De Recensione.
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Gino_10
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De Recensione.
De Recensione
Il problema delle recensioni e dei recensori è ormai un?annosa questione. Ciclicamente, ad intervalli più o meno brevi, leggiamo di lettori arrabbiati, o peggio offesi e sgomenti, perché il recensore di turno ha stroncato la propria band preferita, o perché soltanto non è d?accordo col nostro giudizio. Il problema, per puerile che possa sembrare, investe invece livelli più profondi che afferiscono a questioni ben più elevate del semplice giudizio su di un disco. Ma chi è il recensore? Il recensore è un critico prima di tutto, laddove per critico s?intende l?accezione neutra della parola. Criticare semplicemente significa esprimere un parere, il quale può avere valenza negativa come positiva, ma di per se il termine è asettico, un critico non è colui che, per forza di cosa, esprime un parere negativo, bensì è colui che esprime un parere e basta. Il connotato tipico del critico musicale, e più in generale di qualsiasi forma di critico, è lo spirito critico del quale tutti, chi più e chi meno, siamo dotati. Il semplice fatto che esistiamo e che pensiamo ci dona uno spirito critico. Vi dirò di più, lo spirito critico può essere innato, ma anche chi ne è meno dotato può porvi rimedio. Come? Con l?esperienza. Avendo chiarito, ovemai ve ne fosse stato bisogno, alcuni dubbi sulla figura del recensore, da molti vista non certo di buon occhio, non ci resta che passare all?aspetto pratico della cosa: la recensione.
La questione si fa molto complicata perché da questo momento in poi entra in gioco la soggettività, la quale è influenzata da una serie sterminata di fattori che sono propri dell?essere umano e che ci rendono entità uniche e peculiari. Vedete, potrei anche chiudere qua, perché chiunque a questo punto ha già capito che la recensione essendo un parere personale, espressione di un gusto e di una soggettività personali, è insindacabile. È insindacabile non perché non possa essere discussa in quanto tale, perché semplicemente discutere di gusti è inutile. Se a Tizio piace la coca cola e a Caio piace la pepsi, per quante discussioni ci possano essere non cambieranno mai i loro gusti e quindi amen. Questo è un elemento fondamentale, da tenere sempre presente per chi legge una recensione. Chi legge una recensione non deve porsi con l?animo di chi sta leggendo una dichiarazione di scienza, ma con l?animo di chi sta ascoltando un parere, ne più ne meno valido del parere del lettore stesso.
Dal punto di vista del recensore il discorso è un po? più complicato, perché il recensore prima di approcciarsi ad un giudizio ha delle proprie convinzioni (leggi gusti) in base alle quali si relaziona al disco da ascoltare. Il primo quesito che il recensore dovrebbe porsi, dovrebbe essere ?Cosa rappresenta la musica per me??. Per assurdo che possa sembrare, una domanda così banale è fondamentale per esprimere un giudizio compiuto, perché dalla risposta dipenderà il giudizio, o meglio l?approccio che useremo per giudicare. Converrete che ancora prima di scrivere una sola sillaba di una recensione ci troviamo già di fronte a questioni che meriterebbero ben più vasti approfondimenti, ammesso che riuscissimo a venirne a capo. Parlavamo di approcci alla recensione perché non c?è un approccio unico, bensì svariati, potenzialmente infiniti approcci, come infinte possono essere le risposte alla domanda che abbiamo posto come presupposto allo scrivere recensioni. Cercherò di spiegarmi meglio, ma per farlo non posso prescindere dalla mia soggettività e dalla risposta che io ho dato a quella domanda. Per me la musica è emozione. La musica è un portentoso strumento di elevazione morale e spirituale prima, e anche di divertimento, svago e ricreazione poi. E chissà quante altre cose è! Ora dandomi questa risposta ho fornito un primo approccio al mio modo di pormi verso la recensione che, volente o nolente, influenzerà il mio modo di recensire. Questo è un approccio che io definisco ?emozionale?. Ma dicevo che non è l?unico, ce ne sono svariati altri per valutare un disco, tipo:
1) Valutare un disco in ordine alla sua originalità.
2) Valutare un disco tenendo presente che chi legge dovrà spendere 20 ? per comprarlo.
3) Valutare un disco sulla base dell?evoluzione e del passato di una band.
4) Valutare un disco in base al semplice gusto personale.
5) Valutare un disco in ordine alla mera bravura tecnica.
6) Valutarlo in ordine al genere e al contesto in cui opera, nonché in ordine agli obiettivi della band.
7) Eccetera eccetera eccetera.
E potrei continuare all?infinito. Ora sfido chiunque a prendere un qualsiasi disco di riferimento e a fare tante recensioni quanti sono gli approcci che si è scelti di usare. Vi posso assicurare che lo stesso identico recensore non riuscirà a fare due, e dico due, recensioni identiche, nel contenuto come nel voto. Questo perché non c?è una sola visione delle cose, non c?è una sola oggettività, ma tante soggettività. A seconda del punto di vista dal quale ci si pone per osservare un disco, si avrà una visione diversa dello stesso. Ogni recensore di volta in volta potrà usare approcci diversi, e potrà anche arrivare addirittura a contraddirsi, questo perché appunto ogni disco merita un approccio diverso. Un approccio scelto sulla base delle convinzioni e dei gusti del recensore. È chiaro ormai come la nostra recensione ha perso, ovemai ne avesse mai avuta una, ogni, seppur minima, parvenza di oggettività.
Personalmente, essendomi dato la risposta di cui sopra, utilizzo prevalentemente l?approccio emozionale, ma non tralascio anche gli altri approcci. Cerco di dare più visioni possibile dello stesso disco all?interno di un?unica recensione. L?ideale sarebbe appunto utilizzare il maggior numero di approcci possibili, per dare un giudizio il più esauriente possibile (Badate bene! Non il più oggettivo!). Altro problema è il peso da dare ai singoli elementi che compongono un disco. Quando si usano diversi approcci in una stessa recensione si pone il problema del peso specifico da assegnare a ciascuno di questi approcci, perché dalla ponderazione di questi approcci scaturirà e il giudizio e il voto finale. Come vedete le cose si complicano e non di poco. Ecco perché magari due dischi simili recensiti da un unico recensore possono avere giudizi diversi. E questa è un?altra picconata alla nostra già morente oggettività. Il colpo di grazia è dato poi dallo stato d?anima del recensore, dal suo umore, da come si sente quella volta, persino da che tempo fa! Può sembrare una stupidaggine, ma provate a recensire un disco doom o black in una bella giornata di primavera o provate a farlo in una grigia giornata d?autunno. Avremo due stati d?animo diversi che influenzeranno il giudizio sul disco. Ovviamente stiamo arrivando ai paradossi e sto andando volutamente per vie generali e teoriche. Se poi volessi addentrarmi nel concreto non potrei fare altro che esprimere soggettività. Il paradosso è che se un articolo che parla di recensioni non può essere oggettivo, come può esserlo la recensione stessa?
Personalmente ascolto un disco più volte, anche in situazioni e contesti diversi. Almeno una di queste volte il disco è ascoltato distrattamente, perché quando non ascolti una cosa con coscienza, e quindi non ti poni come filtro al messaggio che ti arriva, alla fine dell?ascolto potrai andare a ricercare quello che quel disco ti ha veramente trasmesso, anche a livello di emozioni/sensazioni. Non manca ovviamente un ascolto attento, il quale si focalizza più sulla sostanza, cercando di capire se quella band è brava tecnicamente, se è originale o si ispira a qualcun altro, se rispetto al passato ha compiuto evoluzioni o involuzioni e via dicendo. Senza colpo ferire avrò usato almeno già una decina di approcci diversi, anche se inconsciamente, e dentro me inizia a prendere forma un giudizio. A questo punto, dopo vari ascolti, bene o male il giudizio è formato. Il passo successivo è quello che io chiamo ?emotional storm?, ovvero il tentativo di stabilire un continuum tra le emozioni che l?artista ha riversato nei solchi del disco e le emozioni che arrivano a me ascoltatore. Lo ascolto al buio, ad occhi chiusi, con cuffie e mi lascio andare alle visioni che la musica mi trasmette. Questa in genere è un?esperienza intensa e dispendiosa e in quanto tale non può essere applicata ad ogni disco, sarei bugiardo se dicessi il contrario. Ma se la musica è emozione, come io credo, questo è il passo necessario per carpire quelle emozioni, per sviscerarle, per penetrarle, per fondersi con esse. Dopo di ciò si ha un?idea alquanto completa sul disco, si ha un giudizio che è comunque, per esauriente che possa essere, badate bene, totalmente soggettivo.
Ognuno ha un approccio diverso, ognuno ha un proprio gusto, ha un proprio modo di giudicare. Non è possibile eliminare la soggettività da un giudizio perchè significherebbe privare il soggetto del proprio spirito critico e delle proprie esperienze.
Tutto quanto ho detto dovrebbe essere ormai di pubblico dominio. Allora perché ogni tanto salta fuori qualcuno che sbraita contro i recensori?
Il problema delle recensioni e dei recensori è ormai un?annosa questione. Ciclicamente, ad intervalli più o meno brevi, leggiamo di lettori arrabbiati, o peggio offesi e sgomenti, perché il recensore di turno ha stroncato la propria band preferita, o perché soltanto non è d?accordo col nostro giudizio. Il problema, per puerile che possa sembrare, investe invece livelli più profondi che afferiscono a questioni ben più elevate del semplice giudizio su di un disco. Ma chi è il recensore? Il recensore è un critico prima di tutto, laddove per critico s?intende l?accezione neutra della parola. Criticare semplicemente significa esprimere un parere, il quale può avere valenza negativa come positiva, ma di per se il termine è asettico, un critico non è colui che, per forza di cosa, esprime un parere negativo, bensì è colui che esprime un parere e basta. Il connotato tipico del critico musicale, e più in generale di qualsiasi forma di critico, è lo spirito critico del quale tutti, chi più e chi meno, siamo dotati. Il semplice fatto che esistiamo e che pensiamo ci dona uno spirito critico. Vi dirò di più, lo spirito critico può essere innato, ma anche chi ne è meno dotato può porvi rimedio. Come? Con l?esperienza. Avendo chiarito, ovemai ve ne fosse stato bisogno, alcuni dubbi sulla figura del recensore, da molti vista non certo di buon occhio, non ci resta che passare all?aspetto pratico della cosa: la recensione.
La questione si fa molto complicata perché da questo momento in poi entra in gioco la soggettività, la quale è influenzata da una serie sterminata di fattori che sono propri dell?essere umano e che ci rendono entità uniche e peculiari. Vedete, potrei anche chiudere qua, perché chiunque a questo punto ha già capito che la recensione essendo un parere personale, espressione di un gusto e di una soggettività personali, è insindacabile. È insindacabile non perché non possa essere discussa in quanto tale, perché semplicemente discutere di gusti è inutile. Se a Tizio piace la coca cola e a Caio piace la pepsi, per quante discussioni ci possano essere non cambieranno mai i loro gusti e quindi amen. Questo è un elemento fondamentale, da tenere sempre presente per chi legge una recensione. Chi legge una recensione non deve porsi con l?animo di chi sta leggendo una dichiarazione di scienza, ma con l?animo di chi sta ascoltando un parere, ne più ne meno valido del parere del lettore stesso.
Dal punto di vista del recensore il discorso è un po? più complicato, perché il recensore prima di approcciarsi ad un giudizio ha delle proprie convinzioni (leggi gusti) in base alle quali si relaziona al disco da ascoltare. Il primo quesito che il recensore dovrebbe porsi, dovrebbe essere ?Cosa rappresenta la musica per me??. Per assurdo che possa sembrare, una domanda così banale è fondamentale per esprimere un giudizio compiuto, perché dalla risposta dipenderà il giudizio, o meglio l?approccio che useremo per giudicare. Converrete che ancora prima di scrivere una sola sillaba di una recensione ci troviamo già di fronte a questioni che meriterebbero ben più vasti approfondimenti, ammesso che riuscissimo a venirne a capo. Parlavamo di approcci alla recensione perché non c?è un approccio unico, bensì svariati, potenzialmente infiniti approcci, come infinte possono essere le risposte alla domanda che abbiamo posto come presupposto allo scrivere recensioni. Cercherò di spiegarmi meglio, ma per farlo non posso prescindere dalla mia soggettività e dalla risposta che io ho dato a quella domanda. Per me la musica è emozione. La musica è un portentoso strumento di elevazione morale e spirituale prima, e anche di divertimento, svago e ricreazione poi. E chissà quante altre cose è! Ora dandomi questa risposta ho fornito un primo approccio al mio modo di pormi verso la recensione che, volente o nolente, influenzerà il mio modo di recensire. Questo è un approccio che io definisco ?emozionale?. Ma dicevo che non è l?unico, ce ne sono svariati altri per valutare un disco, tipo:
1) Valutare un disco in ordine alla sua originalità.
2) Valutare un disco tenendo presente che chi legge dovrà spendere 20 ? per comprarlo.
3) Valutare un disco sulla base dell?evoluzione e del passato di una band.
4) Valutare un disco in base al semplice gusto personale.
5) Valutare un disco in ordine alla mera bravura tecnica.
6) Valutarlo in ordine al genere e al contesto in cui opera, nonché in ordine agli obiettivi della band.
7) Eccetera eccetera eccetera.
E potrei continuare all?infinito. Ora sfido chiunque a prendere un qualsiasi disco di riferimento e a fare tante recensioni quanti sono gli approcci che si è scelti di usare. Vi posso assicurare che lo stesso identico recensore non riuscirà a fare due, e dico due, recensioni identiche, nel contenuto come nel voto. Questo perché non c?è una sola visione delle cose, non c?è una sola oggettività, ma tante soggettività. A seconda del punto di vista dal quale ci si pone per osservare un disco, si avrà una visione diversa dello stesso. Ogni recensore di volta in volta potrà usare approcci diversi, e potrà anche arrivare addirittura a contraddirsi, questo perché appunto ogni disco merita un approccio diverso. Un approccio scelto sulla base delle convinzioni e dei gusti del recensore. È chiaro ormai come la nostra recensione ha perso, ovemai ne avesse mai avuta una, ogni, seppur minima, parvenza di oggettività.
Personalmente, essendomi dato la risposta di cui sopra, utilizzo prevalentemente l?approccio emozionale, ma non tralascio anche gli altri approcci. Cerco di dare più visioni possibile dello stesso disco all?interno di un?unica recensione. L?ideale sarebbe appunto utilizzare il maggior numero di approcci possibili, per dare un giudizio il più esauriente possibile (Badate bene! Non il più oggettivo!). Altro problema è il peso da dare ai singoli elementi che compongono un disco. Quando si usano diversi approcci in una stessa recensione si pone il problema del peso specifico da assegnare a ciascuno di questi approcci, perché dalla ponderazione di questi approcci scaturirà e il giudizio e il voto finale. Come vedete le cose si complicano e non di poco. Ecco perché magari due dischi simili recensiti da un unico recensore possono avere giudizi diversi. E questa è un?altra picconata alla nostra già morente oggettività. Il colpo di grazia è dato poi dallo stato d?anima del recensore, dal suo umore, da come si sente quella volta, persino da che tempo fa! Può sembrare una stupidaggine, ma provate a recensire un disco doom o black in una bella giornata di primavera o provate a farlo in una grigia giornata d?autunno. Avremo due stati d?animo diversi che influenzeranno il giudizio sul disco. Ovviamente stiamo arrivando ai paradossi e sto andando volutamente per vie generali e teoriche. Se poi volessi addentrarmi nel concreto non potrei fare altro che esprimere soggettività. Il paradosso è che se un articolo che parla di recensioni non può essere oggettivo, come può esserlo la recensione stessa?
Personalmente ascolto un disco più volte, anche in situazioni e contesti diversi. Almeno una di queste volte il disco è ascoltato distrattamente, perché quando non ascolti una cosa con coscienza, e quindi non ti poni come filtro al messaggio che ti arriva, alla fine dell?ascolto potrai andare a ricercare quello che quel disco ti ha veramente trasmesso, anche a livello di emozioni/sensazioni. Non manca ovviamente un ascolto attento, il quale si focalizza più sulla sostanza, cercando di capire se quella band è brava tecnicamente, se è originale o si ispira a qualcun altro, se rispetto al passato ha compiuto evoluzioni o involuzioni e via dicendo. Senza colpo ferire avrò usato almeno già una decina di approcci diversi, anche se inconsciamente, e dentro me inizia a prendere forma un giudizio. A questo punto, dopo vari ascolti, bene o male il giudizio è formato. Il passo successivo è quello che io chiamo ?emotional storm?, ovvero il tentativo di stabilire un continuum tra le emozioni che l?artista ha riversato nei solchi del disco e le emozioni che arrivano a me ascoltatore. Lo ascolto al buio, ad occhi chiusi, con cuffie e mi lascio andare alle visioni che la musica mi trasmette. Questa in genere è un?esperienza intensa e dispendiosa e in quanto tale non può essere applicata ad ogni disco, sarei bugiardo se dicessi il contrario. Ma se la musica è emozione, come io credo, questo è il passo necessario per carpire quelle emozioni, per sviscerarle, per penetrarle, per fondersi con esse. Dopo di ciò si ha un?idea alquanto completa sul disco, si ha un giudizio che è comunque, per esauriente che possa essere, badate bene, totalmente soggettivo.
Ognuno ha un approccio diverso, ognuno ha un proprio gusto, ha un proprio modo di giudicare. Non è possibile eliminare la soggettività da un giudizio perchè significherebbe privare il soggetto del proprio spirito critico e delle proprie esperienze.
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[b]NASO DI LEGNO
CUORE DI GOBBO
JU-VEN-TI-NO
QUANDO LE VINCERAI
6 COPPE COME NOI
[i]"E salutami anche Ligabue: quello di una Vita da Mediocre. La vostra vita. Avete costruito una storia su due anni di mini-ciclo a meta anni sessanta. Negli ultimi vent'anni avete vinto lo stesso numero di scudetti del Verona e della Sampdoria. Avete solo la bocca e non sapete neanche cosa sia il cuore. Vi innamorate del primo che passa per strada, Ronaldo, salvo poi stupirvi del trattamento che vi riserva. La nostra serie B? Siamo stati sulla croce della B e siamo risorti con gli Invincibili. Inferno e Paradiso. Per voi solo purgatorio, mediocri protagonisti di UNA VITA DA MEDIOCRE (sinonimo di Mediano). Ne parliamo senza sollecitazioni di B, perchè ricordarcela è l'unica cosa che vi tiene in vita. Ma se il 5 maggio tutta l'Italia, ma proprio tutta, ha goduto, è proprio per questo: siete una tifoseria mediocre e vigliacca che campa sulle disgrazie altrui, non sulle proprie imprese." [/i][/b]
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[i]"E salutami anche Ligabue: quello di una Vita da Mediocre. La vostra vita. Avete costruito una storia su due anni di mini-ciclo a meta anni sessanta. Negli ultimi vent'anni avete vinto lo stesso numero di scudetti del Verona e della Sampdoria. Avete solo la bocca e non sapete neanche cosa sia il cuore. Vi innamorate del primo che passa per strada, Ronaldo, salvo poi stupirvi del trattamento che vi riserva. La nostra serie B? Siamo stati sulla croce della B e siamo risorti con gli Invincibili. Inferno e Paradiso. Per voi solo purgatorio, mediocri protagonisti di UNA VITA DA MEDIOCRE (sinonimo di Mediano). Ne parliamo senza sollecitazioni di B, perchè ricordarcela è l'unica cosa che vi tiene in vita. Ma se il 5 maggio tutta l'Italia, ma proprio tutta, ha goduto, è proprio per questo: siete una tifoseria mediocre e vigliacca che campa sulle disgrazie altrui, non sulle proprie imprese." [/i][/b]
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harriss
- FERNANDO ED IO!!!
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Scusa prof ma è hai scritto troppo e non ho voglia di leggerlo tutto...mi fido sulla parola!!!
[size=75][color=crimson]...Fuck Osama bin Laden, Al Qaeda, and the backward-ass cave-dwelling fundamentalist assholes everywhere.
On the names of innocent thousands murdered, I pray you spend the rest of eternity with your 72 whores roasting in a jet-fuel fire in hell...
No.
No. Fuck you, Montgomery Brogan. You had it all, and you threw it away, you dumb fuck!" [/color] [/size]
[url=http://www.chm.bris.ac.uk/~paulmay/misc/eddie.gif]Un Mito[/url]
[url=http://pop.free-passwords-pron-hardcore-video-fucking-blowjob-pics-sex.com/entrypics/alishaklass-4.jpg]La mia Dea Bruna[/url]
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No.
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ripe
- - Jeg Hater Gud -
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Sono abbastanza d'accordo... e aggiungo che per cercare di unire insieme tutte le visioni che tu hai citato spesso nelle mie giornate non faccio altro che ascoltare i dischi che mi arrivano, a volte rinunciando a sentire gli album storici che preferisco per approfondire un ascolto che mi ha convinto oppure no.
E' dura la vita del writer...
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- truestargazer77
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D'accordo, ma hai tralasciato l'unico aspetto che potrebbe o dovrebbe essere oggettivo in una recensione, nonché sempre presente. Si tratta dell'approccio descrittivo: l'ascoltatore deve poter capire in modo oggettivo che cosa suoni il gruppo recensito.
Una rece completamente incentrata sulle emozioni suscitate dal disco e non anche sul tipo di musica ivi contenuta è completamente inutile per il lettore...
La rece deve anche informare oltre che esprimere un giudizio...
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Gino_10
- Juve=Merda
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truestargazer77 ha scritto: D'accordo, ma hai tralasciato l'unico aspetto che potrebbe o dovrebbe essere oggettivo in una recensione, nonché sempre presente. Si tratta dell'approccio descrittivo: l'ascoltatore deve poter capire in modo oggettivo che cosa suoni il gruppo recensito.
Una rece completamente incentrata sulle emozioni suscitate dal disco e non anche sul tipo di musica ivi contenuta è completamente inutile per il lettore...
La rece deve anche informare oltre che esprimere un giudizio...
Davo per scontato che la descrittività è la base di una rece.
[color=red] [b][size=60]F[COLOR=black]O[/color]R[color=black]Z[/color]A [color=black]M[/color]I[color=black]L[/color]A[color=black]N[/color] !!!!![/size] [/b] [/COLOR]
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- truestargazer77
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Don Caronte IIo
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Kiske
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truestargazer77 ha scritto: D'accordo, ma hai tralasciato l'unico aspetto che potrebbe o dovrebbe essere oggettivo in una recensione, nonché sempre presente. Si tratta dell'approccio descrittivo: l'ascoltatore deve poter capire in modo oggettivo che cosa suoni il gruppo recensito.
Una rece completamente incentrata sulle emozioni suscitate dal disco e non anche sul tipo di musica ivi contenuta è completamente inutile per il lettore...
La rece deve anche informare oltre che esprimere un giudizio...
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- The Shaman
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Gino_10
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Don Caronte IIo ha scritto: avevo provato, a non replicare, ma tutto questo è decisamente troppo bello. vi amo tutti. un abbraccio.
Quanto sopra è dedicato soprattutto a quelli come te. Gli snob da rece. Quelli da mettere al muro insomma.
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- Satanika
- Teodem
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- Località: Livorno
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Le recnsioni sono in genere inutili.
Hanno senso quando conosci un minimo il recensore.
Un disco recensito ottimamente da gino a da Kekko mi dovrebbe garbare,per esempio.
Poi è giusto sbraitare contro i recensori perchè hanno i ciddì gratis.
Li voglio anch'io.
Hanno senso quando conosci un minimo il recensore.
Un disco recensito ottimamente da gino a da Kekko mi dovrebbe garbare,per esempio.
Poi è giusto sbraitare contro i recensori perchè hanno i ciddì gratis.
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We're so young but we're on the road to ruin
We play dumb but we know exactly what we're doing
Taylor Swift
We play dumb but we know exactly what we're doing
Taylor Swift
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Gino_10
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Satanika ha scritto: Le recnsioni sono in genere inutili.
Hanno senso quando conosci un minimo il recensore.
Un disco recensito ottimamente da gino a da Kekko mi dovrebbe garbare,per esempio.
Poi è giusto sbraitare contro i recensori perchè hanno i ciddì gratis.
Li voglio anch'io.
Ehm..in genere io e kekko abbiamo visioni opposte, nel senso che io ho sempre ragione e lui ha sempre torto. Quindi o ti garba quello che dico io o quello che dice lui, nel secondo caso non capisci un cazzo. :hi:
Dei cd che recensisco il 90 % te lo potrei tirare dietro. Li tengo solo perchè sono un maniaco feticista.
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CUORE DI GOBBO
JU-VEN-TI-NO
QUANDO LE VINCERAI
6 COPPE COME NOI
[i]"E salutami anche Ligabue: quello di una Vita da Mediocre. La vostra vita. Avete costruito una storia su due anni di mini-ciclo a meta anni sessanta. Negli ultimi vent'anni avete vinto lo stesso numero di scudetti del Verona e della Sampdoria. Avete solo la bocca e non sapete neanche cosa sia il cuore. Vi innamorate del primo che passa per strada, Ronaldo, salvo poi stupirvi del trattamento che vi riserva. La nostra serie B? Siamo stati sulla croce della B e siamo risorti con gli Invincibili. Inferno e Paradiso. Per voi solo purgatorio, mediocri protagonisti di UNA VITA DA MEDIOCRE (sinonimo di Mediano). Ne parliamo senza sollecitazioni di B, perchè ricordarcela è l'unica cosa che vi tiene in vita. Ma se il 5 maggio tutta l'Italia, ma proprio tutta, ha goduto, è proprio per questo: siete una tifoseria mediocre e vigliacca che campa sulle disgrazie altrui, non sulle proprie imprese." [/i][/b]
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Gino_10 ha scritto: Ehm..in genere io e kekko abbiamo visioni opposte, nel senso che io ho sempre ragione e lui ha sempre torto. Quindi o ti garba quello che dico io o quello che dice lui, nel secondo caso non capisci un cazzo. :hi:
Mi garba quello che garba a lui ma ti fa cacare a te.
Mi garba quello che ti garba e gli fa cacare.
Se un disco garba auno di voi due mi potrebbe interessare.
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COLOR=crimson]idea:[/COLOR]
perché ogni recensore non si fa un'autobiografia dove specifica i dischi che gli piacciono, i gusti che ha, cosa fa, quanti anni ha etc.?
così si riesce a capire un minimo se ci si può fidare o meno.
perché ogni recensore non si fa un'autobiografia dove specifica i dischi che gli piacciono, i gusti che ha, cosa fa, quanti anni ha etc.?
così si riesce a capire un minimo se ci si può fidare o meno.
me lo disse il bassista degli Skylark
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Mah, veramente basta leggere attentamente una qualsiasi recensione per capire queste cose..rocknwolf ha scritto: idea:
perché ogni recensore non si fa un'autobiografia dove specifica i dischi che gli piacciono, i gusti che ha, cosa fa, quanti anni ha etc.?
così si riesce a capire un minimo se ci si può fidare o meno.
[size=75]"ma porco dio!!! sono troppo vekki i queensryche!!! il metal si è evoluto:
korn, rage, deftones, papa roach questo è il metal del nuovo millennio porco
dio!!!! non quel figlio di puttana gay del cantante dei queensryche!!!
sfigati!"
- Francesco87[/size]
korn, rage, deftones, papa roach questo è il metal del nuovo millennio porco
dio!!!! non quel figlio di puttana gay del cantante dei queensryche!!!
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Gino_10
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Don Caronte IIo ha scritto: sì. ci siamo noi, gino e griffar.
Non iniziare col tuo solito oscurantismo. Nomi e cognomi. :hi:
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Ubik
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Re: De Recensione.
Gino_10 ha scritto: De Recensione
Allora perché ogni tanto salta fuori qualcuno che sbraita contro i recensori?
Semplice. Perchè l'approccio è fondamentale quanto l'intento. Una recensione esprime pareri personali e soggettivi ma ci sono diversi modi di esprimerli.
Il recensore può scrivere il cazzo che gli pare e io posso criticare il cazzo che mi pare di quello che scrive e di come lo scrive.
Il recensore è colui che in ogni articolo si mette in gioco esponendo le sue opinioni, è normale che sia sempre soggetto alla pubblica discussione dei contenuti.
Sarà sempre così. Dove c'è soggettività ci sarà sempre da discutere. Ma chi ha detto che discutere è sbagliato?
-
Gino_10
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Re: Re: De Recensione.
Ubik ha scritto: Semplice. Perchè l'approccio è fondamentale quanto l'intento. Una recensione esprime pareri personali e soggettivi ma ci sono diversi modi di esprimerli.
Il recensore può scrivere il cazzo che gli pare e io posso criticare il cazzo che mi pare di quello che scrive e di come lo scrive.
Il recensore è colui che in ogni articolo si mette in gioco esponendo le sue opinioni, è normale che sia sempre soggetto alla pubblica discussione dei contenuti.
Sarà sempre così. Dove c'è soggettività ci sarà sempre da discutere. Ma chi ha detto che discutere è sbagliato?
Poi te lo spiego, adesso devo scappare dall'urologo a farmi massaggiare la palla sinistra.
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Don Caronte IIo
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Re: Re: De Recensione.
per carità. e quegli altri tizi qua dentro ti possono dire che le minacce di morte da parte dei lettori sono la cosa che preferisco dello scrivere di musica.Ubik ha scritto: Semplice. Perchè l'approccio è fondamentale quanto l'intento. Una recensione esprime pareri personali e soggettivi ma ci sono diversi modi di esprimerli.
Il recensore può scrivere il cazzo che gli pare e io posso criticare il cazzo che mi pare di quello che scrive e di come lo scrive.
Il recensore è colui che in ogni articolo si mette in gioco esponendo le sue opinioni, è normale che sia sempre soggetto alla pubblica discussione dei contenuti.
Sarà sempre così. Dove c'è soggettività ci sarà sempre da discutere. Ma chi ha detto che discutere è sbagliato?
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Gino, secondo me è molto più semplice se parla di un disco solo chi quel disco l'ha gradito (e quindi l'ha compreso).
le recensioni di chi non apprezza un messaggio di un'artista sono totalmente futili e definitivamente dannose sia per l'artista, denigrato senza motivo, sia per i fan, cui urtica leggere fesserie, sia per l'autore stesso della recensione, che passa da capra ignorante
chiaramente, se un disco è palesemente inutile e privo di messaggi (capita) allora la stroncatura non ammette repliche, ma è raro.
le recensioni di chi non apprezza un messaggio di un'artista sono totalmente futili e definitivamente dannose sia per l'artista, denigrato senza motivo, sia per i fan, cui urtica leggere fesserie, sia per l'autore stesso della recensione, che passa da capra ignorante
chiaramente, se un disco è palesemente inutile e privo di messaggi (capita) allora la stroncatura non ammette repliche, ma è raro.
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Ubik
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Re: Re: Re: De Recensione.
Gino_10 ha scritto: Poi te lo spiego, adesso devo scappare dall'urologo a farmi massaggiare la palla sinistra.
Finchè porti i jeans attillati da metallaro non sparirà mai. prova a postare in mutante o nudo e rispondi, valà.
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Thrasher_XXX
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trovo strano che mi sia sfuggita questa discussione.
trovo logico non aver scritto nulla.
discutere il sesso degli angeli mi pare ignobile e fazioso.
principalmente, un recensore dovrebbe essere un amico che ti dice se stai per buttare via 20 euro.
tutto il resto che dite o pensate può essere allegato in coda a questo.
mi piace fare quello che faccio, ma se mi rendo conto di aver scritto ennemila battute senza aver chiarito, o mandato almeno un messaggio implicito riguardo la qualità di un disco allora sò di aver perso tempo.
infine, molti, anzi troppi, confondono l'ecletticismo letterario con il mero lavoro redazionale: capisco che tutti si vogliano sentire un po' i nuovi delillo-irvinewelsh della situazione...
trovo logico non aver scritto nulla.
discutere il sesso degli angeli mi pare ignobile e fazioso.
principalmente, un recensore dovrebbe essere un amico che ti dice se stai per buttare via 20 euro.
tutto il resto che dite o pensate può essere allegato in coda a questo.
mi piace fare quello che faccio, ma se mi rendo conto di aver scritto ennemila battute senza aver chiarito, o mandato almeno un messaggio implicito riguardo la qualità di un disco allora sò di aver perso tempo.
infine, molti, anzi troppi, confondono l'ecletticismo letterario con il mero lavoro redazionale: capisco che tutti si vogliano sentire un po' i nuovi delillo-irvinewelsh della situazione...
[i][...]Una cosa è certa: il peggiore dei pompini sarà sempre meglio, per dire, della più profumata delle rose... del più fantastico dei tramonti. Delle risate dei bambini.
Io non credo che leggerò mai una poesia bella quanto uno di quegli orgasmi che ti mandano a fuoco, ti fanno venire i crampi al culo, ti inondano le budella.
Dipingere un quadro, comporre un'opera, sono tutte cose che fai per riempire il tempo tra una scopata e l'altra.[...] [/i]
Io non credo che leggerò mai una poesia bella quanto uno di quegli orgasmi che ti mandano a fuoco, ti fanno venire i crampi al culo, ti inondano le budella.
Dipingere un quadro, comporre un'opera, sono tutte cose che fai per riempire il tempo tra una scopata e l'altra.[...] [/i]
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Thrasher_XXX ha scritto:
principalmente, un recensore dovrebbe essere un amico che ti dice se stai per buttare via 20 euro..
giusto.
ci sono due modi: o dicendoti cosa NON fare o cosa è MEGLIO fare
dei due approcci, il primo è altamente opinabile e finisce col creare attriti, il secondo crea invece un interessante legame empatico di fiducia e rispetto tra recensore e aficionados.
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Gino_10
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Re: Re: De Recensione.
Ubik ha scritto: Semplice. Perchè l'approccio è fondamentale quanto l'intento. Una recensione esprime pareri personali e soggettivi ma ci sono diversi modi di esprimerli.
Il recensore può scrivere il cazzo che gli pare e io posso criticare il cazzo che mi pare di quello che scrive e di come lo scrive.
Il recensore è colui che in ogni articolo si mette in gioco esponendo le sue opinioni, è normale che sia sempre soggetto alla pubblica discussione dei contenuti.
Sarà sempre così. Dove c'è soggettività ci sarà sempre da discutere. Ma chi ha detto che discutere è sbagliato?
Una cosa è discutere un'opinione, il che è pacifico e non c'è nulla di male. Un'altra cosa è incazzarsi con uno perchè ha un'opinione diversa dalla tua, cosa che succede nel 90% dei casi quando stronchi un gruppo, e cercare di discutere sul suo gusto che, in quanto tale, è soggettivo e qualsiasi cosa gli dirai rimarrà sempre tale. Pensa che m'è capitato di essere preso a male parole da una band "famosa" cui avevo dato 7! (non 3, bada bene, 7!)
Resto del parere che discutere di un'opinione è cosa logica, ma dare dell'incompetente ad uno solo perchè ha un'idea diversa è tutt'altra cosa. Sempre a patto che quell'idea sia bene argomentata, perchè tre righe non possono esprimere tutto il lavoro di una band.
Ps. Ho la varicocele.
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estizi
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Di recensioni non ne scrivo più da tempo. Principalmente per due motivi:
il primo è che non ho tempo per "fare mio" un disco. Nel poco tempo libero che mi lascia il lavoro dovrei sentire ripetutamente il disco e scriverne la recensione, e sicuramente arriverei a consegnarla sicuramente oltre i termini editoriali.
il secondo motivo è che dopo aver scritto un po' di recensioni nel corso degli anni mi sono ridotto alla necessità di esprimere con il minor numero possibile di vocaboli cosa penso di un disco/canzone. Mi rendo conto che non è pubblicabile una recensione tipo "questo disco è una merda." e quindi non scrivo nulla, ma è proprio una necessità derivata dall'onda emozionale di cui parla Gino. Se l'emozione dell'ascolto mi spinge a scrivere tanto posso anche farlo, ma il 95% delle volte mi viene da liquidare un ascolto con poche parole, anche solo con un "bah".
Come guarire da questa sindrome?
il primo è che non ho tempo per "fare mio" un disco. Nel poco tempo libero che mi lascia il lavoro dovrei sentire ripetutamente il disco e scriverne la recensione, e sicuramente arriverei a consegnarla sicuramente oltre i termini editoriali.
il secondo motivo è che dopo aver scritto un po' di recensioni nel corso degli anni mi sono ridotto alla necessità di esprimere con il minor numero possibile di vocaboli cosa penso di un disco/canzone. Mi rendo conto che non è pubblicabile una recensione tipo "questo disco è una merda." e quindi non scrivo nulla, ma è proprio una necessità derivata dall'onda emozionale di cui parla Gino. Se l'emozione dell'ascolto mi spinge a scrivere tanto posso anche farlo, ma il 95% delle volte mi viene da liquidare un ascolto con poche parole, anche solo con un "bah".
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Bit, preziosi.
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Arësius ha scritto:
le recensioni di chi non apprezza un messaggio di un'artista sono totalmente futili e definitivamente dannose sia per l'artista, denigrato senza motivo, sia per i fan, cui urtica leggere fesserie, sia per l'autore stesso della recensione, che passa da capra ignorante
Allora ci sono solo dischi belli.
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Arësius ha scritto: le recensioni di chi non apprezza un messaggio di un'artista sono totalmente futili e definitivamente dannose sia per l'artista, denigrato senza motivo, sia per i fan, cui urtica leggere fesserie, sia per l'autore stesso della recensione, che passa da capra ignorante
chiaramente, se un disco è palesemente inutile e privo di messaggi (capita) allora la stroncatura non ammette repliche, ma è raro.
È raro che ci siano dischi inutili? Non sono per nulla d'accordo , comunque chi stabilisce che un disco è palesemente inutile? Il gusto personale ergo...
Esistono due sole cose infinite: l'universo e la stupidità umana e della prima non ne son certo.
(A. Einstein)
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dismember ha scritto: È raro che ci siano dischi inutili? Non sono per nulla d'accordo , comunque chi stabilisce che un disco è palesemente inutile? Il gusto personale ergo...
no raro, purtroppo, no.
però mi piace dare agli artisti il beneficio del dubbio. soprattutto nei generi che non conosco, dove magari un certo passaggio lo si può dare per scontato e invece non lo è affatto.
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Arësius ha scritto: no raro, purtroppo, no.
però mi piace dare agli artisti il beneficio del dubbio. soprattutto nei generi che non conosco, dove magari un certo passaggio lo si può dare per scontato e invece non lo è affatto.![]()
A mio avviso se tutti i recensori dessero il beneficio del dubbio a tutti i gruppi non ci sarebbe nemmeno un minimo di selezione rendendo di fatto inutile le recensioni che andrebbero dal 6 al 10.
Resta inteso che alla fine la selezione vera avviene non da recensioni scritti da estranei ma dai nostri padiglioni auricolari e dal gusto personale;)
Esistono due sole cose infinite: l'universo e la stupidità umana e della prima non ne son certo.
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Arësius ha scritto: no raro, purtroppo, no.
però mi piace dare agli artisti il beneficio del dubbio. soprattutto nei generi che non conosco, dove magari un certo passaggio lo si può dare per scontato e invece non lo è affatto.![]()
RÅ++ ha scritto:
1 - i Generi non esistono !!!
Che esteta del cazzo, sei diventato banale, scontato, prevedibile... già assaporato...
[i]"Ora come ora non credo ci sia il "migliore" in qualcosa. La musica è un mondo soggettivo con infinite variazioni ed è impossibile dire chi sia il migliore visto che è tutta una questione di gusti. Io cerco di suonare delle parti interessanti ed è gratificante quando la gente mi riconosce per qualcosa che ho suonato. Ma dire "il migliore" implica la competizione, e la musica non è uno sport da competizione per me... è qualcosa con cui divertirsi e da cui trarre ispirazione."
Steve DiGiorgio[/i]
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dismember ha scritto: A mio avviso se tutti i recensori dessero il beneficio del dubbio a tutti i gruppi non ci sarebbe nemmeno un minimo di selezione rendendo di fatto inutile le recensioni che andrebbero dal 6 al 10.
Resta inteso che alla fine la selezione vera avviene non da recensioni scritti da estranei ma dai nostri padiglioni auricolari e dal gusto personale;)
può darsi. io credo che invece cadrebbero nel dimenticatoio dischi abbastanza inutili, che non godrebbero nemmeno del risalto di una recensione negativa.
il vero dilemma, a mio avviso, è che potrebbero passare inosservate perle antologiche incomprese da tutti. ma è meglio inosservata o devastata in sede di recensione da un incompetente?
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