
Milano odia: la polizia non può sparare è, forse, il più cruento. Sia per la cattiveria di Giulio Sacchi (interpretato magistralmente da Tomas Milian) che per quanto è cinica la critica alla società che se lo può "permettere"..come quello che trovate per ultimo e che chiuderà il sodalizio tra regista e attore!
Inoltre, almeno io, ci ho trovato qualche affinità con un certo Scarface (il remake di Brian De Palma).

Al contrario, lo stesso attore cubano, ne Il giustiziere sfida la città impersona Rambo - che, per chi non lo sa, è un omaggio allo stesso libro da cui prenderà spunto qualche anno più tardi Sylvester Stallone - e, va in giro a cavallo della sua motocicletta come se fosse un cowboy dalla parte dei buoni.

Con Roma a mano armata mette uno contro l'altro Maurizio Merli (qui nei panni del Commissario Tanzi) e lo stesso Tomas in quelli del Moretto AKA Il Gobbo, riciclando qualche scena ma, riuscendo nell'intento di mettere in contrapposizione due tra le maggiori icone del genere. Gli schiaffoni volano da una parte all'altra..

Sempre nel 1976 esce anche il mio preferito: Napoli violenta. Tra inseguimenti e corse in moto al limite, il massimo lo si raggiunge durante la scena sulla funicolare. Questo è anche il secondo capitolo del Commissario Betti, che tornerà Tanzi ne Il cinico, l'infame, il violento.

Ma, prima c'è Il trucido e lo sbirro, dove viene inventato il personaggio più conosciuto di sempre: Er Monnezza. Poi ripreso in altri capitoli più o meno validi, quando passerà dalla parte della Polizia, diventando Nico Giraldi - e in cui troveremo spesso Bombolo - con le varie "Squadre" e i beceri "Delitti" di Bruno Corbucci.

Ne La banda del gobbo lo stesso Tomas Milian si sdoppia in Vincenzo & Sergio Marazzi, il primo sarebbe "il Gobbo", il secondo è ancora una volta Er Monnezza (l'originale).
