, gli andassero in medicine i soldi che non spende
ulteriore motivazione per la quale d'ora in avanti su eutk sarà SEVERAMENTE vietato parlare di dischi (nel dettaglio dei brani, ovviamente) che non sono ancora usciti.
Graz... hai letto tutto il mio post nonostante sia lungo... ma allora mi vuoi bene???
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ma LOL mi hai preso per Jem7, è lui che non legge mai i topic lunghi 
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pensa che io per avere cadaveria originale sto aspettando un pacco di tempo. Fra un po' resuscita ..Graz ha scritto: prendi e porta a casa, la gente che scarica e basta senza comprare mai mi fa schifo al cazzo, gli andassero in medicine i soldi che non spende
ulteriore motivazione per la quale d'ora in avanti su eutk sarà SEVERAMENTE vietato parlare di dischi (nel dettaglio dei brani, ovviamente) che non sono ancora usciti.
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stavolta questo topic l'ho letto tutto, tranne l'ultimo post-fiume, dove mi sono fermato al 65% circaGraz ha scritto: ma LOL mi hai preso per Jem7, è lui che non legge mai i topic lunghi
ok ok è vero anche io li salto, ma non i tuoi![]()
Ultima modifica di Jem7 il 15 gennaio 2008 03:23, modificato 1 volta in totale.
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Graz ha scritto: prendi e porta a casa, la gente che scarica e basta senza comprare mai mi fa schifo al cazzo, gli andassero in medicine i soldi che non spende
ma magari
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IL BASSO
Da anni venite relegati nell?ombra, i nemici vi motteggiano, gli amici vi compatiscono, le donne vi snobbano. Più di una volta vi siete ritrovati davanti allo specchio nel cuore della notte, la pioggia battente fuori dalla finestra ed un dubbio bruciante nella vostra anima:
?Perché ho deciso di suonare il basso in un gruppo metal??
Amici, voi non siete soli, io conosco il dramma interiore che oscura anche la giornata più luminosa, io comprendo il tormento che si agita lì dove le ottave diventano più gravi, io ho avuto il coraggio di alzarmi in piedi e di urlare:
?Si, io suono il basso in un gruppo metal e sono fiero della mia scelta!?
Si sono voltati tutti, ero al supermercato.
E voi, si voi, chitarristi, cantanti, batteristi e tastieristi, dovreste vergognarvi!
Quante volte avete voltato la testa di fronte a situazioni al limite del mobbing? Quante volte avete abbassato lo sguardo sulla vostra pedaliera mentre il povero bassista cercava un volto amico fra le tante facce ostili disseminate per la sala prove? Quante volte avete annuito mentre il batterista attribuiva le lamentele dei vicini alle vibrazioni dell?amplificatore di basso, ben consapevole di aver suonato il doppio pedale sino alle cinque del mattino fino a ieri? Quante volte avete ascoltato in silenzio il vostro compagno di mille avventure rispondere umiliato a domande del tipo:
?Ma cosa suoni??
?Il basso.?
?E cos?è??
?Tipo una chitarra, ma con un paio di corde in meno ed un suono più cupo.?
?Aaahh, ma allora è facile!?
???
Bassisti, Fratelli, Popol mio, il momento della riscossa è finalmente arrivato, ora lo studio è tutto per voi.
Avete presente quella scusa patetica che vi raccontava la vostra ragazza? Oddio, forse mi sono sbilanciato, le donne sono merce per cantanti e chitarristi, un bassista al massimo ha una migliore amica di cui è segretamente innamorato e con cui passa ore ed ore al telefono consolandola mentre lei si lamenta dell?eccessiva libido del suo attuale partner Nigeriano Abdul, meglio conosciuto in patria come ?Abdul la colonna d?Ercole?.
Comunque, riprendendo le fila del discorso, avete presente quella scusa patetica che la vostra migliore amica vi ha propinato nei momenti di più cupa disperazione? Si dai, quel luogo comune che dice: ?Il basso è il motore ritmico del gruppo?.
Ora siete adulti e vaccinati e finalmente posso dirvelo: è tutto vero, persino voi contate qualcosa nell?economia del disco.
Shockati? E? comprensibile.
Non tutti i bassisti sono in grado di tenere i nervi saldi nel corso della loro prima session di registrazione, molti mostrano ampie difficoltà nell?interagire con lo staff dello studio. Il bassista medio non riesce a credere che una persona, in questo caso il fonico, sia interessata ad avere ? e da lui, per giunta! ? il parere su un suono, una soluzione ritmica o un arrangiamento. Questo comportamento spesso porta ad uno stato di mutismo del musicista il quale, accecato dall?emozione di essere stato interpellato per la prima volta da una persona con attinenze al mondo della musica, si troverà ad assentire a qualsiasi soluzione proposta dal fonico, non permettendosi mai di contraddirlo per non spezzare l?idillio del momento.
Quanto appena detto spiega perché la stragrande maggioranza dei fonici abbia buoni rapporti con i bassisti: stanno zitti, non rompono le palle e sorridono sempre.
Ma lasciamoci questi travagli alle spalle. Ora siete seduti su uno sgabello ? gli studi di registrazione sono pieni di sgabelli rigorosamente senza schienale, credo che a monte ci sia una cospirazione globale atta rendere tutti i musicisti vittime della scoliosi ?, il basso è comodamente adagiato sulla vostra coscia e, dallo schermo LCD, ProTools vi sorride amichevole. Pizzicate una corda e trasalite, avete solo il tempo di pensare ?è dunque questo il suono di un basso elettrico? Sono passati anni dall?ultima volta che sono riuscito ad udirlo chiaramente? prima che l?inizio della registrazione vi metta sotto i riflettori.
Affinché questo (breve) momento di gloria possa dare i suoi frutti, cercate di non prendere la session sottogamba. Ricordate che, in quasi tutte le produzioni con le chitarre ?grosse?, è in realtà il basso a creare la pasta che garantisce il muro di suono tanto agognato, e questo è un dettaglio tutt?altro che irrilevante. Provate a prendere i dischi dei Fear Factory ed a togliere il basso, rimarranno delle chitarre secche come una vacca nel deserto. Lavorate non solo sulle frequenze medie, che vi garantiscono la presenza e, di conseguenza, esercitano un fascino maligno su molti bassisti, piuttosto cercate di creare un timbro capace di fare da collante con gli altri strumenti.
A meno che il vostro cognome non sia Sheehan o Claypool, tenete a mente che il basso viene ancora classificato nella sezione ritmica, quindi prima di sbizzarrivi in scale funamboliche che, quasi certamente, andranno a cozzare con le partiture che il chitarrista ha preparato e non vi ha ancora esposto (tutti gli altri nel gruppo le conoscono già da mesi, alcuni di loro sanno anche fischiettarle) assicuratevi di aver creato un bel groove e di esservi intersecati a perfezione con la batteria. E? meglio una singola svisata di gusto piuttosto che una decina di parti in tapping posizionate a sproposito, col concreto rischio di venir interpretate dall?ascoltatore più come una disperata richiesta di attenzione che come uno sfoggio di virtuosismo musicale. Per fare queste cose c?è il chitarrista ed il suo ego ipertrofico, voi limitatevi ad osservarlo dall?alto mentre si esibisce come una scimmia da circo, inconsapevole delle solide fondamenta che in quel momento gli state ergendo sotto i piedi.
Si, se vi fa stare meglio a volte potete sussurrare sottovoce: ?io ti ho creato, io ti distruggo??
Fortunatamente, il vostro compito non è dei più lunghi: a parte dei casi abbastanza rari, il bassista incide una sola traccia per brano suonando sulla batteria appena registrata e sulla base delle chitarre guida, quindi una buona preparazione prima delle registrazioni vi permetterà di risparmiare molto tempo.
Da anni venite relegati nell?ombra, i nemici vi motteggiano, gli amici vi compatiscono, le donne vi snobbano. Più di una volta vi siete ritrovati davanti allo specchio nel cuore della notte, la pioggia battente fuori dalla finestra ed un dubbio bruciante nella vostra anima:
?Perché ho deciso di suonare il basso in un gruppo metal??
Amici, voi non siete soli, io conosco il dramma interiore che oscura anche la giornata più luminosa, io comprendo il tormento che si agita lì dove le ottave diventano più gravi, io ho avuto il coraggio di alzarmi in piedi e di urlare:
?Si, io suono il basso in un gruppo metal e sono fiero della mia scelta!?
Si sono voltati tutti, ero al supermercato.
E voi, si voi, chitarristi, cantanti, batteristi e tastieristi, dovreste vergognarvi!
Quante volte avete voltato la testa di fronte a situazioni al limite del mobbing? Quante volte avete abbassato lo sguardo sulla vostra pedaliera mentre il povero bassista cercava un volto amico fra le tante facce ostili disseminate per la sala prove? Quante volte avete annuito mentre il batterista attribuiva le lamentele dei vicini alle vibrazioni dell?amplificatore di basso, ben consapevole di aver suonato il doppio pedale sino alle cinque del mattino fino a ieri? Quante volte avete ascoltato in silenzio il vostro compagno di mille avventure rispondere umiliato a domande del tipo:
?Ma cosa suoni??
?Il basso.?
?E cos?è??
?Tipo una chitarra, ma con un paio di corde in meno ed un suono più cupo.?
?Aaahh, ma allora è facile!?
???
Bassisti, Fratelli, Popol mio, il momento della riscossa è finalmente arrivato, ora lo studio è tutto per voi.
Avete presente quella scusa patetica che vi raccontava la vostra ragazza? Oddio, forse mi sono sbilanciato, le donne sono merce per cantanti e chitarristi, un bassista al massimo ha una migliore amica di cui è segretamente innamorato e con cui passa ore ed ore al telefono consolandola mentre lei si lamenta dell?eccessiva libido del suo attuale partner Nigeriano Abdul, meglio conosciuto in patria come ?Abdul la colonna d?Ercole?.
Comunque, riprendendo le fila del discorso, avete presente quella scusa patetica che la vostra migliore amica vi ha propinato nei momenti di più cupa disperazione? Si dai, quel luogo comune che dice: ?Il basso è il motore ritmico del gruppo?.
Ora siete adulti e vaccinati e finalmente posso dirvelo: è tutto vero, persino voi contate qualcosa nell?economia del disco.
Shockati? E? comprensibile.
Non tutti i bassisti sono in grado di tenere i nervi saldi nel corso della loro prima session di registrazione, molti mostrano ampie difficoltà nell?interagire con lo staff dello studio. Il bassista medio non riesce a credere che una persona, in questo caso il fonico, sia interessata ad avere ? e da lui, per giunta! ? il parere su un suono, una soluzione ritmica o un arrangiamento. Questo comportamento spesso porta ad uno stato di mutismo del musicista il quale, accecato dall?emozione di essere stato interpellato per la prima volta da una persona con attinenze al mondo della musica, si troverà ad assentire a qualsiasi soluzione proposta dal fonico, non permettendosi mai di contraddirlo per non spezzare l?idillio del momento.
Quanto appena detto spiega perché la stragrande maggioranza dei fonici abbia buoni rapporti con i bassisti: stanno zitti, non rompono le palle e sorridono sempre.
Ma lasciamoci questi travagli alle spalle. Ora siete seduti su uno sgabello ? gli studi di registrazione sono pieni di sgabelli rigorosamente senza schienale, credo che a monte ci sia una cospirazione globale atta rendere tutti i musicisti vittime della scoliosi ?, il basso è comodamente adagiato sulla vostra coscia e, dallo schermo LCD, ProTools vi sorride amichevole. Pizzicate una corda e trasalite, avete solo il tempo di pensare ?è dunque questo il suono di un basso elettrico? Sono passati anni dall?ultima volta che sono riuscito ad udirlo chiaramente? prima che l?inizio della registrazione vi metta sotto i riflettori.
Affinché questo (breve) momento di gloria possa dare i suoi frutti, cercate di non prendere la session sottogamba. Ricordate che, in quasi tutte le produzioni con le chitarre ?grosse?, è in realtà il basso a creare la pasta che garantisce il muro di suono tanto agognato, e questo è un dettaglio tutt?altro che irrilevante. Provate a prendere i dischi dei Fear Factory ed a togliere il basso, rimarranno delle chitarre secche come una vacca nel deserto. Lavorate non solo sulle frequenze medie, che vi garantiscono la presenza e, di conseguenza, esercitano un fascino maligno su molti bassisti, piuttosto cercate di creare un timbro capace di fare da collante con gli altri strumenti.
A meno che il vostro cognome non sia Sheehan o Claypool, tenete a mente che il basso viene ancora classificato nella sezione ritmica, quindi prima di sbizzarrivi in scale funamboliche che, quasi certamente, andranno a cozzare con le partiture che il chitarrista ha preparato e non vi ha ancora esposto (tutti gli altri nel gruppo le conoscono già da mesi, alcuni di loro sanno anche fischiettarle) assicuratevi di aver creato un bel groove e di esservi intersecati a perfezione con la batteria. E? meglio una singola svisata di gusto piuttosto che una decina di parti in tapping posizionate a sproposito, col concreto rischio di venir interpretate dall?ascoltatore più come una disperata richiesta di attenzione che come uno sfoggio di virtuosismo musicale. Per fare queste cose c?è il chitarrista ed il suo ego ipertrofico, voi limitatevi ad osservarlo dall?alto mentre si esibisce come una scimmia da circo, inconsapevole delle solide fondamenta che in quel momento gli state ergendo sotto i piedi.
Si, se vi fa stare meglio a volte potete sussurrare sottovoce: ?io ti ho creato, io ti distruggo??
Fortunatamente, il vostro compito non è dei più lunghi: a parte dei casi abbastanza rari, il bassista incide una sola traccia per brano suonando sulla batteria appena registrata e sulla base delle chitarre guida, quindi una buona preparazione prima delle registrazioni vi permetterà di risparmiare molto tempo.
Ultima modifica di FranziHWQ il 22 gennaio 2008 12:19, modificato 1 volta in totale.
Rock 'n' roll ain't worth the name if it don't make you strut
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Come anticipavo in precedenza, dal momento che avete dedicato la vostra vita di musicisti ad un genere, il metal, che non lascia molto spazio al basso, ora siete probabilmente colmi di rancore verso l?intero Creato e dotati di una sensibilità esasperata.
Il fonico medio questo lo sa bene e, dall?alto della sua immensa saggezza, cercherà di evitarvi un crollo nervoso esprimendosi per eufemismi ed adoperando esclusivamente la prima persona plurale.
Di seguito cito le frasi più comuni con relativa traduzione in italiano corrente, spero possiate farne tesoro per il futuro:
- ?Questa era buona, facciamone un?altra per avere più scelta?: hai suonato talmente male che vorrei non aver mai posseduto l?udito;
- ?Non male?: terribile;
- ?Non male, ora proviamo a farla più groovy?: se non finissi il pezzo con trenta secondi di anticipo rispetto al resto degli strumenti ti saremmo tutti molto grati;
- ?Non male, ora prova a suonarla un pelo più avanti sul tempo?: il riff che stai suonando con tanta convinzione è finito due minuti fa, te ne sei accorto?
- ?Rilassati e poi ci riproviamo?: siamo insieme su questa barca che affonda, sino a quando non mi dai un prodotto quantomeno lavorabile io non posso scollare le chiappe dalla sedia. Che vogliamo fare?
- ?Il fraseggio che hai appena suonato era ottimo, ora vorrei che tu provassi ad eseguirlo un?ultima volta perché devo togliermi una curiosità?: la roba che hai suonato è appena decente, con molta immaginazione potrei tenerla sul disco, però oggi mi sento buono ed ho deciso di darti un?ultima possibilità. Prova a risuonarla, se sento il solito scempio passo avanti e me ne lavo le mani;
- ?Uhm, no, ok. Ho soddisfatto la mia curiosità, alla fine è meglio se lasciamo quella di prima?: ti sei appena giocato la tua chance di poter eseguire in maniera dignitosa la partitura su cui abbiamo perso mezza giornata. Passiamo ad altro;
- ?Questa era perfetta, ora scusami solo un attimo?: ho abbastanza materiale per assemblare una partitura dignitosa dalle quindici partiture cacofoniche che hai eseguito finora. Adesso stai zitto e buono sullo sgabello mentre io smanetto col computer cercando di farti suonare come se possedessi il pollice opponibile;
- ?Ottimo, per quanto mi riguarda questa è buona la prima?: grazie al cielo questo brano è composto di un unico riff ripetuto per cinque minuti. La legge delle probabilità è con me, almeno uno decente dovresti averlo suonato, il resto lo copio;
- ?Sei sicuro che il basso sia accordato alla perfezione??: se vuoi vado a cercarti una mazza ferrata così puoi picchiare ancora più forte sulle corde;
- ?Io la rifarei, la sento un po? strana?: impara ad andare a tempo, imbecille;
- ?Vuoi provare a rifarla sentendola dalle cuffie??: adesso ti metto il click ad un volume assordante, vediamo se così riesci ad andare a tempo;
- ?Non capisco, è perfetta eppure suona ancora in maniera strana, forse c?è qualcosa di sbagliato nella batteria??: non ci posso credere, sei andato fuori tempo anche con il click che ti spaccava i timpani! Hai mai considerato l?idea di lasciar perdere la musica? Te lo chiedo non come fonico, ma come uomo;
- ?Fidati, questa è molto buona?: tanto non si sentirà mai in mezzo a tutto questo casino, perché ne stiamo ancora parlando?
- ?Bel groove!?: questo te lo sistemo domani prima che tu venga in studio, non lo scoprirai mai. Ora voglio andare a casa, sbrigati!
- ?Io questa parte non la risuonerei, la trovo particolare?: sei un incapace, accettalo. Meglio di così non ti verrà mai;
- ?Bello questo basso, ha un suono simile a quello dei Korn?: le tue corde sono troppo lente, tirale;
- ?Non ti preoccupare, questo fraseggio lo tiro su in sede di
mixaggio?: già è tanto se in futuro ti rivolgerò ancora la parola, adesso sbrigati che voglio andare a casa!
- ?Bravissimo, direi che per oggi hai dato il massimo.?: non ce l?hai una casa? Io si.
Il fonico medio questo lo sa bene e, dall?alto della sua immensa saggezza, cercherà di evitarvi un crollo nervoso esprimendosi per eufemismi ed adoperando esclusivamente la prima persona plurale.
Di seguito cito le frasi più comuni con relativa traduzione in italiano corrente, spero possiate farne tesoro per il futuro:
- ?Questa era buona, facciamone un?altra per avere più scelta?: hai suonato talmente male che vorrei non aver mai posseduto l?udito;
- ?Non male?: terribile;
- ?Non male, ora proviamo a farla più groovy?: se non finissi il pezzo con trenta secondi di anticipo rispetto al resto degli strumenti ti saremmo tutti molto grati;
- ?Non male, ora prova a suonarla un pelo più avanti sul tempo?: il riff che stai suonando con tanta convinzione è finito due minuti fa, te ne sei accorto?
- ?Rilassati e poi ci riproviamo?: siamo insieme su questa barca che affonda, sino a quando non mi dai un prodotto quantomeno lavorabile io non posso scollare le chiappe dalla sedia. Che vogliamo fare?
- ?Il fraseggio che hai appena suonato era ottimo, ora vorrei che tu provassi ad eseguirlo un?ultima volta perché devo togliermi una curiosità?: la roba che hai suonato è appena decente, con molta immaginazione potrei tenerla sul disco, però oggi mi sento buono ed ho deciso di darti un?ultima possibilità. Prova a risuonarla, se sento il solito scempio passo avanti e me ne lavo le mani;
- ?Uhm, no, ok. Ho soddisfatto la mia curiosità, alla fine è meglio se lasciamo quella di prima?: ti sei appena giocato la tua chance di poter eseguire in maniera dignitosa la partitura su cui abbiamo perso mezza giornata. Passiamo ad altro;
- ?Questa era perfetta, ora scusami solo un attimo?: ho abbastanza materiale per assemblare una partitura dignitosa dalle quindici partiture cacofoniche che hai eseguito finora. Adesso stai zitto e buono sullo sgabello mentre io smanetto col computer cercando di farti suonare come se possedessi il pollice opponibile;
- ?Ottimo, per quanto mi riguarda questa è buona la prima?: grazie al cielo questo brano è composto di un unico riff ripetuto per cinque minuti. La legge delle probabilità è con me, almeno uno decente dovresti averlo suonato, il resto lo copio;
- ?Sei sicuro che il basso sia accordato alla perfezione??: se vuoi vado a cercarti una mazza ferrata così puoi picchiare ancora più forte sulle corde;
- ?Io la rifarei, la sento un po? strana?: impara ad andare a tempo, imbecille;
- ?Vuoi provare a rifarla sentendola dalle cuffie??: adesso ti metto il click ad un volume assordante, vediamo se così riesci ad andare a tempo;
- ?Non capisco, è perfetta eppure suona ancora in maniera strana, forse c?è qualcosa di sbagliato nella batteria??: non ci posso credere, sei andato fuori tempo anche con il click che ti spaccava i timpani! Hai mai considerato l?idea di lasciar perdere la musica? Te lo chiedo non come fonico, ma come uomo;
- ?Fidati, questa è molto buona?: tanto non si sentirà mai in mezzo a tutto questo casino, perché ne stiamo ancora parlando?
- ?Bel groove!?: questo te lo sistemo domani prima che tu venga in studio, non lo scoprirai mai. Ora voglio andare a casa, sbrigati!
- ?Io questa parte non la risuonerei, la trovo particolare?: sei un incapace, accettalo. Meglio di così non ti verrà mai;
- ?Bello questo basso, ha un suono simile a quello dei Korn?: le tue corde sono troppo lente, tirale;
- ?Non ti preoccupare, questo fraseggio lo tiro su in sede di
mixaggio?: già è tanto se in futuro ti rivolgerò ancora la parola, adesso sbrigati che voglio andare a casa!
- ?Bravissimo, direi che per oggi hai dato il massimo.?: non ce l?hai una casa? Io si.
Ultima modifica di FranziHWQ il 22 gennaio 2008 12:50, modificato 1 volta in totale.
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Poi volevo rivolgere un paio di domande al Franzi musicista; per restare nell'idillio della narrazione potremmo immaginare un Franzi comodamente rilassato sul divano dello studio, mentre sorseggia allegramente un tè...
C: Franzi parlami della registrazione del basso... se ho capito bene suoni nella magica stanza dei bottoni, non nella sala puzzolente al di là del vetro. Perché? Il tuo basso esce dall'ampli? Oppure è in linea?
C: Ma è DAVVERO così difficile registrare a tempo?
C: Franzi come è che quando intervisto il chitarrista lui tiene in mano una bottiglia ambrata e l'altra ce l'ha in mezzo alle cosce della groupie, mentre tu... il tè?
"C'era una vorta tutto quer che c'era..."
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Grazie, Grazie, sono commosso dell'affetto del mio pubblico, vi amo tutti.

Sorsegg, sorsegg...
Innanzitutto un po' di termini: la magica stanza dei bottoni si chiama regia, ed è il cuore dello studio. In quel posto c'è il mixer, il computer ed un fonico che regna con pugno crudele su queste terre. La sala puzzolente, dove vengono messi gli amplificatori e la batteria, si chiama sala riprese. Solitamente è uno stanzone insonorizzato ad arte e pieno di microfoni di ogni tipo. In realtà è spesso la regia ad essere una sala puzzolente, data la numerosa concentrazione di musicisti dai capelli lunghi, e quasi mai lo è la sala riprese, che contiene solo l'innocente - ed inodore - strumentazione.
Normalmente la regia affaccia sulla sala riprese grazie ad un vetro che permette al fonico di tenere sempre d'occhio la situazione. I suonatori di strumenti "amplificabili" (chitarra, basso, batteria, tastiere) hanno il loro amplificatore in sala riprese, ma registrano dalla regia, in modo che il suono provenga solo dalle casse dell'impianto del fonico e non siano costretti a gettare i timpani dopo due secondi. I cantanti, i batteristi e tutti gli sfortunati che suonano uno strumento "acustico" svolgono il loro lavoro oltre il vetro, in sala riprese, tenendo una cuffia in testa per avere contatti col fonico.
[quote="Cotlod [/i]
Perché? Il tuo basso esce dall'ampli? Oppure è in linea?
[/quote]
Perché suonare in regia è più comodo, hai il fonico a portata di mano, non ti spacchi le orecchie e riesci a sentire il suono "lavorato" e non solo quello nudo e crudo che esce dall'amplificatore.
Il mio basso esce sia dall'amplificatore, scrupolosamente microfonoato, che dalla linea (che sarebbe il suono in diretta), quindi le tracce vengono miscelate a posteriori.
Per registrare in questa maniera, però, si deve possedere una strumentazione dalla buona resa. Registrare uno strumento in linea significa mettere a nudo il suo suono, con tutti i pregi ed i difetti del caso.
Per questo disco io ho usato:
- Music Man Sting Ray 5 come basso principale, accordato un tono e mezzo sotto.
- Ibanez A Firma con Piezo Elettrico, 5 corde, per le parti più acustiche e tranquille, accordato in Mi.
- Ampeg SVT6 Pro
- Cassa Ampeg - SVT 410 HLF (4x10 + bass reflex)
Dipende dalla concezione che hai di tempo. Se ti riferisci al semplice seguire la batteria ed a prendere correttamente gli stacchi allora no, è facile ed istintivo, ma se entri nel merito di discorsi come suonare sopra il tempo, suonare volutamente un po' in ritardo, fare la parte più o meno groovy allora il discorso cambia ed è necessaria un po' d'esperienza in più.
Perché sono un bassista, semplice. Già il fatto che tu abbia deciso di intervistarmi mi ha procurato delle polluzioni notturne.
Cotlod ha scritto:
Poi volevo rivolgere un paio di domande al Franzi musicista; per restare nell'idillio della narrazione potremmo immaginare un Franzi comodamente rilassato sul divano dello studio, mentre sorseggia allegramente un tè...
Sorsegg, sorsegg...
Cotlod ha scritto:
C: Franzi parlami della registrazione del basso... se ho capito bene suoni nella magica stanza dei bottoni, non nella sala puzzolente al di là del vetro.
Innanzitutto un po' di termini: la magica stanza dei bottoni si chiama regia, ed è il cuore dello studio. In quel posto c'è il mixer, il computer ed un fonico che regna con pugno crudele su queste terre. La sala puzzolente, dove vengono messi gli amplificatori e la batteria, si chiama sala riprese. Solitamente è uno stanzone insonorizzato ad arte e pieno di microfoni di ogni tipo. In realtà è spesso la regia ad essere una sala puzzolente, data la numerosa concentrazione di musicisti dai capelli lunghi, e quasi mai lo è la sala riprese, che contiene solo l'innocente - ed inodore - strumentazione.
Normalmente la regia affaccia sulla sala riprese grazie ad un vetro che permette al fonico di tenere sempre d'occhio la situazione. I suonatori di strumenti "amplificabili" (chitarra, basso, batteria, tastiere) hanno il loro amplificatore in sala riprese, ma registrano dalla regia, in modo che il suono provenga solo dalle casse dell'impianto del fonico e non siano costretti a gettare i timpani dopo due secondi. I cantanti, i batteristi e tutti gli sfortunati che suonano uno strumento "acustico" svolgono il loro lavoro oltre il vetro, in sala riprese, tenendo una cuffia in testa per avere contatti col fonico.
[quote="Cotlod [/i]
Perché? Il tuo basso esce dall'ampli? Oppure è in linea?
[/quote]
Perché suonare in regia è più comodo, hai il fonico a portata di mano, non ti spacchi le orecchie e riesci a sentire il suono "lavorato" e non solo quello nudo e crudo che esce dall'amplificatore.
Il mio basso esce sia dall'amplificatore, scrupolosamente microfonoato, che dalla linea (che sarebbe il suono in diretta), quindi le tracce vengono miscelate a posteriori.
Per registrare in questa maniera, però, si deve possedere una strumentazione dalla buona resa. Registrare uno strumento in linea significa mettere a nudo il suo suono, con tutti i pregi ed i difetti del caso.
Per questo disco io ho usato:
- Music Man Sting Ray 5 come basso principale, accordato un tono e mezzo sotto.
- Ibanez A Firma con Piezo Elettrico, 5 corde, per le parti più acustiche e tranquille, accordato in Mi.
- Ampeg SVT6 Pro
- Cassa Ampeg - SVT 410 HLF (4x10 + bass reflex)
Originally posted by Cotlod"]
C: Ma è DAVVERO così difficile registrare a tempo?
Dipende dalla concezione che hai di tempo. Se ti riferisci al semplice seguire la batteria ed a prendere correttamente gli stacchi allora no, è facile ed istintivo, ma se entri nel merito di discorsi come suonare sopra il tempo, suonare volutamente un po' in ritardo, fare la parte più o meno groovy allora il discorso cambia ed è necessaria un po' d'esperienza in più.
Cotlod ha scritto:
C: Franzi come è che quando intervisto il chitarrista lui tiene in mano una bottiglia ambrata e l'altra ce l'ha in mezzo alle cosce della groupie, mentre tu... il tè?
Perché sono un bassista, semplice. Già il fatto che tu abbia deciso di intervistarmi mi ha procurato delle polluzioni notturne.
Ultima modifica di FranziHWQ il 22 gennaio 2008 12:46, modificato 1 volta in totale.
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FranziHWQ ha scritto: Compra i miei dischi e lo scoprirai, no?![]()
under the sign of the sword mi piaceva tanto, scarlet kingdom garbava tanto alla mia donna del tempo. vi venni anche a vedere dal vivo a livorno a 13/14 anni, minel 94/95 circa.
poi sentii dei pezzi su qualche cd allegato a riviste e non mi entusiasmarono.
è questo quello che intendevo sullo scaricare (non vi scarico perchè porto rispetto).. senza scaricare il disco non lo comprerei, scaricando magari mi piace, vengo al concerto, compro il cappellino, ne parlo ai miei amici etc etc..
We're so young but we're on the road to ruin
We play dumb but we know exactly what we're doing
Taylor Swift
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Taylor Swift