Sì Ale, certo che hai risposto.prettyface ha scritto: ↑30 aprile 2022 20:05Diego, diciamo che riesco ad adattarmi, pur sapendo che il passato è passato e non tornerà più. Non so se ho risposto alla tua domanda.diego ha scritto: ↑29 aprile 2022 23:28 Bravi, concentratevi sul presente, che poi è quello il cuore del mio dubbio e della mia domanda: chi è portato a provare nostalgia per il passato riesce comunque a godersi l'oggi? Si trova comunque bene nel suo essere attuale, in questo mondo, con questa musica, questo cinema, questi libri, questi videogiochi, questo cavolo che volete voi, o vede / sente tutto attraverso un velo nella consapevolezza che il meglio è passato e non tornerà più?![]()
Diciamo che mettendo insieme un po' di risposte quello che sembra emergere è che tutti, chi più chi meno, provano (alcuni quasi cercano) un senso di nostalgia (forse a volte anche di rimpianto); poi la cosa può prendere livelli separati (c'è chi guarda costantemente ai vecchi tempi perché erano più belli e spensierati in quanto si era più giovani, chi lo fa ritenendoli "migliori" in generale a confronto dell'oggi, chi per entrambi i motivi) ma questo voltarsi all'indietro con un velo di tristezza per quello che è passato, vivendo il presente nella migliore delle ipotesi con una sorta di "accettazione", mi sembra un tratto comune.
E' una cosa che a questo punto (almeno stando al nostro campione) definirei normale e quindi a contrario mi colloco io in una fascia di a-normalità, non provando invece nulla del genere (non mi rifugio nei ricordi, non indugio nella malinconia, non faccio cose con l'intento di ritrovare determinate sensazioni, ecc.) e rimanendo, come ho già scritto, fortemente ancorato al presente.
Attenzione, lo ribadisco per maggior chiarezza: non è che adotto questo approccio per via di un'infanzia difficile e sofferta, tutt'altro, la mia vita è sempre stata serena, felice e soddisfacente; è che proprio non mi viene di farlo.