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Re: Io sono razzista
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Re: Io sono razzista
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Per il resto tutte puttanate che le donne musulmane non guidino , non lavorino o non rivolgano la parola all'uomo bianco occidentale.
E se volete vedere l'integrazione è sufficiente che andiate fuori da una scuola media o superiore dove i ragazzi sono mischiati come gli Shanghai.
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Re: Io sono razzista
'mbé, che cazzo c'entra quello! Vai a casa loro e vedi come se la spassano in tutta allegria..bomber_zee ha scritto: ↑22 luglio 2023 08:55
Per il resto tutte puttanate che le donne musulmane non guidino , non lavorino o non rivolgano la parola all'uomo bianco occidentale.
E se volete vedere l'integrazione è sufficiente che andiate fuori da una scuola media o superiore dove i ragazzi sono mischiati come gli Shanghai.
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Re: Io sono razzista
E cosa gli vuoi dire? Tanto lui un discorso compiuto non te lo fa..gli piace solo piazzare figurine qua e là o fare delle battutine giusto per destabilizzare!
Come se fosse intrinseco che, quello che uno ha scritto, stia fuori dal mondo.
Ma sì, continuate a fare della teoria, che quando la situazione vi si presenterà davanti saprete come applicarla.
Dite tanto che chi la pensa in modo contrario sia "inquadrato", quando fate di tutto per schierarvi da quella che vi hanno insegnato essere la parte giusta per ragionare.
A quando la questione sulla Palestina..?!
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Re: Io sono razzista
Dal mio sì.nonchalance ha scritto: ↑22 luglio 2023 11:00 Come se fosse intrinseco che, quello che uno ha scritto, stia fuori dal mondo.
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Re: Io sono razzista
Cazzo, hai un pianeta tutto tuo e non ce lo dici!None ha scritto: ↑22 luglio 2023 11:12Dal mio sì.nonchalance ha scritto: ↑22 luglio 2023 11:00 Come se fosse intrinseco che, quello che uno ha scritto, stia fuori dal mondo.
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Re: Io sono razzista
Porcoddue ragazzi, non capisco se alcuni di voi ci sono o ci fanno. Io NON sto facendo un discorso sul merito di usi e costumi, sul ruolo della donna, sul burqa, sui muezzin che chiamano la preghiera, sull’uso delle spezie in cucina. Io sto facendo un’altra riflessione che mi si è generata dai discorsi affrontati in questo thread ma in realtà è applicabile a molto altri ambiti. Il tema è la necessità del confronto associata alla reciprocità (che viene quasi sempre declinata nel senso della diminutio). Proviamo così che magari ci arriviamo.
Noi viviamo nel paese X e loro arrivano dal paese Y. Noi andiamo in vacanza in Y (perché difficilmente ci trasferiremo li a viverci ma comunque ci sono belle cose da vedere) mentre loro scappano da Y per tentare fortuna in X. Ci siamo fino a qui? Noi scopriamo che andando in Y dobbiamo adeguarci a determinate regole, usi e costumi. Per noi adeguamento significherà quasi sicuro costrizione (ad esempio non si può bere alcol) ma ce ne facciamo una ragione e lo accettiamo. Noi ci siamo adeguati. Bravi. Ora torniamo a casa, siamo un po’ tristi perché è la prima vacanza in cui non ci siamo ubriacati come siamo soliti fare ma abbiamo visto bei posti e siamo contenti uguale. Adesso passiamo a loro. Arrivano in X e cercano un lavoro, un posto dove stare, ci riescono e si stabiliscono. Però si portano dietro i loro usi e costumi che ad ogni modo non violano leggi, sono solo diversi dai nostri. Arriva Mario Rossi e dice “Eh no cazzo, quando io sono andato in Y in vacanza mi sono dovuto adeguare. Sono rimasto ben 5 giorni senza toccare un goccio d’alcol!! Perché adesso Khalifa e Rhamed se ne vanno in giro vestiti così strani, cucinano usando spezie che impestano tutto il palazzo e vogliono la carne macellata a modo loro?? Devono adeguarsi ai nostri usi e costumi e regole come ho fatto io quando sono andato in Y!!”. Ecco che siamo arrivati alla conclusione, se finora non ci siamo persi. E la conclusione è la mia domanda: perché sentiamo l’esigenza che Khalifa e Rhamed si adeguino solo perché noi siamo stati tenuti a farlo? Non possiamo lasciare che loro facciano la loro vita all’interno di un contesto sociale, riferito al paese X, che consente una maggiore libertà di quanto invece non esista nel paese Y? Perché dobbiamo per forza confrontare e, se dal confronto nascono divergenze, sentiamo l’esigenza di appianarle nel nome del “Siccome così è toccato a me allora così deve toccare anche a te?”.
Ora, finalmente, mi sono spiegato? Se no ci rinuncio, giuro.
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Re: Io sono razzista
@diego per quanto mi riguarda il tuo discorso era chiarissimo già la prima volta
io ho tentato, credo, di ampliarlo che, oltre a rispettare i propri usi e costumi senza applicare una forma distorta di "nonnismo", sarebbe auspicabile che ogni tanto anche chi pratica abitudini frutto della costrizione si adeguasse a "noi", intendendo "noi" con l'applicazione di una mentalità più aperta e tollerante. (e chiudo con una considerazione personale, che i precetti religiosi come quelli di cui stiamo parlando li schifo)
io ho tentato, credo, di ampliarlo che, oltre a rispettare i propri usi e costumi senza applicare una forma distorta di "nonnismo", sarebbe auspicabile che ogni tanto anche chi pratica abitudini frutto della costrizione si adeguasse a "noi", intendendo "noi" con l'applicazione di una mentalità più aperta e tollerante. (e chiudo con una considerazione personale, che i precetti religiosi come quelli di cui stiamo parlando li schifo)
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Re: Io sono razzista
anche tu cmq o ci sei o ci fai eh?diego ha scritto: ↑22 luglio 2023 12:09 Porcoddue ragazzi, non capisco se alcuni di voi ci sono o ci fanno. Io NON sto facendo un discorso sul merito di usi e costumi, sul ruolo della donna, sul burqa, sui muezzin che chiamano la preghiera, sull’uso delle spezie in cucina. Io sto facendo un’altra riflessione che mi si è generata dai discorsi affrontati in questo thread ma in realtà è applicabile a molto altri ambiti. Il tema è la necessità del confronto associata alla reciprocità (che viene quasi sempre declinata nel senso della diminutio). Proviamo così che magari ci arriviamo.
Noi viviamo nel paese X e loro arrivano dal paese Y. Noi andiamo in vacanza in Y (perché difficilmente ci trasferiremo li a viverci ma comunque ci sono belle cose da vedere) mentre loro scappano da Y per tentare fortuna in X. Ci siamo fino a qui? Noi scopriamo che andando in Y dobbiamo adeguarci a determinate regole, usi e costumi. Per noi adeguamento significherà quasi sicuro costrizione (ad esempio non si può bere alcol) ma ce ne facciamo una ragione e lo accettiamo. Noi ci siamo adeguati. Bravi. Ora torniamo a casa, siamo un po’ tristi perché è la prima vacanza in cui non ci siamo ubriacati come siamo soliti fare ma abbiamo visto bei posti e siamo contenti uguale. Adesso passiamo a loro. Arrivano in X e cercano un lavoro, un posto dove stare, ci riescono e si stabiliscono. Però si portano dietro i loro usi e costumi che ad ogni modo non violano leggi, sono solo diversi dai nostri. Arriva Mario Rossi e dice “Eh no cazzo, quando io sono andato in Y in vacanza mi sono dovuto adeguare. Sono rimasto ben 5 giorni senza toccare un goccio d’alcol!! Perché adesso Khalifa e Rhamed se ne vanno in giro vestiti così strani, cucinano usando spezie che impestano tutto il palazzo e vogliono la carne macellata a modo loro?? Devono adeguarsi ai nostri usi e costumi e regole come ho fatto io quando sono andato in Y!!”. Ecco che siamo arrivati alla conclusione, se finora non ci siamo persi. E la conclusione è la mia domanda: perché sentiamo l’esigenza che Khalifa e Rhamed si adeguino solo perché noi siamo stati tenuti a farlo? Non possiamo lasciare che loro facciano la loro vita all’interno di un contesto sociale, riferito al paese X, che consente una maggiore libertà di quanto invece non esista nel paese Y? Perché dobbiamo per forza confrontare e, se dal confronto nascono divergenze, sentiamo l’esigenza di appianarle nel nome del “Siccome così è toccato a me allora così deve toccare anche a te?”.
Ora, finalmente, mi sono spiegato? Se no ci rinuncio, giuro.
in teoria girare a volto coperto è reato
la macellazione era regolamentata ad hoc ma per impedire che il "rispetto della loro cultura" si traducesse in macellazioni clandestine con conseguente rischio sanitario trasversale si è preferito modificare mezzo mondo pur di far la parte di quelli "civilizzati".
e, ripeto, non si tratta di opinioni.
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Re: Io sono razzista
@Frankgate si mi era chiaro che tu fossi tra quelli che aveva capito subito 
@GaYden ma al di là del fatto che sia reato girare a volto coperto, che peraltro presa singolarmente è questione anche stupida perché se d’inverno giro con cappello fino agli occhi e sciarpa fino al naso sfido a trovare un vigile o carabiniere o poliziotto che me lo contesti, vorrei capire a te che cambia. E comunque continuiamo (continuate) a riportare il discorso su aspetti specifici di dettaglio che non rispondono alla mia domanda.
@GaYden ma al di là del fatto che sia reato girare a volto coperto, che peraltro presa singolarmente è questione anche stupida perché se d’inverno giro con cappello fino agli occhi e sciarpa fino al naso sfido a trovare un vigile o carabiniere o poliziotto che me lo contesti, vorrei capire a te che cambia. E comunque continuiamo (continuate) a riportare il discorso su aspetti specifici di dettaglio che non rispondono alla mia domanda.
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Re: Io sono razzista
La vera domanda è perché Diego tra i tanti nomi da poter usare come esempio abbia scelto proprio Khalifa.
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Re: Io sono razzista
Che poi tra tutte le pornodive non è che sta Mia Khalifa sia questa gran cosa.
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Re: Io sono razzista
@diego non ho letto tutto ma forse ti sfugge un dettaglio: se io vado in y e faccio come mi pare nel 99% vado in carcere o comunque passo dei guai. Questo mi porta a adeguarmi. Se loro in x fanno il cazzo che vogliono nel 99% non succede nulla. Questo li porta a non adeguarsi.
L'ho semplificata molto ma, almeno per me, è un dettaglio che fa la differenza.
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Re: Io sono razzista
Ad ogni post mi sposto di un tanto verso sinistra.
Spero sia un messaggio dal senso compiuto.
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Re: Io sono razzista
Attento al bordo!

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Re: Io sono razzista
A chi non lo era lo sa solo lui..dato che si parlava di qua e non di quello che fanno da loro!
Però, la domanda ora é questa: se vi stanno tanto a cuore i diritti umani, perché dobbiamo fregarcene di quello che fanno alle donne (e non eterossuali) nel loro paese?
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Re: Io sono razzista
è un verbo che dovrebbe scomparire
nessuno dovrebbe fregarsene di nessuno, che è ben diverso dal rispettare le usanza altrui. (esempio alla cazzo, le donne indiane che si tingono la fronte di rosso, che non so manco perché lo facciano, tra l'altro)
caso ben diverso: devi mettere il velo altrimenti ti frusto. Là non c'è nulla da rispettare.
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Re: Io sono razzista
@diego per me adeguarsi a noi non significa che devi iniziare a mangiare le costine di maiale e mettersi la minigonna. Non sono questi gli elementi sui cui io baso il principio di socializzazione (che cmq ben vengano pure...). Socializzare è anche partecipare nella vita civica della società civile guardando alle istituzioni.
Adesso tra voi che andate sempre a votare, chi ha mai visto una coppia, una persona di loro recarsi a votare al seggio. Io mai. Non ho mai visto un musulmano, un cinese, uno dell' est, un sudamericano al seggio.
Non ho mai visto uno un piazza a solidalizzare (io l'hofatto per decenni ma ora ho smesso), a meno che la questione fosse dedita a loro. Non sento, non vedo principi di unione. Come ci sono gli itagliani deviati che non tollerano loro per principio di razza, ce ne sono altrettanto di loro che non gliene frega niente di aprirsi. Stanno per i cszzi loro. Per me non è rapporto sociale solo se entro ordino un cus cus o un kebab, non è sufficiente apertura: è solo io,compro e tu vendi.
Sì, grazie al cavolo e per fortuna che ci sono le scuole pubbliche che obbligano alla integrazione, ma risulta più un percorso obbligato, non viene percepita come una fortuna per crescere insieme.
Ci mancano solo le scuole musulmane dopo quelle cattoliche private
Non so, vedo in mondo idelamente mio lontano dalle volontà dei singoli, dalla realtà.
Noto toppo contrasto. Fino a che ci attacheremo ai dogmi delle religioni, addio..
Cmq stamane in,farmacia c'era una graziosa e gentile giovane donna musulmana a servirmi. Dandomi il resto ci siamo toccati pure le mani
Chissà se si,è resa conto..
Adesso tra voi che andate sempre a votare, chi ha mai visto una coppia, una persona di loro recarsi a votare al seggio. Io mai. Non ho mai visto un musulmano, un cinese, uno dell' est, un sudamericano al seggio.
Non ho mai visto uno un piazza a solidalizzare (io l'hofatto per decenni ma ora ho smesso), a meno che la questione fosse dedita a loro. Non sento, non vedo principi di unione. Come ci sono gli itagliani deviati che non tollerano loro per principio di razza, ce ne sono altrettanto di loro che non gliene frega niente di aprirsi. Stanno per i cszzi loro. Per me non è rapporto sociale solo se entro ordino un cus cus o un kebab, non è sufficiente apertura: è solo io,compro e tu vendi.
Sì, grazie al cavolo e per fortuna che ci sono le scuole pubbliche che obbligano alla integrazione, ma risulta più un percorso obbligato, non viene percepita come una fortuna per crescere insieme.
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Noto toppo contrasto. Fino a che ci attacheremo ai dogmi delle religioni, addio..
Cmq stamane in,farmacia c'era una graziosa e gentile giovane donna musulmana a servirmi. Dandomi il resto ci siamo toccati pure le mani
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𝕬 𝖛𝖔𝖑𝖙𝖊 𝖘𝖔𝖓𝖔 𝖘𝖕𝖆𝖛𝖊𝖓𝖙𝖆𝖙𝖔 𝖉𝖎 𝖊𝖘𝖘𝖊𝖗𝖊 𝕺𝖟𝖟𝖞 𝕺𝖘𝖇𝖔𝖚𝖗𝖓𝖊, 𝕸𝖆 𝖒𝖎 𝖘𝖆𝖗𝖊𝖇𝖇𝖊 𝖕𝖔𝖙𝖚𝖙𝖆 𝖆𝖓𝖉𝖆𝖗𝖊 𝖆𝖓𝖈𝖍𝖊 𝖕𝖊𝖌𝖌𝖎𝖔: 𝕬𝖛𝖗𝖊𝖎 𝖕𝖔𝖙𝖚𝖙𝖔 𝖊𝖘𝖘𝖊𝖗𝖊 𝕾𝖙𝖎𝖓𝖌.
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Re: Io sono razzista
Io non capisco se davvero non vuoi comprendere o stai solo provocando, ma ti concedo il beneficio del dubbio. Ti faccio un altro esempio uscendo dal tema affrontato finora in cui tu e altri vi state evidentemente incastrando. Tu passi su una statale a 95 all’ora, ti becca l’autovelox e ti arriva la multa. Bestemmi perché hai superato il limite di poco, non c’erano altre auto e non hai messo a rischio la vita di nessuno, ma la paghi. Io passo sulla stessa statale il mese dopo, nello stesso punto faccio i 95 all’ora ma l’autovelox quel giorno non funziona e non becco la multa. Ora applica a questo esempio il tuo ragionamento sull’enorme trauma che hai vissuto quando non potevi mettere il passamontagna mentre alla signora pakistana oggi è consentito indossare il burqa; in questo caso tu hai detto “perché lei può nascondere il volto e io invece non potevo?”, da cui dovrebbe conseguire a logica che a lei oggi andrebbe imposto di non nasconderlo adeguandosi alle nostre regole. Torniamo all’autovelox. Mantenendo intatta la dinamica di cui sopra dovresti pensare “Eh no cazzo, io ho preso la multa perché li non si possono superare i 90 mentre Diego non l’ha presa. Non è giusto, deve prenderla anche lui”. Ora comprendi quando mi chiedo il motivo del perché, se qualcosa ci tocca / limita / penalizza e poi quello stessa cosa non tocca / limita / penalizza altri, la prima cosa che viene da fare, invece che scrollare le spalle o, ma qui si tratta di uno step in più, essere felice perché un altro non è caduto vittima della nostra stessa “sfiga”, la reazione media sia “Eh no, quella sfiga capitata a me deve capitare anche a lui/lei”. Questo intendo quando mi riferisco al fatto che 1) si cada sempre nella trappola del fare paragoni e 2) quando si riscontra che il paragone ci è per qualche motivo sfavorevole piuttosto che farcelo scivolare addosso o pensare “Beh a me è andata così, bella per quello a cui non è andata così” ci si riduca invece ad augurarsi una parità tarata al peggio.nonchalance ha scritto: ↑22 luglio 2023 14:39A chi non lo era lo sa solo lui..dato che si parlava di qua e non di quello che fanno da loro!![]()
Però, la domanda ora é questa: se vi stanno tanto a cuore i diritti umani, perché dobbiamo fregarcene di quello che fanno alle donne (e non eterossuali) nel loro paese?
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Re: Io sono razzista
come dissi N pagine fa, a me non cambia un cazzo. per me possono anche girare vestiti clown o con una scopa nel culo, esattamente come può farlo chiunque altro.diego ha scritto: ↑22 luglio 2023 13:14 @Frankgate si mi era chiaro che tu fossi tra quelli che aveva capito subito
@GaYden ma al di là del fatto che sia reato girare a volto coperto, che peraltro presa singolarmente è questione anche stupida perché se d’inverno giro con cappello fino agli occhi e sciarpa fino al naso sfido a trovare un vigile o carabiniere o poliziotto che me lo contesti, vorrei capire a te che cambia. E comunque continuiamo (continuate) a riportare il discorso su aspetti specifici di dettaglio che non rispondono alla mia domanda.
e niente, mi scoccio a ripetere quello che avevo scritto prima
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Re: Io sono razzista
Diego, mi permetto di puntualizzare su questo aspetto (al di fuori delle dinamica razzismo):
“Eh no cazzo, io ho preso la multa perché li non si possono superare i 90 mentre Diego non l’ha presa. Non è giusto, deve prenderla anche lui”. Ora comprendi quando mi chiedo il motivo del perché, se qualcosa ci tocca / limita / penalizza e poi quello stessa cosa non tocca / limita / penalizza altri, la prima cosa che viene da fare, invece che scrollare le spalle o, ma qui si tratta di uno step in più, essere felice perché un altro non è caduto vittima della nostra stessa “sfiga”, la reazione media sia “Eh no, quella sfiga capitata a me deve capitare anche a lui/lei”
Parliamo di Roma, parliamo di tutti italiani, romani.
C'è un divieto di sosta davanti ad una scuola e c'è anche un bar che vende un ottimo tiramisù. Io non lascio la macchina lì e parcheggio due km dopo. Una, due, 10 volte. Un giorno sono stanco e ho fretta, lascio un attimo la macchina lì, esco dal bar e prendo la multa.
Mi gira il cazzo ovviamente ma penso "eh che sfiga ma lo sapevo...".
Poi ogni volta che ci passo vedo le altre macchine che ci parcheggiano senza essere multati. Una, due, alla terza volta anche io ci parcheggio nuovamente perché "cazzo ma sono stronzo solo io che mi faccio due km a piedi e gli altri la lasciano davanti?!"
Pare una cosa scema ma il parcheggio selvaggio a Roma che addirittura fa deviare le corse dell'atac nasce da questo. Quindi no, io non sono felice se la sfiga dell'autovelox non ha colpito altri fuori che me.
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“Eh no cazzo, io ho preso la multa perché li non si possono superare i 90 mentre Diego non l’ha presa. Non è giusto, deve prenderla anche lui”. Ora comprendi quando mi chiedo il motivo del perché, se qualcosa ci tocca / limita / penalizza e poi quello stessa cosa non tocca / limita / penalizza altri, la prima cosa che viene da fare, invece che scrollare le spalle o, ma qui si tratta di uno step in più, essere felice perché un altro non è caduto vittima della nostra stessa “sfiga”, la reazione media sia “Eh no, quella sfiga capitata a me deve capitare anche a lui/lei”
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C'è un divieto di sosta davanti ad una scuola e c'è anche un bar che vende un ottimo tiramisù. Io non lascio la macchina lì e parcheggio due km dopo. Una, due, 10 volte. Un giorno sono stanco e ho fretta, lascio un attimo la macchina lì, esco dal bar e prendo la multa.
Mi gira il cazzo ovviamente ma penso "eh che sfiga ma lo sapevo...".
Poi ogni volta che ci passo vedo le altre macchine che ci parcheggiano senza essere multati. Una, due, alla terza volta anche io ci parcheggio nuovamente perché "cazzo ma sono stronzo solo io che mi faccio due km a piedi e gli altri la lasciano davanti?!"
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"Non può essere UNO del Mozambico a decidere" (cit.)
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Re: Io sono razzista
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Re: Io sono razzista
Ma infatti vedi che dove non arriva la legge (vigili conniventi) poi si cerca di farsi giustizia da soli
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- diego
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Re: Io sono razzista
Gianlù ma io lo capisco il tuo esempio pratico, di vita reale (fa nulla che sia inventato o meno, intendo “reale” nel senso di realistico), cercavo però di fare un ragionamento e porre (pormi) delle domande su principi un po’ più ampi e generali. Conosciamo tutti il detto “Mal comune mezzo gaudio”. Ecco, quello che mi chiedo io è: perché?
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Re: Io sono razzista
Altro esempio.ZANNA ha scritto: ↑22 luglio 2023 13:24 @diego non ho letto tutto ma forse ti sfugge un dettaglio: se io vado in y e faccio come mi pare nel 99% vado in carcere o comunque passo dei guai. Questo mi porta a adeguarmi. Se loro in x fanno il cazzo che vogliono nel 99% non succede nulla. Questo li porta a non adeguarsi.
L'ho semplificata molto ma, almeno per me, è un dettaglio che fa la differenza.
Che qualcuno dica di voler costruire una chiesa in Arabia Saudita e vedete cosa dicono.
Qui invece voglio moschee ovunque e si lamentano.
Sinceramente si stava molto meglio prima, quando ogni nazione era tale e non un crogiolo di razze varie, e non per razzismo di cui frega meno che zero, ma soprattutto perché si perde l'identità nazionale basata sulle tradizioni del passato che per ovvie ragioni un immigrato non avrà mai, neanche dopo varie generazioni.
In Francia nelle banlieue i giovani che protestano non si sentono francesi, ma non sono neanche accettati dai paesi di provenienza, ecco a che punto stiamo andando.
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Re: Io sono razzista
@Shock magari l’Arabia è uno stato teocratico e tendenzialmente dittatoriale mentre l’Italia in teoria è uno Stato laico e democratico?
Ma poi, perdonami, che tradizioni e identità si stanno perdendo? E per colpa di chi? I miei non fanno più il presepe a Natale da qualche hanno perché ormai sono anziani e non hanno più voglia. O forse è colpa del vicino di casa, muratore marocchino, che li ha intortati con l’Islam? Alla processione di Santa Maria assunta che si fa a ferragosto in metà dei paesini del meridione si vedono sempre più anziani e sempre meno giovani. Anche qua di chi è la colpa, dei giovani che si sono allontanati dalla religione o dei poveracci senegalesi che in quegli stessi paesini vanno a raccogliere i pomodori sotto il sole a cannone perché quegli stessi giovani preferiscono andare a mare? Dai su.
Ma poi, perdonami, che tradizioni e identità si stanno perdendo? E per colpa di chi? I miei non fanno più il presepe a Natale da qualche hanno perché ormai sono anziani e non hanno più voglia. O forse è colpa del vicino di casa, muratore marocchino, che li ha intortati con l’Islam? Alla processione di Santa Maria assunta che si fa a ferragosto in metà dei paesini del meridione si vedono sempre più anziani e sempre meno giovani. Anche qua di chi è la colpa, dei giovani che si sono allontanati dalla religione o dei poveracci senegalesi che in quegli stessi paesini vanno a raccogliere i pomodori sotto il sole a cannone perché quegli stessi giovani preferiscono andare a mare? Dai su.
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Re: Io sono razzista
Mi sento di quotare lo scassacazzo nazionale.ZANNA ha scritto: ↑22 luglio 2023 13:24 @diego non ho letto tutto ma forse ti sfugge un dettaglio: se io vado in y e faccio come mi pare nel 99% vado in carcere o comunque passo dei guai. Questo mi porta a adeguarmi. Se loro in x fanno il cazzo che vogliono nel 99% non succede nulla. Questo li porta a non adeguarsi.
L'ho semplificata molto ma, almeno per me, è un dettaglio che fa la differenza.
Questo appunto è molto importante, nella tua disamina, dioghito......
Mi aspetto da te un'attento chiarimento.
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Re: Io sono razzista
@Ank visti i tuoi gusti musicali, ti hanno poi preso a suonare la fisarmonica nei Mumford & sons?
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Re: Io sono razzista
No, ora suono i flauti nei Misfits.
Te invece hai finito i corsi sulla tecnica del calcio della gru?
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Re: Io sono razzista
Ho fatto l'esempio dell'Arabia perché in Italia c'è lo Srato Pontefice che ha sempre influenzato la vita e la moralità del paese nonostante siamo un paese laico.diego ha scritto: ↑22 luglio 2023 17:26 @Shock magari l’Arabia è uno stato teocratico e tendenzialmente dittatoriale mentre l’Italia in teoria è uno Stato laico e democratico?
Ma poi, perdonami, che tradizioni e identità si stanno perdendo? E per colpa di chi? I miei non fanno più il presepe a Natale da qualche hanno perché ormai sono anziani e non hanno più voglia. O forse è colpa del vicino di casa, muratore marocchino, che li ha intortati con l’Islam? Alla processione di Santa Maria assunta che si fa a ferragosto in metà dei paesini del meridione si vedono sempre più anziani e sempre meno giovani. Anche qua di chi è la colpa, dei giovani che si sono allontanati dalla religione o dei poveracci senegalesi che in quegli stessi paesini vanno a raccogliere i pomodori sotto il sole a cannone perché quegli stessi giovani preferiscono andare a mare? Dai su.
Poi, a parte il fatto che dalle mie parti nelle feste patronali ci sono tantissimi giovani, con una riscoperta delle radici locali, io mi riferivo alle tradizioni e radici culturali che l'Italia (come gli altri stati europei) ha, che sono spesso secolari o millenarie. Gli immigrati che arrivano non le hanno o conoscono, anche perché hanno le loro ugualmente secolari, e non c'è mai una reale integrazione, anzi sono proprio gli immigrati che spesso si "ghettizzano" tra di loro non partecipando quindi alla vita sociale italiana (o francese o tedesca eccetera).
Ecco che pian piano le radici culturali di ogni paese andranno perse, in un crogiolo di razze e culture che sinceramente non mi piace, perché preferirei vivere queste culture nel loro paese.
Se un marocchino abita qui, ma aderisce allo stile di vira del suo paese, che italiano è? Non lo sarà mai in pieno sarà sempre un qualcosa di diverso.
Ecco che cosa intendo per perdere la propria identità culturale.
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Re: Io sono razzista
Fino alla cresima.
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- diego
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Re: Io sono razzista
E il sushi? E il kebab?
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- johnny blade
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Re: Io sono razzista
E gli arrosticini? 
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- Paul_Diamond
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Re: Io sono razzista
Pensiero n.1 della domenica mattina: l'umanità si sta sul cazzo a vicenda, da sempre.
La storia ce lo insegna.
Fin dai tempi del monolite nero, la prima cosa che fanno le scimmiette dopo aver ricevuto il dono è dividersi in tribù e prendersi a pizze in faccia.
Il razzismo è una scusa. rende tutto più semplice, macro differenze che può capire anche un bambino.
La verità è che ognuno vuole difendere il proprio centimetro quadrato di libertà di fare il cazzo che gli pare, a prescindere da colore delle pelle, religione, cultura.
La nostra specialità è tirare solchi, definire confini. Per lasciare fuori chi ci sta sul cazzo, più che per includere chi troviamo affine.
Serve veramente scomodare culture diverse, quando già ci stiamo sul cazzo nello stesso paese, tra nord e sud?
Restringiamo il cerchio e ci stiamo sul cazzo tra città della stessa regione.
Stringiamo ancora e ci stiamo sul cazzo tra differenti quartieri della stessa città.
Cristo santo, Romolo ha tirato un solco e ha ucciso il fratello, ma di che stiamo parlando?
Pensiero n.2 della domenica mattina: concetti come tradizione e identità per me sono IL MALE, al pari delle religioni (con le quali spesso vanno a braccetto) e fanno anche un po' paura.
Perché sono visti come qualcosa da difendere, così come i confini di cui sopra.
Si parte dal "difendiamo le nostre tradizioni millenarieh!!!" e poi è un attimo sfociare in bestialità come sostituzione etnica.
Ma tradizioni de che? Cosa devo difendere, il risotto giallo? La mafia?
A me che ci siano cose tramandate da secoli di padre in figlio inquieta, fa paura, altro che difendere, altro che appartenenza.
Ho visto abbastanza film horror da sapere che sta cosa poi finisce quasi sempre in merda e sangue.
Porca puttana siamo nel 2023, tra un po' abbiamo le auto che volano, poi giriamo l'angolo e ci troviamo la processione coi cosplayer di gesucristo che si fanno fustigare, ma veramente?
Difendere la tradizione di staceppa inculcata di generazione in generazione nel corso dei secoli, è veramente questo?
Possibile che non siamo in grado di autodefinirci e di creare la nostra, di identità?
La storia ce lo insegna.
Fin dai tempi del monolite nero, la prima cosa che fanno le scimmiette dopo aver ricevuto il dono è dividersi in tribù e prendersi a pizze in faccia.
Il razzismo è una scusa. rende tutto più semplice, macro differenze che può capire anche un bambino.
La verità è che ognuno vuole difendere il proprio centimetro quadrato di libertà di fare il cazzo che gli pare, a prescindere da colore delle pelle, religione, cultura.
La nostra specialità è tirare solchi, definire confini. Per lasciare fuori chi ci sta sul cazzo, più che per includere chi troviamo affine.
Serve veramente scomodare culture diverse, quando già ci stiamo sul cazzo nello stesso paese, tra nord e sud?
Restringiamo il cerchio e ci stiamo sul cazzo tra città della stessa regione.
Stringiamo ancora e ci stiamo sul cazzo tra differenti quartieri della stessa città.
Cristo santo, Romolo ha tirato un solco e ha ucciso il fratello, ma di che stiamo parlando?
Pensiero n.2 della domenica mattina: concetti come tradizione e identità per me sono IL MALE, al pari delle religioni (con le quali spesso vanno a braccetto) e fanno anche un po' paura.
Perché sono visti come qualcosa da difendere, così come i confini di cui sopra.
Si parte dal "difendiamo le nostre tradizioni millenarieh!!!" e poi è un attimo sfociare in bestialità come sostituzione etnica.
Ma tradizioni de che? Cosa devo difendere, il risotto giallo? La mafia?
A me che ci siano cose tramandate da secoli di padre in figlio inquieta, fa paura, altro che difendere, altro che appartenenza.
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Difendere la tradizione di staceppa inculcata di generazione in generazione nel corso dei secoli, è veramente questo?
Possibile che non siamo in grado di autodefinirci e di creare la nostra, di identità?
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Re: Io sono razzista
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Re: Io sono razzista
Bravo PioloPaul_Diamond ha scritto: ↑23 luglio 2023 10:51 Pensiero n.1 della domenica mattina: l'umanità si sta sul cazzo a vicenda, da sempre.
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Fin dai tempi del monolite nero, la prima cosa che fanno le scimmiette dopo aver ricevuto il dono è dividersi in tribù e prendersi a pizze in faccia.
Il razzismo è una scusa. rende tutto più semplice, macro differenze che può capire anche un bambino.
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Serve veramente scomodare culture diverse, quando già ci stiamo sul cazzo nello stesso paese, tra nord e sud?
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Cristo santo, Romolo ha tirato un solco e ha ucciso il fratello, ma di che stiamo parlando?
Pensiero n.2 della domenica mattina: concetti come tradizione e identità per me sono IL MALE, al pari delle religioni (con le quali spesso vanno a braccetto) e fanno anche un po' paura.
Perché sono visti come qualcosa da difendere, così come i confini di cui sopra.
Si parte dal "difendiamo le nostre tradizioni millenarieh!!!" e poi è un attimo sfociare in bestialità come sostituzione etnica.
Ma tradizioni de che? Cosa devo difendere, il risotto giallo? La mafia?
A me che ci siano cose tramandate da secoli di padre in figlio inquieta, fa paura, altro che difendere, altro che appartenenza.
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Porca puttana siamo nel 2023, tra un po' abbiamo le auto che volano, poi giriamo l'angolo e ci troviamo la processione coi cosplayer di gesucristo che si fanno fustigare, ma veramente?
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Possibile che non siamo in grado di autodefinirci e di creare la nostra, di identità?
Chi è che disse su questo forum "si è sempre fatto così?"
Mi sento di fare un'aggiunta/correzione al fatto che "ognuno vuole difendere il proprio centimetro quadrato". Per me ognuno cerca di sottrarre il centimetro quadrato altrui e inoltre siamo invidiosi dei successi degli altri.
Ocio, sono sempre Baky