La lenta erosione della civiltà del lavoro...
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Devi però garantire la stessa redditività altrimenti non ha senso.
Poi qui sono discorsi che lasciano sempre il tempo che trovano nel momento in cui da noi gli operai mi costano sui 20 euro/ora lordi mentre i cinesi in nero solo 5, per non parlare quando ci si confronta con l'estremo oriente.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Ha senso se l'imprenditore accetta di guadagnare di menoFenix ha scritto: ↑16 giugno 2023 11:18 Devi però garantire la stessa redditività altrimenti non ha senso.
Poi qui sono discorsi che lasciano sempre il tempo che trovano nel momento in cui da noi gli operai mi costano sui 20 euro/ora lordi mentre i cinesi in nero solo 5, per non parlare quando ci si confronta con l'estremo oriente.
Ma in Italia è impossibile perché veniamo da una logica di sfruttamento del lavoro che al sud raggiunge la sublimazione
Qualcuno dovrebbe spiegarmi perché pur avendo un PIL pro capite simile alla Spagna e di poco superiore a paesi parecchio più arretrati di noi, abbiamo un numero maggiore di miliardari. E siamo l'unico paese che ha verificato una contrazione negli stipendi medi in Europa negli ultimi 20 anni.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Più che sfruttamento, è la semplice logica del profitto.
Non ha senso assumere più gente se non mi serve, giusto per fare lavorare tutti. Non funziona così.
Purtroppo la voce personale è quella più "malleabile" tra i costi di un'azienda, tutto il resto è difficilmente modificabile (materie prime, energia, tasse & imposte).
Per quanto mi riguarda il male assoluto è rappresentato dalla Grande Distribuzione, strozzinaggio legalizzato. Molti dei miei clienti lavora necessariamente con questa gente che ti dà sì tanto lavoro ma a condizioni sempre molto difficili da soddisfare.
Non ha senso assumere più gente se non mi serve, giusto per fare lavorare tutti. Non funziona così.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
ciò non spiega perché in alcuni paesi è stato possibile conciliare esigenze di profitto con quelle del lavoroFenix ha scritto: ↑16 giugno 2023 17:22 Più che sfruttamento, è la semplice logica del profitto.
Non ha senso assumere più gente se non mi serve, giusto per fare lavorare tutti. Non funziona così.
Purtroppo la voce personale è quella più "malleabile" tra i costi di un'azienda, tutto il resto è difficilmente modificabile (materie prime, energia, tasse & imposte).
Per quanto mi riguarda il male assoluto è rappresentato dalla Grande Distribuzione, strozzinaggio legalizzato. Molti dei miei clienti lavora necessariamente con questa gente che ti dà sì tanto lavoro ma a condizioni sempre molto difficili da soddisfare.
ti ripeto, da noi c'è molta differenza tra chi guadagna tanto e chi guadagna poco, negli altri paesi questa differenza è più sottile
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se raccontassi qualcosa emersa dalle trattative sindacali vi farei avvilire, per cui è meglio lasciar perdere
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Vabbè lo scrissi già, parlare di riduzione di orario di lavoro in un paese dove gli avvoltoi non vedono l'ora di gettarsi sui moribondi, è pura utopia. Penso sempre a quella gente (che conosco e che mi raccontò) che lavora-va in nero nei bar delle caserme della finanza..
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Ok siete andati a bomba sul piano della triste realtà, a me interessava di più il discorso teorico però.
Utopico, certo, ma arriverà comunque il momento, se non faremo saltare in aria tutto prima, in cui l'umanità dovrà fare inevitabilmente i conti con una nuova concezione di lavoro.
il caso del Kuwait nel documentario di cui parlavo sopra pare emblematico, oltre che paradossale.
Così come sarebbe interessante capire il fenomeno dei NEET.
Utopico, certo, ma arriverà comunque il momento, se non faremo saltare in aria tutto prima, in cui l'umanità dovrà fare inevitabilmente i conti con una nuova concezione di lavoro.
il caso del Kuwait nel documentario di cui parlavo sopra pare emblematico, oltre che paradossale.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
mi fanno ridere i proprietari dei bar che a Rete 4 dicevano "Offriamo 2000 euro al mese ma nessuno vuole venire a lavorare"johnny blade ha scritto: ↑16 giugno 2023 19:03 Vabbè lo scrissi già, parlare di riduzione di orario di lavoro in un paese dove gli avvoltoi non vedono l'ora di gettarsi sui moribondi, è pura utopia. Penso sempre a quella gente (che conosco e che mi raccontò) che lavora-va in nero nei bar delle caserme della finanza..
be' certo, 16 ore al giorno tutti i giorni da lunedì a domenica, vorrei pure vedere chi accetta
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
diego ha scritto:Fenix Uomo Tonno imperial-capitalista dedito al profitto

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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Automatizzato. Coi robot.Paul_Diamond ha scritto: ↑16 giugno 2023 19:17 Ok siete andati a bomba sul piano della triste realtà, a me interessava di più il discorso teorico però.
Utopico, certo, ma arriverà comunque il momento, se non faremo saltare in aria tutto prima, in cui l'umanità dovrà fare inevitabilmente i conti con una nuova concezione di lavoro.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Eh, con ogni probabilità sì. E non sarebbe necessariamente un male.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Automatizzazione porta sempre disoccupazione.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Sta qui lo scarto.
Il primo istinto è quello di pensare che le macchine ci possano "rubare" il lavoro. Perché vediamo il lavoro come qualcosa di irrinunciabile, sul quale fondiamo le nostre intere esistenze.
Ma se invece ci liberassero dal lavoro?
Il primo istinto è quello di pensare che le macchine ci possano "rubare" il lavoro. Perché vediamo il lavoro come qualcosa di irrinunciabile, sul quale fondiamo le nostre intere esistenze.
Ma se invece ci liberassero dal lavoro?
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Eh bravo, ma devi liberarti anche del concetto di moneta, altrimenti è tempo sprecatoPaul_Diamond ha scritto: ↑16 giugno 2023 19:56 Sta qui lo scarto.
Il primo istinto è quello di pensare che le macchine ci possano "rubare" il lavoro. Perché vediamo il lavoro come qualcosa di irrinunciabile, sul quale fondiamo le nostre intere esistenze.
Ma se invece ci liberassero dal lavoro?
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
E chi te li da i soldi a gratis se manco più sei dipendente?Paul_Diamond ha scritto: ↑16 giugno 2023 19:56 Sta qui lo scarto.
Il primo istinto è quello di pensare che le macchine ci possano "rubare" il lavoro. Perché vediamo il lavoro come qualcosa di irrinunciabile, sul quale fondiamo le nostre intere esistenze.
Ma se invece ci liberassero dal lavoro?
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Un esempio surreale/assurdo/contradditorio/distopico/scegli tu l'aggettivo è quello del Kuwait menzionato sopra, in cui, in mancanza di un lavoro vero, il datore di lavoro offre uno stipendio al "lavoratore" semplicemente in cambio del suo tempo.johnny blade ha scritto: ↑16 giugno 2023 21:02 E chi te li da i soldi a gratis se manco più sei dipendente?
Potrebbero esserci diverse forme del tanto vituperato reddito di cittadinanza.
O, come scrive il signor cancello qui sopra, l'ipotesi più estrema: liberarsi anche del concetto di moneta.
Stiamo parlando di cose più grosse di noi, che paiono astratte, utopiche, irrealizzabili, difficili da concepire, lo so.
Eppure arriverà il momento in cui la maggior parte dei lavori attualmente svolti dall'uomo non sarà più necessaria o sarà affidata alle macchine.
E quando quel momento arriverà, bisognerà trovare delle soluzioni.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Arrivati a quel punto ci si scannerà come bestie.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Credo proprio il contrario
Se non devi più sbatterti per procacciare la vil moneta sai quanti dissidi in meno?
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Ma proprio no, cambiano solo le posizioni lavorative connesse a quell'attività. Non ci sarà più necessità di chi prima effettuava quell'azione, ma servirà chi progetterà, produrrà e si occuperà della manutenzione dei processi di automazione.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Quoto.
Ciò che sarà necessario sarà una formazione specifica per "convertire" le persone alle nuove mansioni.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
E allora dove sarebbe l'utilità della automazione?Soulburner ha scritto: ↑17 giugno 2023 14:12Quoto.
Ciò che sarà necessario sarà una formazione specifica per "convertire" le persone alle nuove mansioni.
Diminuirà la manodopera.
Rimarranno uno o due alla manutenzione meccanica e del software.
Non esisterà più la catena di montaggio fatta da più persone.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
l'utilità sta nella maggior velocità, precisione, standardizzazione e omogeneità del risultato finale.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
L'obiettivo dell'umanità sarà la piena automazione, a cui si avvicinerà asintoticamente, quello di cui parla Sairus è in realtà una fase intermedia e "a vista" per la nostra generazione.johnny blade ha scritto:E allora dove sarebbe l'utilità della automazione?Soulburner ha scritto: ↑17 giugno 2023 14:12Quoto.
Ciò che sarà necessario sarà una formazione specifica per "convertire" le persone alle nuove mansioni.
Diminuirà la manodopera.
Rimarranno uno o due alla manutenzione meccanica e del software.
Non esisterà più la catena di montaggio fatta da più persone.
Il problema che dovremmo porci è come affrontare il percorso di piena automazione, perché se verrà inglobato dall'attuale economia di mercato allora sì, ci sarà (poca) gente che si arricchirà ancora di più e tanta gente che non servirà più nella catena produttiva.
Magari a quel punto possiamo iniziare a ragionare su come sostituire il dio profitto con qualcos'altro.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
No.
E chi intascherá il profitto?
Lo stato?
Il privato?
E a chi non sarà più della manodopera, chi darà i soldi? Tipo reddito di cittadinanza...
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Ma parli al posto di chi sta a capo della azienda?
Io parlavo per chi si vede estromesso e sostituito dalla macchina.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Ma basta guardare le banche. Il personale è crollato negli ultimi 30 anni. Da filiali di 15 persone si è passato a 7 e ora 3-4. Prima una banca aveva anche 4 filiali in un comune, adesso al massimo 1.
Lo scopo è stato, è e sarà sempre quello di tagliare risorse cercando di mantenere inalterato (o aumentare) il profitto.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
parlo rispetto al risultato finale. che è quello che interessa al mercato.johnny blade ha scritto: ↑17 giugno 2023 18:01Ma parli al posto di chi sta a capo della azienda?
Io parlavo per chi si vede estromesso e sostituito dalla macchina.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Uno o due alla manutenzione del software è una stima riduttiva.johnny blade ha scritto: ↑17 giugno 2023 15:27E allora dove sarebbe l'utilità della automazione?Soulburner ha scritto: ↑17 giugno 2023 14:12Quoto.
Ciò che sarà necessario sarà una formazione specifica per "convertire" le persone alle nuove mansioni.
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Hai un'idea del numero di persone che - ad oggi - vengono impiegate nel settore IT (in senso ampio) e di quante ancora ne mancano?
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Ma tu non eri quello incompetente, da dove esce sta prosopopea?Soulburner ha scritto: ↑18 giugno 2023 10:30 Uno o due alla manutenzione del software è una stima riduttiva.
Hai un'idea del numero di persone che - ad oggi - vengono impiegate nel settore IT (in senso ampio) e di quante ancora ne mancano?![]()
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Bhe, JB ha toccato uno dei pochi argomenti dove forse posso dire la mia.Frankgate ha scritto: ↑18 giugno 2023 10:33Ma tu non eri quello incompetente, da dove esce sta prosopopea?Soulburner ha scritto: ↑18 giugno 2023 10:30 Uno o due alla manutenzione del software è una stima riduttiva.
Hai un'idea del numero di persone che - ad oggi - vengono impiegate nel settore IT (in senso ampio) e di quante ancora ne mancano?![]()
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
ma va, vaSoulburner ha scritto: ↑18 giugno 2023 10:56Bhe, JB ha toccato uno dei pochi argomenti dove forse posso dire la mia.Frankgate ha scritto: ↑18 giugno 2023 10:33Ma tu non eri quello incompetente, da dove esce sta prosopopea?Soulburner ha scritto: ↑18 giugno 2023 10:30 Uno o due alla manutenzione del software è una stima riduttiva.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Johnny se non si procedesse di pari passo con il progresso tecnologico avresti ancora migliaia di "spalatori di carbone delle locomotive dei treni" e mille altre di queste professioni. Per ciascuna di queste c'è stata una fase di transizione che ha portato le mansioni lavorative in altri settori correlati a quelle stesse posizioni.johnny blade ha scritto: ↑17 giugno 2023 15:27 E allora dove sarebbe l'utilità della automazione?
Diminuirà la manodopera.
Rimarranno uno o due alla manutenzione meccanica e del software.
Non esisterà più la catena di montaggio fatta da più persone.
Ad esempio, parlando dell'ambito IT, qui a Roma per ogni laureato in informatica vengono generate 8 richieste di lavoro per informatici (parlo degli ultimi 5-6 anni), va da se che la domanda del mercato è fortissima in quel settore, come anche lo spazio disponibile, tant'è vero che il mercato è molto aggressivo.
Il discorso che vedo fare, secondo me, non tiene molto conto di questa realtà. Parlando di banche, ad esempio, se è vero che le filiali sono diminuite e gli impiegati per filiale anche, è altrettanto vero che la parte informatica e digitale delle banche occupa tantissimo personale. La mia azienda stessa ha decine di persone su Roma che fanno consulenza per la parte informatica delle maggiori banche, perchè queste non riescono ad assumere abbastanza persone qualificate per svolgere determinate mansioni.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
È quello il punto, è possibile che il fine ultimo di un'azienda non sia il profitto ma l'utilità sociale.johnny blade ha scritto:No.
E chi intascherá il profitto?
Lo stato?
Il privato?
E a chi non sarà più della manodopera, chi darà i soldi? Tipo reddito di cittadinanza...
Se penso alla piena automazione in termini idealistici, una volta raggiunta non ci sarebbe più necessità di scambio di valore quindi verrebbe meno la necessità di denaro e quindi il problema di come pagare chi non lavora.
Ma rimanendo un po' più realisti, ma neanche troppo, si dovrebbe arrivare ad un reddito universale, ed è un'evoluzione talmente "naturale" che pure un turbocapitalista come Musk l'ha paventata.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Eh appunto. Bravo.The Philosopher ha scritto: ↑18 giugno 2023 13:17È quello il punto, è possibile che il fine ultimo di un'azienda non sia il profitto ma l'utilità sociale.johnny blade ha scritto:No.
E chi intascherá il profitto?
Lo stato?
Il privato?
E a chi non sarà più della manodopera, chi darà i soldi? Tipo reddito di cittadinanza...
Chi me lo garantisce?
A leggere qui sembra tutto fatto, sicuro.
Proprio in italia poi..
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Ma perché ti imbufalisci con me? Io sto proprio dicendo che continuando con questo modello il percorso di automazione andrà a riempire le tasche di pochi anziché comportare un beneficio per l'umanità. Quindi, siccome l'automazione prima o poi avanzerà inevitabilmente, possiamo rimanere così oppure possiamo vedere cosa cambiare. Impedirla o ritardarla non è una strada percorribilejohnny blade ha scritto:Eh appunto. Bravo.The Philosopher ha scritto: ↑18 giugno 2023 13:17È quello il punto, è possibile che il fine ultimo di un'azienda non sia il profitto ma l'utilità sociale.johnny blade ha scritto:No.
E chi intascherá il profitto?
Lo stato?
Il privato?
E a chi non sarà più della manodopera, chi darà i soldi? Tipo reddito di cittadinanza...
Chi me lo garantisce?
A leggere qui sembra tutto fatto, sicuro.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Ma no. Che imbufalire!!!The Philosopher ha scritto: ↑18 giugno 2023 14:07Ma perché ti imbufalisci con me? Io sto proprio dicendo che continuando con questo modello il percorso di automazione andrà a riempire le tasche di pochi anziché comportare un beneficio per l'umanità. Quindi, siccome l'automazione prima o poi avanzerà inevitabilmente, possiamo rimanere così oppure possiamo vedere cosa cambiare. Impedirla o ritardarla non è una strada percorribilejohnny blade ha scritto:Eh appunto. Bravo.The Philosopher ha scritto: ↑18 giugno 2023 13:17 È quello il punto, è possibile che il fine ultimo di un'azienda non sia il profitto ma l'utilità sociale.
Chi me lo garantisce?
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Avevo intuito e volevo solo condividere con te.
Volevo essere sicuro che più o meno la pensavamo uguale.
E la penso pure come @Frankgate ..
Ma minchia, ti ho messo pure
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Il problema è guardare la questione solo dal proprio punto di vista, che è quello dell'information technology. Non è che un geometra o un avvocato può subito riconvertirsi al ramo informatico. Se un coltivatore non ha più lavoro perché un attrezzo lo ha sostituito, non è che lo metti davanti a un computer e il gioco è fatto.Sairus ha scritto: ↑18 giugno 2023 13:02Johnny se non si procedesse di pari passo con il progresso tecnologico avresti ancora migliaia di "spalatori di carbone delle locomotive dei treni" e mille altre di queste professioni. Per ciascuna di queste c'è stata una fase di transizione che ha portato le mansioni lavorative in altri settori correlati a quelle stesse posizioni.johnny blade ha scritto: ↑17 giugno 2023 15:27 E allora dove sarebbe l'utilità della automazione?
Diminuirà la manodopera.
Rimarranno uno o due alla manutenzione meccanica e del software.
Non esisterà più la catena di montaggio fatta da più persone.
Ad esempio, parlando dell'ambito IT, qui a Roma per ogni laureato in informatica vengono generate 8 richieste di lavoro per informatici (parlo degli ultimi 5-6 anni), va da se che la domanda del mercato è fortissima in quel settore, come anche lo spazio disponibile, tant'è vero che il mercato è molto aggressivo.
Il discorso che vedo fare, secondo me, non tiene molto conto di questa realtà. Parlando di banche, ad esempio, se è vero che le filiali sono diminuite e gli impiegati per filiale anche, è altrettanto vero che la parte informatica e digitale delle banche occupa tantissimo personale. La mia azienda stessa ha decine di persone su Roma che fanno consulenza per la parte informatica delle maggiori banche, perchè queste non riescono ad assumere abbastanza persone qualificate per svolgere determinate mansioni.
Tirate in ballo le vostre esperienze personali e allora lasciatevi dire da chi ha fatto trattative sindacali: tre volte su quattro quando un'azienda ti convoca è per parlare di esuberi e trasferimenti. Che vuol dire tagliare ed "efficientare" gli organici. Cioè, disoccupazione.
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Re: La lenta erosione della civiltà del lavoro...
Eh lo so ma mi pareva una risposta passivo-aggressiva...johnny blade ha scritto:Ma no. Che imbufalire!!!The Philosopher ha scritto: ↑18 giugno 2023 14:07Ma perché ti imbufalisci con me? Io sto proprio dicendo che continuando con questo modello il percorso di automazione andrà a riempire le tasche di pochi anziché comportare un beneficio per l'umanità. Quindi, siccome l'automazione prima o poi avanzerà inevitabilmente, possiamo rimanere così oppure possiamo vedere cosa cambiare. Impedirla o ritardarla non è una strada percorribilejohnny blade ha scritto: Eh appunto. Bravo.
Chi me lo garantisce?
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Avevo intuito e volevo solo condividere con te.
Volevo essere sicuro che più o meno la pensavamo uguale.
E la penso pure come [mention]Frankgate[/mention] ..
Ma minchia, ti ho messo pure
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