Le frasi piu' belle...(libri)

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Kowalsky
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Kowalsky »

Sono per la difesa delle biodiversità, anche culturali. Ogni anno centinaia di lingue e dialetti muoiono con gli ultimi anziani che le parlano. Le sostituisce la povera, incolore lingua del business, proprio come i cibi locali vengono spazzati via dalla merda di McDonald’s, piante nobilissime lasciano il posto a tristi lattughine plastificate e non-pomodori da ketchup, innumerevoli specie animali vengono private del loro habitat, si rannicchiano in un angolo e muoiono. McDonald’s fa spianare le foreste e ci coltiva erba mutante per turbomucche (possibilmente pazze) ultraestrogenate.

La similitudine si fece strada nel mio cervello mentre ripensavo alle due riunioni con De Gaudentiis: la dittatura del romanesco, imposta dalla Rai, dai film dei fratelli Branzina e da categorie professionali monoetniche come i doppiatori dei film, stava impoverendo la lingua, ne occultava sempre piú le varianti, sospingendo ai margini i gerghi, gli slang, le espressioni idiomatiche locali… E non era nemmeno romanesco, tecnicamente parlando. Era un orribile medio-registro coatto-borghese, banalizzato, sempre uguale, basato sí e no su cinquanta vocaboli. Una neolingua fast food, lo slang prefabbricato delle turbomucche. Cinquanta milioni di italiani non parlavano cosí ed erano esclusi da un buon ottanta per cento dell’entertainment multimediale.

Dovevano convertirsi alla neolingua (cosa che molti stavano già facendo) o attaccarsi al cazzo. Un discorso che se lo facevi ti davano subito del leghista.

Wu Ming - Benvenuti a 'sti frocioni 3
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Kowalsky
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Kowalsky »

Una generazione addietro il Cancelliero di Ferro aveva fatto notare:"Ho sempre sentito la parola Europa sulle labbra di quegli statisti che pretendono da una potenza straniera qualcosa che non oserebbero mai chiedere in prima persona". Il Kaiser, perciò, inaugurando un secolo di perfetta sincerità, divorziò dalla parola "Europa". Disse "Germania". All'improvviso i grandi magazzini di Berlino divennero ariosi come serre dlle molte finestre. Gli orologi che li coronavano spalancarono le lancette dorate per abbracciare un futuro di estate immortale.
Il Kaiser gridò:"Germania!". Sulle mura esterne dello Zeughaus, presero vita elmi di pietra che per quasi due secoli avevano fatto docilmente ombra a collari di pietra. Dietro le tenebre di ogni elmo, gocce di umidità animate si sforzavano di diventare aquile.

William T. Vollmann - Europe Central (Mobilitazione)
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IlGiullare
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da IlGiullare »

La virtù, possibile che ancora lo si ignori, trova sempre degli scogli nel durissimo cammino della perfezione, ma il peccato e il vizio sono talmente favoriti dalla fortuna che appena arrivò lei si aprirono le porte dell'ascensore.

Cecità - Saramago
«Stavo cercando di conquistare il trono per salvare il regno,
mentre avrei dovuto cercare di salvare il regno per conquistare il trono.»
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Kowalsky
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Kowalsky »

Ogni Età fu peggiore di quella che la precedette, perchè noi pensammo di dover migliorare qualunque cosa scoprissimo, nessuna delle quali veniva riflessa negli specchi di ghiaccio delle nostre idee. Ma noi non fummo certo da rimproverare, non più dei bacilli che attaccano e annientano un organismo vivente; perchè se la storia ha un fine(1), allora il nostro erodere alberi e tribù deve essere servito a qualcosa. E così sia.

1 In caso contrario, allora non c'è niente di sbagliato nell'inventarne uno.

William Vollmann - La camicia di ghiaccio
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da no_one_there »

"Il dolore ci porta a sbagliare le decisioni. La paura del dolore è anche peggio spesso." - Charles Bukowski -
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"...Vedrai bruciare ancora la rabbia negli occhi di chi non vince mai,
uniti più d'allora ci sentirai marciare e se ci cercherai
dalla stessa parte ci ritroverai,
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Jessika »

Non mi ritengo una buona lettrice, ci sono anni in cui mi faccio prendere e altri no. Mi piacciono i thriller/gialli ma ho letto (oltre ai classici che ti "ordinavano" a scuola tipo "La coscienza di Zeno" Svevo, "Il pendolo di Focault" di Eco, "Il diario di Anna Frank" , etc) libri di: Primo Levi, G.Bocca, Stefano Benni, Oriana Fallaci, Fabio Volo, Ken Follet, Dan Brown, W. Groom ecc. ...una lettura un pò variegata e nemmeno troppo raffinata.
Finora solo due libri mi sono rimasti impressi, emozionandomi:
1) Cuore (E. De amicis)
2) Antologia di Spoon River ( E. Lee Masters - feat. F.Pivano)

(1) Il capitolo "Sangue Romagnolo" non è da citazioni ma se lo rileggo ora morsa allo stomaco e lacrime a fiumi mecry

(1) "Ricordatevi bene di quello che vi dico. Perché questo fatto potesse accadere, che un ragazzo calabrese fosse come in casa sua a Torino e che un ragazzo di Torino fosse come a casa propria a Reggio di Calabria, il nostro paese lottò per cinquant’anni e trentamila italiani morirono. Voi dovete rispettarvi, amarvi tutti fra voi; ma chi di voi offendesse questo compagno perché non è nato nella nostra provincia, si renderebbe indegno di alzare mai più gli occhi da terra quando passa una bandiera tricolore."

(2)"A volte la vita di un uomo si trasforma in un cancro
per le ammaccature continue,
e si gonfia in una massa violacea,
come le escrescenze sui gambi di granturco.
Ed io ero là, un falegname, infangato in un pantano di vita
in cui camminavo credendolo un prato."

(2)"Dare un significato alla vita può sortire follia,
ma la vita senza significato è la tortura
dell'inrrequietezza e del desiderio vago
è una nave che anela il mare eppure lo teme"

:kki:
Ci sono solo due cose infinite: l'Universo e la stupidita' umana ma, sul primo, non ne sono ancora sicuro. (A.E.)
Potrai anche provenire da ogni direzione ma sempre nello stesso posto te ne devi andare: affanculo. (ZANNA)
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Squall
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Squall »

Le città e il desiderio. 2.

Anastasia

Di capo a tre giornate, andando verso mezzodì, l'uomo s'incontra ad Anastasia, città bagnata da canali concentrici e sorvolata da aquiloni. Dovrei ora enumerare le merci che qui si comprano con vantaggio: agata onice crisopazio e altre varietà di calcedonio; lodare la carne del fagiano dorato che si cucina sulla fiamma di legno di ciliegio stagionato e si cosparge con molto origano; dire delle donne che ho visto fare il bagno nella vasca d'un giardino e che talvolta invitano - si racconta - il passeggero a spogliarsi con loro e rincorrerle nell'acqua. Ma con queste notizie non ti direi la vera essenza della città: perchè mentre la descrizione di Anastasia non fa che risvegliare i desideri uno per volta per obbligarti a soffocarli, a chi si trova un mattino in mezzo ad Anastasia i desideri si risvegliano tutti insieme e ti circondano. La città ti appare come un tutto in cui nessun desiderio va perduto e di cui tu fai parte, e poichè essa gode tutto quello che tu non godi, a te non resta che abitare questo desiderio ed esserne contento. Tale potere, che ora dicono maligno ora benigno, ha Anastasia, città ingannatrice: se per otto ore al giorno tu lavori come tagliatore d'agate onici crisopazi, la tua fatica che dà forma al desiderio prende dal desiderio la sua forma, e tu credi di godere per tutta Anastasia mentre non ne sei che lo schiavo.

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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da IlGiullare »

“Ogni uomo ha il diritto di dubitare del proprio compito, e di abbandonarlo, di tanto in tanto. L’unica cosa che non può fare è dimenticarlo. Chi non dubita di se stesso è indegno, perché confida ciecamente nella propria capacità, e pecca di orgoglio. Benedetto colui che attraversa i momenti di indecisione.”

Paulo Coelho, “Monte Cinque"
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Sairus
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Sairus »

Squall ha scritto:Le città e il desiderio. 2.

Anastasia

Di capo a tre giornate, andando verso mezzodì, l'uomo s'incontra ad Anastasia, città bagnata da canali concentrici e sorvolata da aquiloni. Dovrei ora enumerare le merci che qui si comprano con vantaggio: agata onice crisopazio e altre varietà di calcedonio; lodare la carne del fagiano dorato che si cucina sulla fiamma di legno di ciliegio stagionato e si cosparge con molto origano; dire delle donne che ho visto fare il bagno nella vasca d'un giardino e che talvolta invitano - si racconta - il passeggero a spogliarsi con loro e rincorrerle nell'acqua. Ma con queste notizie non ti direi la vera essenza della città: perchè mentre la descrizione di Anastasia non fa che risvegliare i desideri uno per volta per obbligarti a soffocarli, a chi si trova un mattino in mezzo ad Anastasia i desideri si risvegliano tutti insieme e ti circondano. La città ti appare come un tutto in cui nessun desiderio va perduto e di cui tu fai parte, e poichè essa gode tutto quello che tu non godi, a te non resta che abitare questo desiderio ed esserne contento. Tale potere, che ora dicono maligno ora benigno, ha Anastasia, città ingannatrice: se per otto ore al giorno tu lavori come tagliatore d'agate onici crisopazi, la tua fatica che dà forma al desiderio prende dal desiderio la sua forma, e tu credi di godere per tutta Anastasia mentre non ne sei che lo schiavo.

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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Cotlod »

Ho conosciuto un vecchio giardiniere che mi parlava del suo amico. Erano entrambi vissuti a lungo come fratelli prima che la vita li separasse, bevendo il tè serale insieme, celebrando le medesime feste, e cercandosi l’un l’altro per chiedersi qualche consiglio o per farsi delle confidenze. Evidentemente avevano ben poco da dirsi e tuttavia, terminato il lavoro, li si vedeva passeggiare insieme ed osservare in silenzio i fiori, i giardini, il cielo e gli alberi. Ma se uno di essi scuoteva il capo tastando col dito qualche pianta, l’altro si chinava a sua volta e scoprendo le tracce dei bruchi, scuoteva il capo anche lui. E i fiori sbocciati procuravano a entrambi la stessa gioia. Ora avvenne che un mercante, avendo assunto uno di essi, lo aggregò per qualche settimana alla propria carovana. Ma i predoni di carovane, poi le vicende della vita, e le guerre tra gli imperi, e le tempeste, e i naufragi, e le disavventure, e i lutti, e i mestieri per vivere sballottarono costui per molti anni come una botte sul mare, respingendolo di giardino in giardino fino ai confini del mondo.
Or ecco che un giorno il mio giardiniere, dopo una vecchiaia di silenzio, ricevette una lettera dal suo amico. Dio solo sa quanti anni avesse navigato. Dio solo sa quali diligenze, quali cavalieri, quali navi, quali carovane l’avessero di volta in volta istradata fino al suo giardino. E quella mattina, siccome era raggiante di felicità e la voleva condividere con qualcuno, mi pregò di leggere, così come si prega di leggere una poesia, la lettera che aveva ricevuto. E spiava sul mio viso l’emozione che mi procurava la lettura. Evidentemente non si trattava che di qualche parola poiché i due giardinieri erano più abili nel maneggiar la vanga che la penna. Lessi semplicemente: “Questa mattina ho potato i miei roseti...”. Poi meditando sull’essenziale, che mi pareva informulabile, scossi il capo come avrebbero fatto loro.
Ecco dunque che il mio giardiniere non ebbe più pace. L’avresti potuto sentire che s’informava sulla geografia, la navigazione, i corrieri, le carovane e le guerre tra gli imperi. E tre anni più tardi dovetti per caso spedire un messaggero dall’altra parte della terra. Feci perciò chiamare il giardiniere: “Puoi scrivere al tuo amico”, gli dissi. I miei alberi ne soffersero un poco e così pure gli ortaggi nell’orto, e i bruchi regnarono indisturbati, poiché egli passava le giornate tappato in casa a scarabocchiare, a cancellare, a ricominciare il lavoro da capo, sudando come uno scolaretto sul suo compito, perché sentiva qualcosa d’urgente da dire e doveva trasportare tutto se stesso, con la propria verità, dal suo amico. Doveva costruire la propria passerella sull’abisso raggiungere l’altra parte di sé attraverso lo spazio e il tempo. Doveva dire il suo amore. Arrossendo, venne a sottopormi la sua risposta per spiare anche questa volta sul mio volto il riflesso della gioia che avrebbe illuminato il volto del destinatario e per provare così su me il potere delle sue confidenze. E (poiché effettivamente non v’era nulla di più importante da far sapere, giacché per lui si trattava di un bene col quale barattare se stesso, alla maniera delle vecchie che si consumano gli occhi sui ricami per infiorare il loro dio) io lessi che confidava all’amico, con la sua scrittura forzata e maldestra, come una preghiera fervente ma espressa con parole semplici: “Anch’io questa mattina ho potato i miei roseti...”. E letto questo tacqui, meditando sull’essenziale che cominciava ad apparirmi più chiaro, perché essi senza saperlo ti celebravano, o Signore, unendosi in te al di sopra dei roseti.
Da "Cittadella" di A. de Saint-Exupéry
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Everasia
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Everasia »

"Siamo a bordo di una barca che fa acqua, e con le reti marce vogliamo pescare le stelle."

Jón Kalman Stefánsson, La tristezza degli angeli
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che all'inquietudine palpiti un cuore.
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da no_one_there »

Everasia ha scritto:"Siamo a bordo di una barca che fa acqua, e con le reti marce vogliamo pescare le stelle."

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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Squall »

Di articoli sulla Gioventù Moderna ce n'erano sempre, ma la trucca migliore che avessero mai stampato sulla vecchia gazzetta era di un bigio papalone col collare da cane che diceva come, secondo la sua stimatissima opinione, e lui sprolava da uomo di Zio, era il diavolo che si trovava ovunque che si scavava la strada dentro la giovane carne innocente, ed era il mondo degli adulti che doveva assumersene la responsabilità per via delle loro guerre e delle bombe e tutte quelle assurdità. Ora sì che andava bene. Lui sì che sapeva di cosa parlava dato che era un uomo di Dio. E dunque noi malcichi* eravamo innocenti e nessuno poteva darci la colpa. Benebenebene.

"Arancia meccanica", Anthony Burgess
(* ragazzi dediti all'ultraviolenza, ndS)

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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da wirikuta »

“L’umanità, con tutta evidenza imperfetta, non ha ancora concluso il suo ciclo evolutivo. In un prossimo futuro, magari solo per comodità, i genitali dei due sessi saranno al posto oggi occupato dalla testa, e le bevute, sempre meno necessarie, le faremo sotto la cintura. Il che consentirà a giovani e meno giovani di incastrarsi a dovere senza preliminari romantici e senza quel defatigante armeggiare con cerniere lampo e bottoni. In altre parole, gli umani saranno in grado di stabilire quello che Foster chiamava “un semplice contatto” aspettando che scatti il verde al semaforo, in coda al supermercato, sulla panca di una sinagoga o di una chiesa. Tanto il brutale “fottere” quanto il più delicato “fare l’amore” lasceranno il posto alla “capocciata”, e a frasi tipo “Oggi passeggiando per la Fifth Avenue ho incrociato una bona pazzesca, e le ho dato una bella capocciata. L’aspetto sorprendente di questa evoluzione culturale è che i luoghi proibiti dove si daranno convegno i peccatori (sbottonandosi la patta o calandosi le mutande per fare due chiacchiere come si deve) non saranno più i bordelli, o i casini che dir si voglia, ma le biblioteche, sotto costante minaccia di chiusura a opera della Buoncostume letteraria. E la nuova malattia sociale sarà l’intelligenza. Quando tutto questo accadrà, ricordati che per la prima volta lo hai letto qui.”

Mordecai Richler - La versione di Barney
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Kowalsky
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Messaggio da Kowalsky »

Bush Senior dichiara guerra a Saddam Hussein e stanzia le truppe in Arabia Saudita (e questo è il motivo per cui Bin Laden ha scatenato la "guerra" contro l'America). Hussein cerca di uccidere Bush Senior e allora Bush Junior (figlio fedele e leale) usa l'attacco di Bin Laden come scusa per vendicarsi del tentato assassinio di suo padre.
Nella parte del presidente americani n. 41: Marlon Brando.
Nella parte del n. 43: Al Pacino.
Con la partecipazione di Saddam Hussein nel ruolo di Virgil Sollozzo, detto "il Turco" (insomma, più o meno).
E gli USA sono rappresentati da una Dian Keaton collettiva e credulona.
"Solo per questa volta, Kay, ti permetto di chiedermi dei miei affari".
- Don Winslow, I re del mondo -
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Kowalsky »

Whatever happened to the American dream?
It came true. You're lookin' at it.
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Squall »

La vita di Meleagro era legata a un tizzone che la madre Altea cavò dal fuoco quando le nacque il figlio. Madre imperiosa che, quando Meleagro ebbe ucciso lo zio che pretendeva la sua parte della pelle del cinghiale, in uno scatto d'ira ributtò il tizzone nel fuoco e lo lasciò incenerire.
(parlano Meleagro e Ermete)

[...]
Meleagro: O Ermete, tutto ciò è il mio destino. Ma son pure esistiti mortali che vissero a sazietà senza che nessuno avesse in pugno i loro giorni...
Ermete: Tu ne conosci, Meleagro? Sarebbero dèi. Qualche vile è riuscito a nascondere il capo, ma anche lui portava sangue di madre, e allora l'odio, la passione, la furia son divampati nel suo cuore solo. In qualche sera della vita anche lui si è sentito riardere. Non tutti - è vero - siete morti di questo. Tutti, quando sapete, conducete una vita di morti. Credimi, Meleagro, tu hai avuto fortuna.

Cesare Pavese, "Dialoghi con Leucò"



(chiudete l'inter-letteratura)
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Ennio »

“E ciò che è bene, Fedro e ciò che non è bene - dobbiamo forse chiedere ad altri di dirci queste cose?".
Edward Lodewijk van Halen
26/01/1955 - 06/10/2020
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Jonah Hex »

Come finiscono queste cose. Nella confusione e nelle imprecazioni e nel sangue. Continuarono a bere e il vento soffiava nelle strade e le stelle prima alte brillavano basse a occidente e i tre giovani si scontrarono con altri e furono pronunciate parole a cui non c'era rimedio, e all'alba il ragazzo e il caporale in seconda si inginocchiarono e si piegarono sul ragazzo del Missouri che aveva avuto nome Earl e ripeterono questo nome ma lui non rispose. Giaceva su un fianco nella polvere del cortile. Gli uomini se n'erano andati, le puttane se n'erano andate. Nella cantina, un vecchio spazzava il pavimento di argilla. Il ragazzo giaceva in una pozza di sangue con il cranio spaccato, nessuno sapeva da chi. Un terzo uomo si aggiunse a loro nel cortile. Era il mennonita. Soffiava un vento caldo e a est saliva una luce grigia. I polli fra le viti avevano cominciato a muoversi e a lanciare il loro richiamo. Nella taverna non c'è tanta gioia quanta ce n'è sulla strada che ad essa porta, disse il mennonita. Teneva il cappello fra le mani e se lo rimise in testa, si voltò e uscì dal cancello.

- Cormac McCarthy, Meridiano di sangue
http://westerncampfire.blogspot.it > Il blog sul West e sul western
- "So what we wanna do, Wyatt?"... "LET'S GO!" -
- Simply because you can breathe doesn't mean you're alive or that you really live -
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Everasia »

"Io sono la periferia di una città inesistente, la chiosa prolissa di un libro non scritto. Non sono nessuno, nessuno.
Non so sentire, non so pensare, non so volere. Sono una figura di un romanzo ancora da scrivere, che passa aerea e sfaldata senza aver avuto una realtà, fra i sogni di chi non ha saputo completarmi.
Penso in continuazione, sento in continuazione; ma il mio pensiero è privo di raziocinio, la mia emozione è priva di emozione! Da una botola situata lassù, sto precipitando per lo spazio infinito, in una caduta senza direzione, infinitupla e vuota. La mia anima è un maelstrom nero, una vasta vertigine intorno al vuoto, un movimento di un oceano senza confini intorno a un buco nel nulla, e nelle acque, che più che acque sono turbini, galleggiano le immagini di ciò che ho visto e sentito nel mondo: vorticano case, volti, libri, casse, echi di musiche e spezzoni di voci in un turbine sinistro e senza fondo.
E io, proprio io, sono il centro che esiste soltanto per una geometria dell’abisso; sono il nulla intorno a cui questo movimento gira, come fine a se stesso, con quel centro che esiste solo perché ogni cerchio deve possedere un centro. Io, proprio io, sono il pozzo senza pareti, ma con la resistenza delle pareti, il centro del tutto con il nulla intorno".

Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine di Bernardo Soares.
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che all'inquietudine palpiti un cuore.
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Erlik_khan »

I Malavoglia, Giovanni Verga

E se ne andò colla sua sporta sotto il braccio; poi, quando fu lontano, in mezzo alla piazza scura e deserta, che tutti gli usci erana chiusi, si fermò ad ascoltare se chiudessero la porta della casa del nespolo, mentre il cane gli abbaiava dietro, e gli diceva col suo abbaiare che era solo in mezzo al paese. Soltanto il mare gli brontolava la solita storia lì sotto, in mezzo ai fariglioni, perché il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole, anzi ad Aci Trezza ha un modo tutto suo di brontolare, e si riconosce subito al gorgogliare che fa tra quegli scogli nei quali si rompe e par la voce di un amico.
La guerra e' guerra, non c'e' distinzione tra civili e militari, c'e' solo lo schifo del mondo che da spettacolo di se... l'essere umano in tutto il suo splendore by Ashes
..W La terra dei cachi!! By Silvio B.
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Squall »

Be', questi uomini immediati [e d'azione] sono quelli che io giudico uomini veri, normali, quali ama vederli la natura, madre amorosa, allorchè li mette cortesemente al mondo. Invidio questi uomini con tutto il mio livore. Sono stupidi, non ne discuto, ma forse l'uomo normale deve essere stupido, che ne sapete voi? Forse è persino bello che le cose stiano così. E tanto più mi confermo in questo, diremo, sospetto, in quanto se si prende ad esempio l'antitesi dell'uomo normale, ossia l'uomo dalla coscienza raffinata, il quale vien fuori, si capisce, non già dal seno della natura, sibbene da una storta (questo, signori, è già quasi misticismo, eppure io anche ciò sospetto), un tale uomo di storta, dico, cede talvolta le armi davanti al suo contrario in modo tanto pietoso, che con tutta la sua coscienza raffinata deve per forza finire col credersi in buona fede un topo, e non già un uomo. E sia pure un topo dalla coscienza raffinata, ma però quell'altro è un uomo, per conseguenza... ecc. E, soprattutto, è lui stesso a credersi topo, da sè medesimo; di ciò nessuno lo prega; e questo è un punto importante.

F. Dostoevskij, "Ricordi dal sottosuolo"
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da no_one_there »

" I numeri primi sono cio' che rimane una volta eliminati tutti gli schemi:penso che i numeri primi siano come la vita. Sono logici ma non si riesce mai a scoprirne le regole, anche se si passa tutto il tempo a pensarci su." - LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE -
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"...Vedrai bruciare ancora la rabbia negli occhi di chi non vince mai,
uniti più d'allora ci sentirai marciare e se ci cercherai
dalla stessa parte ci ritroverai,
perché a perdere non ci si abitua mai..."
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Kowalsky
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Kowalsky »

Una pacca sulla spalla: - Che diavolo è successo alle torri di Münster?
Faccia scura, lo sguardo resta basso, nessuna risposta. Gli stringo il braccio, mentre cerco di trattenere il panico che mi sale in gola: - Hansel, dimmi cosa è successo.
Si libera dalla presa, un ladro davanti al tribunale: - Non dovevi andartene, Capitano.
L'aria della notte parla di un crimine consumato, qualcosa di orribile, impronunciabile. In preda all'ansia ci addentriamo nelle vie deserte, verso la casa di Adrianson. Nessuno dice niente, non ce n'è bisogno, ci affrettiamo, inzuppati fin nelle ossa.
Lo vedo bussare alla porta, abbracciare forte la moglie e il piccolo figlio. Non c'è gioia in quegli sguardi, sono i gesti di chi condivide una sventura.
La donna ci offre un infuso caldo, davanti alla brace che rantola nel camino: - È tutto quello che posso darvi. Da quando c'è il razionamento è difficile procurarsi il latte.
Magra, i nervi tesi sul collo, la forza del lutto che la sorregge. Lo sguardo cade sul figlio a ogni frase, come a proteggerlo da un pericolo oscuro.
- Le cose sono cosí gravi?

Luther Blisset - Q
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Heartagram »

Bellissimo questo thread e bellissime le citazioni di Kafka, Calvino, Dosto, Pessoa e gli altri!Avrei voluto aprirne uno così anch'io. :kki:


Continuo con un paio di citazioni da Lo Straniero di Camus:

"Poco dopo il principale mi ha mandato a chiamare, e lì per lì sono rimasto male perché pensavo che mi avrebbe detto di telefonare di meno e lavorare di più. Ma non si trattava affatto di questo. Ha detto che voleva parlarmi di un progetto ancora molto vago: voleva soltanto conoscere il mio parere. Aveva l’intenzione di installare un ufficio a Parigi per trattare i suoi affari sul posto, direttamente con le grandi compagnie, e voleva sapere se io sarei stato disposto ad andarci. Questo mi avrebbe permesso di vivere a Parigi e anche di viaggiare una parte dell’anno. «Lei è giovane, e mi sembra che sia una vita che dovrebbe piacerle». Io gli ho detto di sì, ma in fondo per me era lo stesso. Allora mi ha chiesto se non mi interessava un cambiamento di vita. Ho risposto che non si cambia mai di vita [...]"


"La sua presenza mi pesava e mi dava fastidio. Stavo per dirgli di andarsene, di lasciarmi, quando di colpo si è messo a gridare,con una specie di enfasi,rivolto verso di me: «No, non posso crederti. Sono sicuro che ti è accaduto di desiderare un’altra vita». Gli ho risposto che naturalmente mi era accaduto, ma ciò non aveva maggiore importanza che il desiderare di essere ricco, di nuotare molto veloce o di avere una bocca fatta meglio. Erano desideri dello stesso ordine. Ma lui mi ha interrotto e voleva sapere come vedevo quest’altra vita. Allora gli ho urlato: «Una vita in cui possa ricordarmi di questa» e subito dopo gli ho detto che ne avevo abbastanza. Voleva ancora parlarmi di Dio ma mi sono avvicinato a lui e ho cercato di spiegargli un’ultima volta che mi restava soltanto poco tempo. Non volevo sprecarlo con Dio."
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Squall
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Squall »

Heartagram ha scritto:Bellissimo questo thread e bellissime le citazioni di Kafka, Calvino, Dosto, Pessoa e gli altri!
quasi tutte mie. zzz

ho già suggerito che dovremmo avere una relazione? zzz
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Heartagram »

Squall ha scritto:
Heartagram ha scritto:Bellissimo questo thread e bellissime le citazioni di Kafka, Calvino, Dosto, Pessoa e gli altri!
quasi tutte mie. zzz

ho già suggerito che dovremmo avere una relazione? zzz
In realtà avevo dimenticato anche Pavese e Il grande Gatsby! zzz

Continuo con una citazione in Inglese perché non ho la versione italiana di questo libro (Down and out in Paris and London di Orwell):

"Fear of the mob is a superstitious fear. It is based on the idea that there is some mysterious, fundamental difference between rich and poor, as though they were two different races [...]. But in reality there is no such difference. The mass of the rich and the poor are differentiated by their incomes and nothing else, and the average millionaire is only the average dishwasher dressed in a new suit."

"We know that poverty is unpleasant; in fact, since it is so remote, we rather enjoy harrowing ourselves with the thought of its unpleasantness. But don't expect us to do anything about it. We are sorry for you lower classes, just as we are sorry for a cat with the mange, but we will fight like devils against any improvement of your condition. We feel that you are much safer as you are. The present state of affairs suits us, and we are not going to take the risk of setting you free, even by an extra hour a day. So, dear brothers, since evidently you must sweat to pay for our trips to Italy, sweat and be damned to you.”

Se non lo avete letto è disponibile online, è un libro bellissimo

http://ebooks.adelaide.edu.au/o/orwell/ ... index.html
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Squall »

35 frasi dall'ultimo di Fabio Volo


non so se è OT, a me sembrano tutte molto belle. zzz
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Heartagram »

Squall ha scritto:35 frasi dall'ultimo di Fabio Volo


non so se è OT, a me sembrano tutte molto belle. zzz
“I miei libri, come broccoletti dell’anima” hahahahahaha degno articolo de "Il Corriere la Lettura" :rip

I titoletti delle categorie mi hanno fatto morire :rip









Scusate, dopo un primo momento di somma ilarità sono stata colta da un po' di sconforto...ma quanti libri ha venduto questo in Italia, così, per curiosità? :look:
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Kowalsky
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Kowalsky »

nell'ordine dei milioni
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Everasia
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Everasia »

"Era stanco di se stesso, dei suoi freddi pensieri e dei suoi sogni, La vita un poema! Non quando si passa il tempo a poetare sulla vita invece di viverla. Com'era priva di contenuto, vuota, vuota, vuota! Ah, quel continuo andare a caccia di se stesso, spiando scaltramente le proprie impronte, in un eterno girare in tondo; quell'apparente tuffarsi nel fiume della vita, e intanto starsene seduto a gettar l'amo, aspettando di pescare se stesso sotto chissà quale travestimento! Ah, se solo si fosse decisa a venire finalmente - la vita, l'amore, la passione - così che smettesse di farvi sopra della poesia, per lasciare che fosse la vita stessa a farsi poesia con lui".

Jens Peter Jacobsen, Niels Lyhne.
È tempo che la pietra si degni di fiorire,
che all'inquietudine palpiti un cuore.
È tempo che sia tempo.
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Heartagram »

Sempre da "Lo Straniero" di Camus:

"Uscendo dal palazzo di giustizia per salire nella vettura, ho riconosciuto per un breve istante il profumo e il colore della sera d'estate. Nell'oscurità della mia prigione semovente ho ritrovato a uno a uno, come dal fondo della mia stanchezza, tutti i rumori familiari di una città che amavo e di una certa ora in cui mi avveniva di sentirmi contento. Il grido dei giornalai nell'aria già calma, gli ultimi uccelli nel piazzale, il richiamo dei venditori di sandwiches, il lamento dei tram nelle svolte delle vie alte, quella sonorità del cielo prima che la notte si appesantisca sul porto, tutto questo ricomponeva per me un itinerario da cieco, che conoscevo bene prima di entrare in prigione. Sì, era questa l'ora in cui, tanto tempo fa, mi sentivo contento. Quello che mi aspettava, allora, era sempre un sonno leggero e senza sogni. Eppure qualcosa era cambiato perché con l'attesa dell'indomani era la mia cella che ritrovavo. Come se le vie familiari tracciate nei cieli d'estate potessero condurre tanto alle prigioni che ai sonni innocenti."
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Squall »

Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori,
le cortesie, l'audaci imprese io canto,
che furo al tempo che passaro i Mori
d'Africa il mare, e in Francia nocquer tanto,
seguendo l'ire e i giovenil furori
d'Agramante lor re, che si diè vanto
di vendicar la morte di Troiano
sopra re Carlo imperator romano.




sarà pure per necessità di chiasmo, però un incipit migliore di "le donne" non esiste.
forse dovevo postarlo nel thread "inizio col botto". :sisi:

(ah, Ferrara merda)
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Everasia »

“Mi manca la fede e non potrò mai, quindi, essere un uomo felice, perché un uomo felice non può avere il timore che la propria vita sia solo un vagare insensato verso una morte certa. Non ho ereditato né un dio né un punto fermo sulla terra da cui poter attirare l’attenzione di un dio. Non ho ereditato nemmeno il ben celato furore dello scettico, il gusto del deserto del razionalista o l’ardente innocenza dell’ateo. Non oso dunque gettare pietre sulla donna che crede in cose di cui io dubito o sull’uomo che venera il suo dubbio come se non fosse anch’esso circondato dalle tenebre. Quelle pietre colpirebbero me stesso, perché di una cosa sono convinto: che il bisogno di consolazione che ha l’uomo non può essere soddisfatto.”

Stig Dagerman, Il nostro bisogno di consolazione
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che all'inquietudine palpiti un cuore.
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da diego »

Una delle conclusioni che mi ha più emozionato, tratta da un romanzo storico (I giorni del potere, di C. Mc Cullough, ambientato nella Roma di Caio Mario e Lucio Cornelio Silla) letto da ragazzino e a cui sono tremendamente affezionato.

"Scoppiando a sua volta in una ristata, Silla cinse col braccio destro le spalle togate di Mario, gli diede una stretta di puro affetto, e assieme si avviarono sulla strada di casa, allontanandosi dai saepta. Di fronte a loro si ergeva il colle Capitolino; una lama di pallido sole accendeva l'oro della quadriga della vittoria in cima al frontone del tempio di Giove Ottimo Massimo e indorava l'Urbe di riflessi abbaglianti. "Mi fanno male gli occhi!" esclamò Silla, con vera sofferenza. Ma non riusciva a distogliere lo sguardo."
Profeta del Dio Cefalo

Guerra non cerco, pace non sopporto.
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da GAMMAgAY »

"Siamo stati costruiti come macchine dei geni e coltivati come macchine dei memi, ma abbiamo il potere di ribellarci ai nostri creatori.
Noi,unici sulla terra,possiamo ribellarci alla tirannia dei replicatori egoisti".

Richard Dawkins -Il gene egoista-
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Squall »

125.

L’impressione di essere un cane fra gli uomini: argomento di svogliata indagine durante due bicchieri di caria e una camminata per i sobborghi, sospetto crescente del fatto che soltanto l’alfa dia l’omega, che qualsiasi ostinazione in una tappa intermedia - epsilon, lambda - equivale a girare con un piede inchiodato a terra. La freccia va dalla mano al centro: non esiste il mezzo del cammino, non esiste il secolo xx tra il x e il xxx. Un uomo dovrebbe essere capace di isolarsi dalla specie entro la specie medesima, e optare per il cane o il pesce originale quale punto di partenza verso se stesso. Non esiste passo per il dottore in lettere, non esiste apertura per l’illustre allergologo. Incrostati alla specie, saranno quelli che dovranno essere e se no non saranno niente. Senz’altro benemeriti, manco dubitarlo, ma sempre epsilon, lambda o pi, mai alfa e mai omega. L’uomo di cui si parla non accetta queste pseudorealizzazioni, la grande maschera marcia dell’Occidente. Il tizio che è arrivato vagando fino al ponte del corso San Martin e che sta fumando all’angolo, osservando una donna che si aggiusta una calza, possiede un’idea completamente insensata di ciò che egli chiama realizzazione, e non gliene dispiace perché qualcosa gli sta dicendo che nell’insensatezza è racchiuso il seme, che il latrato del cane è più vicino all’omega che una tesi sul gerundio in Tirso de Molina. Ma che metafore stupide. Ma lui va avanti ostinato, è il caso di dirlo. Che cosa cerca? Si cerca? Non si cercherebbe se non si fosse già trovato. Vale a dire che si è trovato (ma questo non è insensato, ergo bisogna diffidare. Appena la lasci fare, «La Ragione» ti esce con un bollettino speciale, ti combina il primo sillogismo di una catena che non ti porta a nessuna parte che non sia una laurea o un villino californiano con tanto di bambini che giocano sul tappeto a gioia e delizia di Mammà). Vediamo, procediamo con ordine: che cosa dunque cerca quel tizio? Si cerca? Si cerca in quanto individuo? In quanto individuo presumibilmente intemporale, o come ente storico? Se si tratta di questo, tempo perduto. Se invece si cerca al margine d’ogni contingenza, forse tanta cinofilia non è male. Ma procediamo con ordine (gli piace parlare così a se stesso, come un padre a un figlio, per poi prendersi la soddisfazione di tutti i figli, prendere a calci il vecchio in quel posto), andiamo piano, vediamo che cos’è questa storia della ricerca. Bene, la ricerca non è. Sottile, eh. Non è ricerca perché si è già trovato. Il guaio è però che l ’incontro non amalgama. C’è la carne, ci sono le patate e i porri, ma non ancora lo spezzatino. Cioè non siamo insieme con gli altri, abbiamo smesso di essere un cittadino (non per niente mi trattano ovunque come la gramigna, vedi Lutezia), ma non siamo ancora stati capaci di uscire dal cane per arrivare a quel qualcosa che non ha nome, chiamiamolo quella conciliazione, quella riconciliazione.
Terribile compito quello di annaspare in un circolo il cui centro è in tutti i punti e la circonferenza in nessuno, per dirla scolasticamente. Che cosa si cerca? Che cosa si cerca? Ripeterlo quindicimila volte, come martellate contro il muro. Che cosa si cerca? Che cos’è quella conciliazione senza la quale la vita non è altro che una grandissima presa in giro? Non la conciliazione del santo, perché se nella nozione di scendere al cane, di ricominciare dal cane o dal pesce o dalla sporcizia e dalla bruttezza e dalla miseria e da qualsiasi altro disvalore, sempre è insita come una nostalgia di santità, potrebbe sembrare che si abbia nostalgia di una santità non religiosa (e a questo punto comincia l’insensatezza), uno stato senza differenze, senza santo (perché il santo è sempre in un modo o nell’altro il santo e gli altri non santi, e ciò scandalizza un poveretto come quello che sta ora ammirando il polpaccio della ragazza intenta ad aggiustarsi la calza mezzo storta), vale a dire che se esiste conciliazione deve essere un’altra cosa che lo stato di santità, stato escludente senz’altro. Deve essere uno stato immanente, senza sacrificare il piombo per l’oro, il cellofan per il vetro, il meno per il più; invece, l’insensatezza esige che il piombo valga quanto l’oro, che il più sia nel meno. Un’alchimia, una geometria non euclidiana, un’indeterminatezza up to date per le manipolazioni dello spirito e i suoi frutti. Non si tratta di elevarsi, vecchio idolo mentale smentito dalla storia, vecchia carota che non inganna più l’asino. Non si tratta di perfezionare, di decantare, di riscattare, di scegliere, di liberarbitrare, di andare dall’alfa all’omega. Si è. Chiunque è già. Lo sparo è nella pistola; ma bisogna premere un grilletto ed ecco che invece il dito sta facendo segno all’omnibus di fermarsi, o qualcosa di simile.
Ma quanto parla, quanto parla questo fumatore vagabondo di sobborgo. La ragazza si è aggiustata la calza, bada. Vedi? Aspetti della conciliazione. Il mio supplizio... E magari tutto è così semplice, tirar su un pochino, un ditino bagnato di saliva sulla maglia scappata. Magari basterebbe prendersi il naso e torcerlo fino all’orecchio, incomodare un tantino la circostanza. E no, neppure così. Niente di più facile che dare il tratto alla stadera verso fuori, come se fosse vero che fuori e dentro sono i due muri maestri della casa. Il fatto è che tutto va alla rovescia, la storia te lo sta dicendo, e il fatto stesso di pensarlo invece di viverlo è la dimostrazione lampante che tutto va male, che ci troviamo fino al collo in una disarmonia totale che tutte le nostre risorse mascherano con l’edificio sociale, con la storia, con lo stile ionico, con l’allegria del Rinascimento, con la tristezza superficiale del romanticismo, e così tiriamo avanti e che ci acchiappino se possono.

J. Cortázar, "Rayuela - il gioco del mondo"


(così... una riflessione en passant)
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Redrum »

" Poiché noi siamo fatti in modo che paragoniamo tutti a noi stessi e noi stessi a tutti, la felicità o il dolore dipendono da coloro con i quali stiamo a contatto, e nulla è più pericoloso della solitudine. La nostra immaginazione, che è naturalmente portata ad elevarsi, alimentata dalle fantastiche immagini della poesia, si crea una schiera d'esseri fra i quali noi occupiamo l'ultimo posto; e all'infuori di noi tutto ci sembra splendido e ogni persona perfetta. E questo è naturalissimo. Spesso sentiamo che ci manca qualche cosa e, proprio quel che ci manca, ci sembra di trovarlo in un'altra persona alla quale attribuiamo tutto ciò che noi pure abbiamo, e inoltre una grazia ideale. Così immaginiamo l'uomo felice. Ed esso è una creatura della nostra fantasia."
"Possiedo tanto, ma il sentimento per lei inghiotte tutto; pissiedo tanto , e senza di lei tutto mi diventa nulla"
-gothe "i dolori del giovabe werther"
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Jonah Hex
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Jonah Hex »

"Uno è soddisfatto solo quando fa ciò che ritiene giusto per sè. Un uomo deve certamente rispettare gli altri, ma guai se non rispetta le cose in cui crede"
- in Strade blu di William Least Heat-Moon.
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da no_one_there »

Un'infanzia infelice irlandese è peggio di un'infanzia infelice qualunque, e un'infanzia infelice irlandese e cattolica è peggio ancora.
LE CENERI DI ANGELA
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