Le frasi piu' belle...(libri)

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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Heartagram »

Squall ha scritto: J. Cortázar, "Rayuela - il gioco del mondo"
La Parigi di Rayuela http://www.pinterest.com/einaudieditore ... i-rayuela/ :kki:
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Squall »

Heartagram ha scritto:
Squall ha scritto: J. Cortázar, "Rayuela - il gioco del mondo"
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Squall »

Squall ha scritto:
Heartagram ha scritto:
Squall ha scritto: J. Cortázar, "Rayuela - il gioco del mondo"
La Parigi di Rayuela http://www.pinterest.com/einaudieditore ... i-rayuela/ :kki:
Rayuela: being hipster before it was cool - since 1963
scusate, devo ritrattare... my bad. :sisi:
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Squall »

"Così, usare il romanzo come si usa una rivoltella per difendere la pace, cambiandone il segno. Prendere dalla letteratura ciò che è ponte vivo da uomo a uomo, e che il trattato o il saggio soltanto permettono fra specialisti. Una narrativa che non sia pretesto alla trasmissione di un “messaggio” (non esistono messaggi, esistono messaggeri e questo è il messaggio, così come l’amore è colui che ama); una narrativa che agisca come coagulante di esperienze vissute, come catalizzatore di nozioni confuse e malamente intese, e che incida innanzi tutto su colui che la scrive, perciò è necessario scriverla come antiromanzo perché qualsivoglia ordine chiuso lascerà sistematicamente fuori quei segni che possono farci diventare messaggeri, avvicinarci ai nostri propri limiti dai quali siamo così lontani faccia a faccia."




tipo il manifesto della letteratura contemporanea, non a caso un passo dove saggio e narrativa si fondono in perfetta armonia.
sempre da "Rayuela".
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Heartagram »

"Sono invecchiati in un altro modo. Vivono in mezzo alle cose ereditate, ai regali, ed ogni mobile per loro è un ricordo. Pendole, medaglie, ritratti, conchiglie, fermacarte, paraventi, scialli. Hanno armadi pieni di bottiglie, di stoffe, di vecchi vestiti, di giornali, hanno conservato tutto. Il passato è un lusso da proprietari.
Ed io dove potrei conservare il mio? Non ci si può mettere il passato in tasca; bisogna avere una casa per sistemarvelo. lo non possiedo che il mio corpo; un uomo completamente solo, col suo corpo soltanto, non può fermare i ricordi, gli passano attraverso. Non dovrei lagnarmi: il mio solo desiderio è stato d'esser libero."

Jean-Paul Sartre, La Nausea
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da phobiA »

E mentre meditavo sull'antico mondo sconosciuto, pensai allo stupore di Gatsby la prima volta che individuò la luce verde all'estremità del molo di Daisy. Aveva fatto molta strada per giungere a questo prato azzurro e il suo sogno doveva essergli sembrato così vicino da non poter più sfuggire. Non sapeva che il sogno era già alle sue spalle, in quella vasta oscurità dietro la città dove i campi oscuri della repubblica si stendevano nella notte. Gatsby credeva nella luce verde, il futuro orgiastico che anno per anno indietreggia davanti a noi. C'è sfuggito allora, ma non importa: domani andremo più in fretta, allungheremo di più le braccia... e una bella mattina... Così remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel passato.

il grande gatsby di Francis Scott Fitzgerald
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Ennio »

"Oggi ho camminato nel sole e nelle strade di questa città:
senza vedere nulla, senza imparare nulla, senza essere nulla".

Charles Bukowski

Frase ben nota.
L'ho letta per la prima volta appena trasferito a Pescara, in pieno delirio di insicurezza dei primi anni di università.
Sembrava scritta per me.
Ieri sera, durante una chiacchiera fra amici ho ricordato il verso e il periodo.

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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Ank »

Ennio ha scritto:"Oggi ho camminato nel sole e nelle strade di questa città:
senza vedere nulla, senza imparare nulla, senza essere nulla".

Charles Bukowski

Frase ben nota.
L'ho letta per la prima volta appena trasferito a Pescara, in pieno delirio di insicurezza dei primi anni di università.
Sembrava scritta per me.
Ieri sera, durante una chiacchiera fra amici ho ricordato il verso e il periodo.

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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Ennio »

Ank ha scritto:
Ennio ha scritto:"Oggi ho camminato nel sole e nelle strade di questa città:
senza vedere nulla, senza imparare nulla, senza essere nulla".

Charles Bukowski

Frase ben nota.
L'ho letta per la prima volta appena trasferito a Pescara, in pieno delirio di insicurezza dei primi anni di università.
Sembrava scritta per me.
Ieri sera, durante una chiacchiera fra amici ho ricordato il verso e il periodo.

allegria!
Il Bucko è una focina di citazioni, per noi poveri disadattati metallari.... :cornine:

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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Squall »

io Bukowski devo ancora approcciarlo, è che spesso me lo trovo citato in contesti un po' bimbominkieschi, quella citazione lì è molto bella però, sembra uscita da "Le città invisibili" di Calvino.

dall'ultimo libro (devo dire in parte deludente) che ho letto:


“C’era una volta un tale di nome Harry, detto il “lupo della steppa”. Camminava con due gambe, portava abiti ed era un uomo, ma, a rigore, era un lupo. Aveva imparato parecchio di quel che possono imparare gli uomini dotati d’intelligenza, ed era uomo piuttosto savio. Ma una cosa non aveva imparato: ad essere contento di sé e della sua vita. Non ci riusciva, era un uomo scontento. Ciò dipendeva probabilmente dal fatto che in fondo al cuore sapeva (o credeva di sapere) di non essere veramente un uomo, ma un lupo venuto dalla steppa.”
H. Hesse, Il lupo della steppa
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Ennio »

Squall ha scritto:io Bukowski devo ancora approcciarlo, è che spesso me lo trovo citato in contesti un po' bimbominkieschi, quella citazione lì è molto bella però, sembra uscita da "Le città invisibili" di Calvino.

dall'ultimo libro (devo dire in parte deludente) che ho letto:


“C’era una volta un tale di nome Harry, detto il “lupo della steppa”. Camminava con due gambe, portava abiti ed era un uomo, ma, a rigore, era un lupo. Aveva imparato parecchio di quel che possono imparare gli uomini dotati d’intelligenza, ed era uomo piuttosto savio. Ma una cosa non aveva imparato: ad essere contento di sé e della sua vita. Non ci riusciva, era un uomo scontento. Ciò dipendeva probabilmente dal fatto che in fondo al cuore sapeva (o credeva di sapere) di non essere veramente un uomo, ma un lupo venuto dalla steppa.”
H. Hesse, Il lupo della steppa

...e più citi Calvino e più ti adoro!

Fammi dire brevemente di Bukowski.
Per molti l'aspetto più evidente della sua scrittura è il racconto esplicito ed esagerato del sesso, delle bevute interminabili, delle sbronze colossali, del vomito, della cacca, della pipì (tutto fatto come e dove si può, spesso addosso).
Un adolescente o un lettore superficiale può limitarsi a vedere solo questo.
E ridere, come l'immaturo che si diverte alla propria stupida, prima trasgressione.
Io nei libri di Bukowski ho trovato il racconto della solitudine, della tristezza degli esclusi e dei disadattati, della povertà, del fallimento dei rapporti umani e del rapporto di coppia, dell'amore per la figlia come unico momento di autentica felicità, dello sfruttamento del lavoro, dell'amore per la poesia e per la letteratura...insomma, potrei continuare per pagine e pagine.
E' chiaro che a seconda della propria sensibilità ognuno scorge qualcosa di diverso. Io ho pianto e riso e mi sono immedesimato un sacco di volte in quello che ho letto. Ci si può fare due risate nei racconti leggeri popolati di beoni e di donnacce. E qualche volta si può stare male nel leggere l'America degli ospedali dei poveri della contea o delle fabbriche piene di gente finita e senza speranza.

Insomma, mi sembra di essere stato troppo rapido e di non aver reso giustizia a questo scrittore, ma ti assicuro che il contesto bimbominkia gli sta moooolto stretto.
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GAMMAgAY
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da GAMMAgAY »

Squall ha scritto: dall'ultimo libro (devo dire in parte deludente) che ho letto:


“C’era una volta un tale di nome Harry, detto il “lupo della steppa”. Camminava con due gambe, portava abiti ed era un uomo, ma, a rigore, era un lupo. Aveva imparato parecchio di quel che possono imparare gli uomini dotati d’intelligenza, ed era uomo piuttosto savio. Ma una cosa non aveva imparato: ad essere contento di sé e della sua vita. Non ci riusciva, era un uomo scontento. Ciò dipendeva probabilmente dal fatto che in fondo al cuore sapeva (o credeva di sapere) di non essere veramente un uomo, ma un lupo venuto dalla steppa.”
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no aspè stai scherzando squall???
il lupo della steppa racchiude l'essenza dell'essere. è un libro magico .
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phobiA
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da phobiA »

quoto ennio per bukowski. il lettore medio si ferma alla "superficialità" della scrittura di bukowski, ma secondo me è uno dei maggiori scrittori fatalisti, nichilisti del secolo scorso...una lucidità di pensiero che pur essendo stato un ubriacone esagerato, ha saputo tirar fuori; un schiettezza che ho trovato in ben pochi altri scrittori dei suoi anni, e che ha fatto scuola a quelli a venire in modo palese
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Jonah Hex »

La civiltà scivolò nella sua seconda era di tenebre su una prevedibile scia di sangue, ma a una velocità che nemmeno i futurologi più pessimistici avrebbero potuto pronosticare.
Fu quasi come se non vedesse l’ora di finirci.
Il primo giorno d’ottobre, Dio era nel Suo paradiso, l’indice della Borsa era a 10,140 e quasi tutti gli aerei erano puntuali (eccetto quelli che decollavano da Chicago, e c’era da aspettarselo). Due settimane dopo il cielo apparteneva agli uccelli e il mercato azionario era un ricordo. A Halloween, tutte le metropoli del mondo, da New York a Mosca, puzzavano fino alle stelle e il mondo di prima era un ricordo.


Da Cell, di Stephen King
http://westerncampfire.blogspot.it > Il blog sul West e sul western
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- Simply because you can breathe doesn't mean you're alive or that you really live -
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da no_one_there »

phobiA ha scritto:quoto ennio per bukowski. il lettore medio si ferma alla "superficialità" della scrittura di bukowski, ma secondo me è uno dei maggiori scrittori fatalisti, nichilisti del secolo scorso...una lucidità di pensiero che pur essendo stato un ubriacone esagerato, ha saputo tirar fuori; un schiettezza che ho trovato in ben pochi altri scrittori dei suoi anni, e che ha fatto scuola a quelli a venire in modo palese
Quoto anche le virgole.
To think we both will die alone...you too!

[b]« Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato. » [/b]

"...Vedrai bruciare ancora la rabbia negli occhi di chi non vince mai,
uniti più d'allora ci sentirai marciare e se ci cercherai
dalla stessa parte ci ritroverai,
perché a perdere non ci si abitua mai..."
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da no_one_there »

"E' tanto tempo ormai che lotto per dire addio a qualcosa, ed è la lotta quello che veramente conta. La storia non è nelle parole: è nella lotta,"
Paul Auster - La Stanza chiusa
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[b]« Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato. » [/b]

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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Squall »

Perché vuoi scrivere?
Non so. Una volta pensavo che fosse la mia vocazione. No, non l'ho mai pensato invece. E' solo una frase fatta.
No, non è vero. Io sento veramente che sono nato per fare il commercialista.
Beato te.
Forse tu hai la vocazione di scrivere?
Non so. Magari. E' un modo di dire orribile. Volgare.
Non sembra orribile, e nemmeno volgare.
E' così difficile esprimersi.
Capisco questo.
Io mi voglio esprimere.
Lo stesso è vero anche per me.
Sto cercando la mia voce.
E' dentro la tua bocca.
Voglio fare qualcosa di cui non avere vergogna.
Qualcosa di cui essere orgoglioso, giusto?
Neanche. E' solo che non voglio vergognarmene.
Ci sono tanti scrittori russi pregiati, giusto?
Oh, certo. In quantità.
Tolstoj, giusto? Lui ha scritto Guerra e anche Pace che sono libri pregiati e ha anche vinto il Premio Nobel della Pace per la Letteratura, se non mi sbaglio.
Tolstoj, Belyj, Turgenev.
Una domanda.
Sì?
Tu scrivi perchè hai qualcosa da dire?
No.
E se posso traslocare a un altro argomento: quanta moneta guadagna un commercialista in America?
Non so. Credo guadagnino un sacco di soldi, se sono bravi. O brave.
Brave!
O bravi.
Ci sono anche commercialisti negri?
Ci sono commercialisti afroamericani. Senti, Alex... è meglio se non usi quella parola lì.
E commercialisti omosessuali?
Ci sono omosessuali in tutti i mestieri. Ci sono netturbini omosessuali.
Quanta moneta può guadagnare un commercialista negro omosessuale?


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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Squall »

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Ma non è facile starci tranquillo. Da un anno che lo tengo d'occhio e quando posso ci scappo da Genova, mi sfugge di mano. Queste cose si capiscono col tempo e l'esperienza. Possibile che a quarant'anni, e con tutto il mondo che ho visto, non sappia ancora che cos'è il mio paese?

Cesare Pavese, "La luna e i falò"
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Heartagram »

Squall ha scritto:Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Ma non è facile starci tranquillo. Da un anno che lo tengo d'occhio e quando posso ci scappo da Genova, mi sfugge di mano. Queste cose si capiscono col tempo e l'esperienza. Possibile che a quarant'anni, e con tutto il mondo che ho visto, non sappia ancora che cos'è il mio paese?

Cesare Pavese, "La luna e i falò"
Proprio ora sto leggendo "La Prima Radice" di Simone Weil, che tratta piu' o meno questi temi (lei lo chiama "radicamento"):

"Il radicamento è forse il bisogno più importante e più misconosciuto dell’anima umana. È tra i più difficili da definire. Mediante la sua partecipazione reale, attiva e naturale, all’esistenza di una collettività che conservi vivi certi tesori del passato e certi presentimenti del futuro, l’essere umano ha una radice. Partecipazione naturale, cioè imposta automaticamente dal luogo, dalla nascita, dalla professione, dall’ambiente. Ad ogni essere umano occorrono radici multiple. Ha bisogno di ricevere quasi tutta la sua vita morale, intellettuale, spirituale tramite gli ambienti cui appartiene naturalmente."

Sempre in tema, un passaggio da Calvino - Se una notte d'inverno un viaggiatore:

"[...] - insomma quante volte, quando il passato mi pesava troppo addosso, non m'aveva preso quella speranza del taglio netto: cambiare mestiere, moglie, città, continente, - un continente dopo l'altro, fino a far tutto il giro, -consuetudini, amici, affari, clientela. Era un errore, quando me ne sono accorto era tardi. Perché a questa maniera non ho fatto altro che accumulare passati su passati dietro le mie spalle, moltiplicarli, i passati, e se una vita mi riusciva troppo fitta e ramificata e ingarbugliata per portarmela sempre dietro, figuriamoci tante vite, ognuna col suo passato e i passati delle altre vite che continuano ad annodarsi gli uni agli altri. Avevo un bel dire ogni volta: che sollievo, rimetto il contachilometri a zero, passo la spugna sulla lavagna: l'indomani del giorno in cui ero arrivato in un paese nuovo già questo zero era diventato un numero di tante cifre che non stava più sui rulli, che occupava la lavagna da un capo all'altro, persone, posti, simpatie, antipatie, passi falsi."
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Squall »

se una notte d'inverno un viaggiatore. zzz


riporto un giochino letterario sulla virgola, sempre dalla penna di Cortàzar:
"Si el hombre supiera realmente el valor que tiene la mujer andaría en cuatro patas en su búsqueda"
"Se l'uomo sapesse realmente il valore che ha la donna andrebbe a quattro zampe alla sua ricerca"

dove si mette la virgola?
l'uomo la mette dopo "ha", la donna dopo "donna".

raven la mette dopo "realmente". zzz
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Messaggio da Erlik_khan »

Squall ha scritto:
raven la mette dopo "realmente". zzz
:asd:
La guerra e' guerra, non c'e' distinzione tra civili e militari, c'e' solo lo schifo del mondo che da spettacolo di se... l'essere umano in tutto il suo splendore by Ashes
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da ELASTIKO »

Squall ha scritto:
dove si mette la virgola?
l'uomo la mette dopo "ha", la donna dopo "donna".

raven la mette dopo "realmente". zzz
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Squall »

Tre metamorfosi io vi nomino dello spirito: come lo spirito diventa cammello, e il cammello leone, e infine il leone fanciullo.
Molte cose pesanti vi sono per lo spirito, lo spirito forte e paziente nel quale abita la venerazione: la sua forza anela verso le cose pesanti, piú difficili a portare.
Che cosa è gravoso? domanda lo spirito paziente e piega le ginocchia, come il cammello, e vuol essere ben caricato.
Qual è la cosa piú gravosa da portare, eroi? cosí chiede lo spirito paziente, affinché io la prenda su di me e possa rallegrarmi della mia robustezza.
Non è forse questo: umiliarsi per far male alla propria alterigia? Far rilucere la propria follia per deridere la propria saggezza?
Oppure è: separarsi dalla propria causa quando essa celebra la sua vittoria? Salire sulle cime dei monti per tentare il tentatore?
Oppure è: nutrirsi delle ghiande e dell’erba della conoscenza e a causa della verità soffrire la fame dell’anima?
Oppure è: essere ammalato e mandare a casa coloro che vogliono consolarti, e invece fare amicizia coi sordi, che mai odono ciò che tu vuoi?
Oppure è: scendere nell’acqua sporca, purché sia l’acqua della verità, senza respingere rane fredde o caldi rospi?
Oppure è: amare quelli che ci disprezzano e porgere la mano allo spettro quando ci vuol fare paura?
Tutte queste cose, le piú gravose da portare, lo spirito paziente prende su di sé: come il cammello che corre in fretta nel deserto sotto il suo carico, cosí corre anche lui nel suo deserto.
Ma là dove il deserto è piú solitario avviene la seconda metamorfosi: qui lo spirito diventa leone, egli vuol come preda la sua libertà ed essere signore nel proprio deserto.
Qui cerca il suo ultimo signore: il nemico di lui e del suo ultimo dio vuol egli diventare, con il grande drago vuol egli combattere per la vittoria.
Chi è il grande drago, che lo spirito non vuol piú chiamare signore e dio? “Tu devi” si chiama il grande drago. Ma lo spirito del leone dice “io voglio”.
“Tu devi” gli sbarra il cammino, un rettile dalle squame scintillanti come l’oro, e su ogni squama splende a lettere d’oro “tu devi!”.
Valori millenari rilucono su queste squame e cosí parla il piú possente dei draghi: “tutti i valori delle cose – risplendono su di me”.
“Tutti i valori sono già stati creati, e io sono – ogni valore creato. In verità non ha da essere piú alcun “io voglio!””. Cosí parla il drago.
Fratelli, perché il leone è necessario allo spirito? Perché non basta la bestia da soma, che a tutto rinuncia ed è piena di venerazione?
Creare valori nuovi – di ciò il leone non è ancora capace: ma crearsi la libertà per una nuova creazione – di questo è capace la potenza del leone.
Crearsi la libertà e un no sacro anche verso il dovere: per questo, fratelli, è necessario il leone.
Prendersi il diritto per valori nuovi – questo è il piú terribile atto di prendere, per uno spirito paziente e venerante. In verità è un depredare per lui e il compito di una bestia da preda.
Un tempo egli amava come la cosa piú sacra il “tu devi”: ora è costretto a trovare illusione e arbitrio anche nelle cose piú sacre, per predar via libertà dal suo amore: per questa rapina occorre il leone.
Ma ditemi, fratelli, che cosa sa fare il fanciullo, che neppure il leone era in grado di fare? Perché il leone rapace deve anche diventare un fanciullo?
Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sí.
Sí, per il giuoco della creazione, fratelli, occorre un sacro dire di sí: ora lo spirito vuole la sua volontà, il perduto per il mondo conquista per sé il suo mondo.
Tre metamorfosi vi ho nominato dello spirito: come lo spirito divenne cammello, leone il cammello, e infine il leone fanciullo. –
Cosí parlò Zarathustra. Allora egli soggiornava nella città che è chiamata: “Vacca pezzata”.
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Squall »

The Fillyjonk who believed in disasters

è un po' che non si posta.
ne approfitto per appuntarmi il link di un bellissimo racconto breve di Tove Jansson, che vi consiglio, illustrato da non so chi ma molto bravo. :sisi:
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Messaggio da Sean Olson »

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"One of the most enigmatic of all transpersonal phenomena is the experience of the Void, the encounter with primordial Emptiness, Nothingness, and Silence", S. Grof
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Squall »

mentre ci chiediamo a cosa facesse riferimento il nostro Gino, approfitto per uppare.

un breve passo (sono tipo 30-40 pagine di libro) da "I fratelli Karamazov" del sempre leggerissimo Dostoevskij.
l'etica cristiana come funzionale al socialismo, una lettura che mi piacerebbe facessero in tanti, anche considerando che vengono da un ex-condannato a morte e deportato in Siberia - ma tranquilli, non mi illudo. :D
http://www.franoi.net/artisti/zosima.htm


Imparai da lui molte cose utili, perchè era un uomo di grande intelligenza. «Che la vita sia un paradiso ‑ mi disse una sera, di punto in bianco ‑ lo penso anch'io da un pezzo». E subito, d'impeto, aggiunse: «Non faccio che pensare a questo». Mi guarda e sorride. «Io ne sono più convinto di voi ‑ mi dice - poi saprete perchè». L'ascolto e penso: «Certamente vuol rivelarmi qualcosa». «Il paradiso ‑ continua ‑ è nascosto dentro ognuno di noi. Ecco, ora è qui nascosto anche dentro di me e, se voglio, domani stesso per me comincerà realmente e durerà tutta la mia vita». L'osservo: parla in tono commosso e mi guarda con una espressione misteriosa, come se mi chiedesse qualcosa. «Quanto al fatto che ogni uomo è colpevole di tutto e per tutti, oltre che dei suoi propri peccati, il vostro ragionamento è giustissimo, ed è commovente che abbiate potuto abbracciare di colpo e così pienamente questo concetto. È verissimo anche che, quando gli uomini comprenderanno questo concetto, il regno celeste non sarà più un sogno, ma comincerà realmente». «Ma quando si avvererà? ‑ esclamai a questo punto in tono amaro. ‑ Si avvererà mai? Non sarà solo un sogno?». «Ecco che voi non avete fede, predicate agli altri e voi stesso non ci credete! ‑ mi risponde. ‑ Sappiate che questo sogno, come dite voi, si avvererà senza dubbio, credetemi, ma non ora, perchè ogni fatto ha una sua legge. Questa è una cosa di ordine morale, psicologico. Per rifare un mondo nuovo bisogna che gli uomini, psichicamente, si indirizzino su un'altra strada. Finchè io non diventerò un fratello per tutti, la fratellanza non ci sarà. Nessuna scienza e nessuna specie di interesse insegnerà mai agli uomini ad amministrare senza ingiustizie i loro beni e i loro diritti. Tutto sarà sempre troppo poco, e tutti mormoreranno sempre, si invidieranno l'uno con l'altro, e si stermineranno fra di loro. Voi mi chiedete quando si avvererà. Si avvererà, ma prima deve finire il periodo dell'isolamento umano». «Che isolamento?» domando io. «Quello che ora regna dappertutto, e nel nostro secolo più che mai, perchè ancora non è finito, ancora non è venuto il suo termine. Ora ognuno tende a separare la propria persona dagli altri più che può, ognuno vuol sentire in se stesso, da solo, la pienezza della vita, ma intanto, invece di questa pienezza, il risultato di tutti i suoi sforzi è un completo suicidio, perchè, invece di arrivare a determinare la propria personalità in modo perfetto, si cade nell'isolamento assoluto. Nel nostro secolo, infatti, gli uomini si sono tutti divisi in tante singole unità, ognuno si ficca nel proprio buco da solo, si allontana dagli altri, si nasconde e nasconde quello che ha, e così va a finire che respinge lontano da sè gli altri uomini e viene a sua volta respinto, sempre per colpa sua. Accumula ricchezze in solitudine e pensa: 'Come sono forte ora, come sono al sicuro!' E non sa, questa sciocco, che quanto più accumula, tanto più affonda in una impotenza che è autodistruttiva. Perchè si è abituato a sperare solo in se stesso, e si è staccato dal tutto isolandosi, ha abituato là sua anima a non credere nella solidarietà umana, negli uomini e nell'umanità, e trema soltanto all'idea di perdere il suo denaro e i diritti acquistati con esso. Dappertutto, oggi, l'intelligenza umana sta diventando ridicolmente incapace di comprendere che la vera sicurezza dell'individuo non consiste nello sforzo individuale e isolato, ma nell'unione di tutti gli uomini. Però verrà certamente la fine anche di questo spaventoso isolamento, e tutti capiranno di colpo quanto fosse innaturale questo loro allontanarsi l'uno dall'altro. Allora sarà questa la tendenza del tempo, e si meraviglieranno di essere rimasti tanto a lungo nelle tenebre, senza vedere la luce. E sarà allora che apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'Uomo .... Ma fino a quel giorno bisogna custodire lo stesso la bandiera, e l'uomo, anche da solo, deve dare l'esempio e trarre l'anima sua dall'isolamento per quest'opera di unione fraterna, magari a costo di passare per un povero jurddivyj. Questo perchè non muoia una grande idea...»
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Squall
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da Squall »

restando nella letteratura russa, vi riporto questo passo di Gogol in cui mi sono imbattuto accidentalmente... siamo neanche a metà dell'800 ma giudicate voi quanto possa suonare attuale. :sisi:


Che Nozdrev fosse un bugiardo matricolato, era cosa nota a tutti, e non era affatto raro sentirgli dire delle complete assurdità; ma i comuni mortali, davvero è difficile capire come son fatti, i comuni mortali; per quanto sia banale una notizia, basta che sia una notizia, loro senz'altro l'affibbiano a un altro comune mortale, anche magari solo per dire: "Guardate che balle, che mettono in giro". E l'altro comune mortale, con piacere porge l'orecchio, benchè poi dica egli stesso "Sì, questa è una volgare menzogna, che non merita che le si presti nessuna attenzione", dopo di chè parte subito a cercare un terzo comune mortale al fine, dopo avergliela raccontata, di poter esclamare con lui, con nobile indignazione: "Che volgare menzogna!". E la cosa farà senza dubbio il giro di tutta la città, e tutti i comuni mortali, per quanti ce ne sono, ne parleranno senza dubbio a sazietà, e poi riconosceranno che la cosa non merita attenzione, e non è degna del fatto che se ne parli.
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diego
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da diego »

A proposito di attualità (mi ricollego al precedente post di Squall) ecco il finale del capitolo 25 da "Furore" di Steinbeck (pubblicato nel 1939).

Si brucia caffè nelle caldaie delle navi. Si brucia mais per riscaldare, col masi il fuoco viene bene. Si buttano patate nei fiumi e si mettono guardie sugli argini per impedire alla gente affamata di ripescarle. Si Scannano maiali e si seppelliscono, e la putrefazione s'infiltra nella terra.
Un delitto così abbietto che trascende la comprensione. Una piaga che nessun pianto potrebbe descrivere. Un fallimento che annienta ogni nostro successo. La terra è feconda, i filari sono ordinati, i tronchi sono robusti. La frutta è matura. E i bambini affetti da pellagra devono morire perché da un'arancia non si riesce a cavare profitto. E i coroner devono scrivere sui certificati "morto per denutrizione" perché il cibo deve marcire, va costretto a marcire.
Gli affamati arrivano con le reticelle per ripescare le patate buttate nel fiume, ma le guardie li ricacciano indietro; arrivano con i catorci sferraglianti per raccattare le arance al macero, ma le trovano zuppe di kerosene. Allora restano immobili a guardare le patate trascinate dalla corrente, ad ascoltare gli strilli di maiali sgozzati nei fossi e ricoperti di calce viva, a guardare le montagne di arance che si sciolgono in una poltiglia putrida; e nei loro occhi cresce il furore. Nell'anima degli affamati i semi del furore sono diventati acini, e gli acini grappoli ormai pronti per la vendemmia.
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johnny blade
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da johnny blade »

"Quando ero in acido ho visto Dio. È parecchio alto".

𝕬 𝖛𝖔𝖑𝖙𝖊 𝖘𝖔𝖓𝖔 𝖘𝖕𝖆𝖛𝖊𝖓𝖙𝖆𝖙𝖔 𝖉𝖎 𝖊𝖘𝖘𝖊𝖗𝖊 𝕺𝖟𝖟𝖞 𝕺𝖘𝖇𝖔𝖚𝖗𝖓𝖊, 𝕸𝖆 𝖒𝖎 𝖘𝖆𝖗𝖊𝖇𝖇𝖊 𝖕𝖔𝖙𝖚𝖙𝖆 𝖆𝖓𝖉𝖆𝖗𝖊 𝖆𝖓𝖈𝖍𝖊 𝖕𝖊𝖌𝖌𝖎𝖔: 𝕬𝖛𝖗𝖊𝖎 𝖕𝖔𝖙𝖚𝖙𝖔 𝖊𝖘𝖘𝖊𝖗𝖊 𝕾𝖙𝖎𝖓𝖌.




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diego
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Re: Le frasi piu' belle...(libri)

Messaggio da diego »

Da "Pastorale americana" di Philp Roth.

Mai, in tutta la sua vita, aveva avuto l'occasione di chiedersi: "Perché le cose sono come sono?" Perché avrebbe dovuto farlo, se per lui erano state sempre perfette? Perché le cose sono come sono? Una domanda senza risposta, e fino a quel momento era stato così fortunato da ignorare addirittura che esistesse la domanda.
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