Prigionieri Iracheni torturati
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Prigionieri Iracheni torturati
Adesso ho capito perchè gli iracheni vogliono così bene ai loro "liberatori"...
Notate come i liberatori si facciano fotografare in pose estremamente liberali con i loro prigionieri (chissà perchè gli iracheni sono 'prigionieri' e gli altri 'ostaggi'):
FOTO RICORDO DALL'IRAQ
Non c'è che dire li hanno liberati proprio per ben benino!
Notate come i liberatori si facciano fotografare in pose estremamente liberali con i loro prigionieri (chissà perchè gli iracheni sono 'prigionieri' e gli altri 'ostaggi'):
FOTO RICORDO DALL'IRAQ
Non c'è che dire li hanno liberati proprio per ben benino!
Ultima modifica di muttley il 30 aprile 2004 11:53, modificato 1 volta in totale.
a cosa serve una laurea, quando c'è lo stile?
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Everasia ha scritto: non ci sono parole per descrivere il disgusto che ho provato e provo per questi esseri.. perchè persone non si possono definire. INFAMI
non solo quando lo fanno gli americani spero...
dimmi, se questi li consideri infami, come il consideri quelli che hanno preso e bruciato vivi quei CIVILI americani, trascinandoseli poi per le strade, tra la gente festante..facendo scempio dei loro corpi?
curiosità è la mia.
ps. ti consiglio di leggere qualche libro di guerra..tipo Andy McNab, cosi ti fai un idea di quali sono le vere torture in guerra...non giustifico questi soldati, che sartanno puniti..non dubitate..trovo solo ridicole e opportunistiche (ce l'avete nel DNA d'altronde..) le vostre uscite...
con affetto.
[b][i][color=Violet]Venvia...si sta parlando di Heavy Metal, un ambito nel quale non c' è posto per la modestia e la diplomazia[/color] [color=Violet](RonnieJamesDaddo)[/color][/i][/b]
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fascista del cazzo!Coffe ha scritto: non solo quando lo fanno gli americani spero...
dimmi, se questi li consideri infami, come il consideri quelli che hanno preso e bruciato vivi quei CIVILI americani, trascinandoseli poi per le strade, tra la gente festante..facendo scempio dei loro corpi?
curiosità è la mia.
ps. ti consiglio di leggere qualche libro di guerra..tipo Andy McNab, cosi ti fai un idea di quali sono le vere torture in guerra...non giustifico questi soldati, che sartanno puniti..non dubitate..trovo solo ridicole e opportunistiche (ce l'avete nel DNA d'altronde..) le vostre uscite...
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...D'ACCORDO SU TUTTOCoffe ha scritto: non solo quando lo fanno gli americani spero...
dimmi, se questi li consideri infami, come il consideri quelli che hanno preso e bruciato vivi quei CIVILI americani, trascinandoseli poi per le strade, tra la gente festante..facendo scempio dei loro corpi?
curiosità è la mia.
ps. ti consiglio di leggere qualche libro di guerra..tipo Andy McNab, cosi ti fai un idea di quali sono le vere torture in guerra...non giustifico questi soldati, che sartanno puniti..non dubitate..trovo solo ridicole e opportunistiche (ce l'avete nel DNA d'altronde..) le vostre uscite...
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Madball ha scritto: Ehm...
...pare che le simpatiche torture siano state sistematiche.
Non un caso isolato.
![]()
pare che prodi sia un necro-pedofilo.
:vampa:
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Fonti
Dal Corriere.it (non dalla "Pravda"):
Abusi sui detenuti in Iraq, ci sarebbero anche dei morti
Rapporto segreto: «Torture sistematiche»
Inchiesta di un generale. Accuse anche alle guardie private usate dal Pentagono degli interrogatori
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON -Per la seconda volta in quattro giorni, il presidente Bush condanna le torture inflitte dai militari americani ai detenuti iracheni definendole «atti vergognosi e raccapriccianti».
Il capo della Casa Bianca chiede anche al ministro della Difesa Donald Rumsfeld di «sincerarsi che si stia agendo nel modo opportuno per punire i responsabili». Lo riferisce il suo portavoce Scott McClellan, mentre il comandante delle truppe in Iraq, il generale Ricardo Sanchez, annuncia la «censura» di sette ufficiali coinvolti nello scandalo, provvedimento che ne segna di fatto, con l?impossibilità di promozioni, la fine della carriera. E mentre si aprono due altre inchieste, una sui «contractors», le ditte private al servizio del Pentagono, l'altra sulla Cia. Sono conferme che la traumatica vicenda, che sembrava limitata alla prigione di Abu Ghraib e alla condotta criminosa di sei soldati, ha dimensioni maggiori del previsto, lede gravemente l'immagine degli Stati Uniti, fomenta l'antiamericanismo nell'Islam, e minaccia la missione a Bagdad.

Abusi sui detenuti in Iraq, ci sarebbero anche dei morti
Rapporto segreto: «Torture sistematiche»
Inchiesta di un generale. Accuse anche alle guardie private usate dal Pentagono degli interrogatori
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON -Per la seconda volta in quattro giorni, il presidente Bush condanna le torture inflitte dai militari americani ai detenuti iracheni definendole «atti vergognosi e raccapriccianti».
Il capo della Casa Bianca chiede anche al ministro della Difesa Donald Rumsfeld di «sincerarsi che si stia agendo nel modo opportuno per punire i responsabili». Lo riferisce il suo portavoce Scott McClellan, mentre il comandante delle truppe in Iraq, il generale Ricardo Sanchez, annuncia la «censura» di sette ufficiali coinvolti nello scandalo, provvedimento che ne segna di fatto, con l?impossibilità di promozioni, la fine della carriera. E mentre si aprono due altre inchieste, una sui «contractors», le ditte private al servizio del Pentagono, l'altra sulla Cia. Sono conferme che la traumatica vicenda, che sembrava limitata alla prigione di Abu Ghraib e alla condotta criminosa di sei soldati, ha dimensioni maggiori del previsto, lede gravemente l'immagine degli Stati Uniti, fomenta l'antiamericanismo nell'Islam, e minaccia la missione a Bagdad.
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Tanto per gradire...
Da Repubblica.it:
Washington, 21:09
Torture, Usa: 25 detenuti morti in Iraq e Afghanistan
Trentacinque casi di tortura hanno portato alla morte di 25 detenuti tra Iraq e Afghanistan. E' questo il bilancio choc fornito dai comandi americani ai giornalisti del Pentagono. Il dato sui casi di tortura e sui morti è il frutto delle inchieste condotte a partire da dicembre nei due paesi.

Washington, 21:09
Torture, Usa: 25 detenuti morti in Iraq e Afghanistan
Trentacinque casi di tortura hanno portato alla morte di 25 detenuti tra Iraq e Afghanistan. E' questo il bilancio choc fornito dai comandi americani ai giornalisti del Pentagono. Il dato sui casi di tortura e sui morti è il frutto delle inchieste condotte a partire da dicembre nei due paesi.
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Illuminante articolo di Vittorio Zucconi
IL COMMENTO
Un altro colpo
alla Casa Bianca
di VITTORIO ZUCCONI
SAPEVAMO, dalla storia, che le guerre sbagliate, quelle condotte nel nome di false premesse, di casus belli artificiali, di ideologie insieme infantili e prepotenti come quella che ha ammorbato la Casa Bianca, conducono inesorabilmente alla riduzione del nemico a oggetto sul quale scatenare la propria rabbia e la propria frustrazione. Ma restava la speranza che questa armata di soldati di professione e non mercenari, addestrati ed equipaggiati come mai nessun esercito nella storia, ci avrebbero almeno risparmiato il devastante replay dell'orrore che accompagna tutte le guerre di razza, di civiltà e di religione come questa è ogni giorno di più.
Si era intuito dal caso di Guantanamo e dalla detenzione illegale di centinaia di persone, che il ciclope ferito e accecato dall'offesa indelebile dell'11 settembre, era esposto alla tentazione di menare colpi all'impazzata e di cadere nel peccato mortale di agire prima e pensare poi, peccato al quale un uomo di modeste e ostinate capacità come George Bush era particolarmente esposto. Ma i 25 prigionieri morti non per cause naturale mentre era affidati alla "custodia" - si osservi bene la parola - dei vincitori, le centinaia di altri detenuti tormentati e umiliati per il divertimento di soldatacci e dei loro colleghi privati, "contractors", appaltatori delle tortura, questi sì, truci mercenari e lanzichenecchi, scuote il fondamento culturale e politico fondamentale della cosidetta guerra al terrorismo. Che gli invasori, i liberatori, gli occupanti, siano moralmente superiori a coloro che hanno cacciato. Senza questa arma, nessun cannone basterebbe a vincere.
Le atrocità in guerra, e soprattutto nelle cosiddette guerre asimmetriche nella quale l'avversario non può misurarsi a viso aperto, sono purtroppo la norma e non l'eccezione, come ora il Pentagono e il sempre meno credibile Bush ci dicono. Già nel fronte del Pacifico, in quella guerra pur giusta e ancora nobile, Gi e marines, come i loro oppositori Nipponici, si battevano con ferocia personale e implacabile. L'ammiraglio Nimitz dovette intimare ai soldati di non portare a casa teschi di "musi gialli" come ricordo e le infamie contro i prigionieri Usa erano degne dei campi di sterminio nazisti. La ragione, nel 1945 come oggi nel 2004, è sempre la stessa, è il razzismo reciproco, che avvelenava tanto i giapponesi che gli Americani nella loro zuffa mortale.
Eppure questa, ci avevano promesso i teorici della liberazione "shock and awe", i piazzisti della solita favola del "bombardamento chirurgico", sarebbe stata una guerra diversa, una trionfale liberazione che avrebbe mostrato ai popoli liberati, passato il momento dei missili e della cannonate, che l'America di Bush era ancora quella dei cioccolatini e delle sigarette buttati dagli Sherman a Napoli e a Roma, dei baci delle signorine, delle prigioni aperte. La sconvolgente stupidità, spiegabile soltanto con la presunzione e la cecità ideologica, di chi aveva scambiato Bagdad per Parigi, e Falluja per Firenze, è dunque la vera causa dello "horror show" al quale stiamo assistendo e che continuerà con altre rivelazione, come ha assicurato Seymour Hersh, il giornalista che 30 anni or sono scoprì massacro di My Lai in Viet Nam e oggi ha letto il rapporto completo del generale Teguba, il primo a scoperchiare la pentola.
Pagheranno certamente, e speriamo più seriamente di quanto accadde ai cowboy del cielo che uccisero innocenti al Cermis, le "mele marce" che hanno torturato, provocato o permesso la morte del più sacro dei nemici, il prigioniero di guerra, l'inerme sul quale si misura sempre la civiltà del carceriere. Ma se si volesse restaurare la credibilità morale della democrazia americana, non basterebbe mandare davanti alla corte marziale una dozzina di idioti in divisa o una generalessa della riserva che confessa di non avere mai messo piedi nel carcere di Abu Grahib. È chi li ha messi in quelle carceri, in quei campi di prigionia, chi ha dato loro la licenza implicita di tormentare il nemico sempre descritto soltanto come un "terrorista", dunque un "untermensch", un essere subumano anche quando era un passato rastrellato, che dovrebbe pagare. E questo compito dovrebbe spettare alla corte suprema di una democrazia, all'elettorato americano al quale, tra sette mesi, spetterà la sentenza su Bush e la sua guerra del "bene contro il male".
(5 maggio 2004)
Un altro colpo
alla Casa Bianca
di VITTORIO ZUCCONI
SAPEVAMO, dalla storia, che le guerre sbagliate, quelle condotte nel nome di false premesse, di casus belli artificiali, di ideologie insieme infantili e prepotenti come quella che ha ammorbato la Casa Bianca, conducono inesorabilmente alla riduzione del nemico a oggetto sul quale scatenare la propria rabbia e la propria frustrazione. Ma restava la speranza che questa armata di soldati di professione e non mercenari, addestrati ed equipaggiati come mai nessun esercito nella storia, ci avrebbero almeno risparmiato il devastante replay dell'orrore che accompagna tutte le guerre di razza, di civiltà e di religione come questa è ogni giorno di più.
Si era intuito dal caso di Guantanamo e dalla detenzione illegale di centinaia di persone, che il ciclope ferito e accecato dall'offesa indelebile dell'11 settembre, era esposto alla tentazione di menare colpi all'impazzata e di cadere nel peccato mortale di agire prima e pensare poi, peccato al quale un uomo di modeste e ostinate capacità come George Bush era particolarmente esposto. Ma i 25 prigionieri morti non per cause naturale mentre era affidati alla "custodia" - si osservi bene la parola - dei vincitori, le centinaia di altri detenuti tormentati e umiliati per il divertimento di soldatacci e dei loro colleghi privati, "contractors", appaltatori delle tortura, questi sì, truci mercenari e lanzichenecchi, scuote il fondamento culturale e politico fondamentale della cosidetta guerra al terrorismo. Che gli invasori, i liberatori, gli occupanti, siano moralmente superiori a coloro che hanno cacciato. Senza questa arma, nessun cannone basterebbe a vincere.
Le atrocità in guerra, e soprattutto nelle cosiddette guerre asimmetriche nella quale l'avversario non può misurarsi a viso aperto, sono purtroppo la norma e non l'eccezione, come ora il Pentagono e il sempre meno credibile Bush ci dicono. Già nel fronte del Pacifico, in quella guerra pur giusta e ancora nobile, Gi e marines, come i loro oppositori Nipponici, si battevano con ferocia personale e implacabile. L'ammiraglio Nimitz dovette intimare ai soldati di non portare a casa teschi di "musi gialli" come ricordo e le infamie contro i prigionieri Usa erano degne dei campi di sterminio nazisti. La ragione, nel 1945 come oggi nel 2004, è sempre la stessa, è il razzismo reciproco, che avvelenava tanto i giapponesi che gli Americani nella loro zuffa mortale.
Eppure questa, ci avevano promesso i teorici della liberazione "shock and awe", i piazzisti della solita favola del "bombardamento chirurgico", sarebbe stata una guerra diversa, una trionfale liberazione che avrebbe mostrato ai popoli liberati, passato il momento dei missili e della cannonate, che l'America di Bush era ancora quella dei cioccolatini e delle sigarette buttati dagli Sherman a Napoli e a Roma, dei baci delle signorine, delle prigioni aperte. La sconvolgente stupidità, spiegabile soltanto con la presunzione e la cecità ideologica, di chi aveva scambiato Bagdad per Parigi, e Falluja per Firenze, è dunque la vera causa dello "horror show" al quale stiamo assistendo e che continuerà con altre rivelazione, come ha assicurato Seymour Hersh, il giornalista che 30 anni or sono scoprì massacro di My Lai in Viet Nam e oggi ha letto il rapporto completo del generale Teguba, il primo a scoperchiare la pentola.
Pagheranno certamente, e speriamo più seriamente di quanto accadde ai cowboy del cielo che uccisero innocenti al Cermis, le "mele marce" che hanno torturato, provocato o permesso la morte del più sacro dei nemici, il prigioniero di guerra, l'inerme sul quale si misura sempre la civiltà del carceriere. Ma se si volesse restaurare la credibilità morale della democrazia americana, non basterebbe mandare davanti alla corte marziale una dozzina di idioti in divisa o una generalessa della riserva che confessa di non avere mai messo piedi nel carcere di Abu Grahib. È chi li ha messi in quelle carceri, in quei campi di prigionia, chi ha dato loro la licenza implicita di tormentare il nemico sempre descritto soltanto come un "terrorista", dunque un "untermensch", un essere subumano anche quando era un passato rastrellato, che dovrebbe pagare. E questo compito dovrebbe spettare alla corte suprema di una democrazia, all'elettorato americano al quale, tra sette mesi, spetterà la sentenza su Bush e la sua guerra del "bene contro il male".
(5 maggio 2004)
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bel mix di oppurtunismo, luoghi comuni e banalità..che vuole trasformare un fatto increscioso e da condannare con durezza, in politica da bar...snaturando la situazione con centinaia di inutili parole.
lo ascolto sempre alla radio quell'uomo...per mè è un buffone (oltre che prepotente)
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Madball ha scritto: Non è UN FATTO increscioso.
Purtroppo sta in ciò il nocciolo della questione.
ok, è colpa di Bush.
ps. anche un po' di berlusconi.
...
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Crimson Glory ha scritto: io resto della mia idea. un fatto veramente increscioso.
però per lo stesso motivo per cui non bisogna dire che gli arabi e compagnia bella sono tutti terroristi, allora non bisogna generalizzare anche sui componenti dell'esercito americano e degli alleati.
o no?
nazifrancojappofascista!!!!
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Cerchiamo di rimanere "in topic".
Pare che le torture siano state sistematiche, pare che tale "trattamento" sia frutto di determinate direttive pervenute dai quartieri alti dell'amministrazione statunitense, pare che tali notizie siano state volontariamente occultate per mesi, pare che, scoppiato il bubbone, Bush ed i suoi fedelissimi si stiano cagando in mano per questo scandalo in quanto potrebbe compromettere in modo irreversibile la campagna elettorale per le presidenziali di novembre.
Non sviamo, please.
Pare che le torture siano state sistematiche, pare che tale "trattamento" sia frutto di determinate direttive pervenute dai quartieri alti dell'amministrazione statunitense, pare che tali notizie siano state volontariamente occultate per mesi, pare che, scoppiato il bubbone, Bush ed i suoi fedelissimi si stiano cagando in mano per questo scandalo in quanto potrebbe compromettere in modo irreversibile la campagna elettorale per le presidenziali di novembre.
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Ehm...il mio "pare" era sarcastico.
In effetti sono NOTIZIE, non RUMORS.
Basta informarsi e leggersi ogni mattina una rassegna stampa.
Semplice, no?
Vuoi che ti posti le fonti una ad una?
Ah, per partito preso non leggo MAI "Manifesto", "Liberazione" et similia, proprio per avere una panoramica piu' obiettiva dei fatti.
Una curiosità: perchè chi si schiera contro l'amministrazione Bush e contro la teoria della guerra preventiva viene bollato con l'epiteto "comunista"?
Io vi ho mai etichettati come "fascisti"?
Non mi pare.
Un briciolo di onestà intellettuale no, eh?
Mah, in effetti pretendo troppo.
In effetti sono NOTIZIE, non RUMORS.
Basta informarsi e leggersi ogni mattina una rassegna stampa.
Semplice, no?
Vuoi che ti posti le fonti una ad una?
Ah, per partito preso non leggo MAI "Manifesto", "Liberazione" et similia, proprio per avere una panoramica piu' obiettiva dei fatti.
Una curiosità: perchè chi si schiera contro l'amministrazione Bush e contro la teoria della guerra preventiva viene bollato con l'epiteto "comunista"?
Io vi ho mai etichettati come "fascisti"?
Non mi pare.
Un briciolo di onestà intellettuale no, eh?
Mah, in effetti pretendo troppo.
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io ti chiamo comunista perchè lo sei. se ti fa piacere chiamami pure fascista.Madball ha scritto: Ehm...il mio "pare" era sarcastico.
In effetti sono NOTIZIE, non RUMORS.
Basta informarsi e leggersi ogni mattina una rassegna stampa.
Semplice, no?
Vuoi che ti posti le fonti una ad una?
Ah, per partito preso non leggo MAI "Manifesto", "Liberazione" et similia, proprio per avere una panoramica piu' obiettiva dei fatti.
Una curiosità: perchè chi si schiera contro l'amministrazione Bush e contro la teoria della guerra preventiva viene bollato con l'epiteto "comunista"?
Io vi ho mai etichettati come "fascisti"?
Non mi pare.
Un briciolo di onestà intellettuale no, eh?
Mah, in effetti pretendo troppo.![]()
cmq perchè dovrei avere io l'onestà intellettuale quando tu vedi solo quello che vuoi? e oltretutto...chemmenefrega a me di essere onesto intelletualmente.
cmq gli arabi sono peggio. stop.
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....ti PARE che una cosa del genere possa essere vera? semplicemente QUALCHE (SIANO 10-100 cmq nn sono la totalita')soldato americano o britannico tortura o irride delle persone che fino a un momento prima era x strada a sparargli contro! è un comportamento che negli stessi panni probabilmente avresti anche tu e io...non sono giustificabili ma forse serivrebbe anche un minimo di comprensione x un comportamento sbagliato ma cmq umano! e,come dici tu,nn potrebbe essere campagna elettorale contro bush far credere che le cose siano sistematiche invece che il contrario?Madball ha scritto: pare che tale "trattamento" sia frutto di determinate direttive pervenute dai quartieri alti dell'amministrazione statunitense
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mi spiace ma non c'è niente da comprendere parlando di tortura.Raziel ha scritto: ...non sono giustificabili ma forse serivrebbe anche un minimo di comprensione x un comportamento sbagliato ma cmq umano!
anzi no. se fossa attuata come punizione per, faccio un esempio, pedofili e feccia simile allora ok.
altrimenti no.
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Coffe ha scritto: non solo quando lo fanno gli americani spero...
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perfettamente d'accordo con te...
"...no more wasted years, no more wasted tears life’s too short to cry, long enough to try."