Appunto, ti sembra logico o normale?...non ci sono soldi e volontà (soprattutto) per fare una zonazione sismica, per costruire a norma (non ci sono solo edifici vecchi di decenni) o per mettere in sicurezza almeno gli edifici e le infrastrutture strategiche esistenti ma per il ponte si è pronti a prevedere investimenti di milioni di euro.Dr. Stein ha scritto: se il ponte riesce a rispettare tutti i vincoli ambientali e le norme anti-sismiche, non vedo in tutta sincerità quale tipo di problema possa insorgere se le abitazioni delle città vicine (costruite decine e decine di anni fa) sono state erette senza rispettare le suddette norme. Sono due paia di maniche.
Ricordiamoci che il Ponte è stato dichiarato una "priorità" tra le grandi opere dal Parlamento italiano, e la stessa Commissione europea difficilmente tollererà altri ritardi nella realizzazione del'asse Berlino-Palermo (che passa ovviamente per il ponte sullo stretto).
Non vorrei dire un'eresia, ma anche il ponte Oresund mi sembra che facesse parte dell'altro asse di collegamento europeo Parigi-Mosca, e non ci sono state particolari proteste per la sua realizzazione, ed ha una lunghezza di 16 km, non 5 km come il futuro ponte (di cui 3,3 km di campata unica, da un pilone all'altro)
Se poi il ponte possa essere l'occasione per effettuare studi e interventi anche sulle aree circostanti, su questo si può discutere, ma io sulle "ricadute benefiche" o lo "sviluppo" che dovrebbero portare le grandi opere ho smesso di crederci da tempo.
Sul discorso delle priorità, è normale che l'UE si preoccupi maggiormente di questioni come la viabilità globale piuttosto che di altre che sono prerogativa dei singoli paesi (o addirittura delle regioni), non significa però che le priorità dell'UE debbano essere in cima alla lista di quelle del governo italiano.