ELASTIKO ha scritto:
pausa pranzo prog, direi...
Succhia....
Allora....Satriani vs. Vai....quante ore ho passato a disquisire su questo argomento con i miei amici chitarristi!!! Pomeriggi interi a litigare...!! Poi con la maturità è giunta la Verità: confrontarli è impossibile. Vediamone i motivi...
Satch diede lezioni a Vai, così come le diede a due terzi dei chitarristi di fama mondiale. E' un didatta della madonna, ha sviluppato dei metodi pazzeschi, ha una conoscenza teorica praticamente paragonabile solo a quella di Holdsworth e Khan. E' solo grazie a lui e al suo modo di insegnare se mezze schiappe come Hammett (che adoro, per carità....ma come chitarrista lascia il tempo che trova..) hanno imparato a tradurre in note sulla chitarra la musica che avevano in testa. Ha insegnato loro il vocabolario col quale esprimersi. E poi, quando ha deciso di vincere la sua timidezza, ha finalmente messo su disco il SUO modo di intendere la musica. Ed è un modo fantastico. Satch è un cantante prima di tutto, non un chitarrista. Satch pensa ad una CANZONE, non ad un pezzo per chitarra. Scrive musica con in testa la voce, dopodichè mette tutto il resto. Spesso scrive pezzi al piano e poi li arrangia con la chitarra. Tecnicamente parlando è ovviamente mostruoso, ha uno stile inconfondibile, assolutamente personale. Il suo modo di fraseggiare usando scale esotiche e particolari lo rende distinguibile da chiunque altro. Il suo legato così fluido, pulito, filante è bello da vedere prima ancora che da sentire. Le sue dita sembrano un'onda che si muove. Ma a Satch di fare ricerca musicale non interessa. Lui vuole suonare e scrivere canzoni. Fine. Esplora i
suoi limiti, non quelli dello strumento e della Musica in senso generale.
Vai...Vai....lui proviene da un altro pianeta, c'è poco da fare. Ha una concezione della chitarra che va oltre quella dei comuni mortali. La stravolge ogni volta che la suona, è l'unico personaggio del panorama attuale assimilabile a Zappa. Ormai è talmente proiettato in avanti che manco mi piace più, la sua musica sconfina troppo spesso nella sperimentazione pura e semplice. Ha smarrito per strada il concetto di "brano" o "canzone", pur avendone scritte di assolutamente indimenticabili (tanto per dire, il signore in questione ha scritto "Shy Boy", "Yankee Roose" e "Attitude Song"...e scusate...!!!!). I suoi ultimi dischi sono al limite del rumore a volte, del caos...i pezzi non iniziano e non finiscono ma si fondono l'uno nell'altro senza soluzione di continuità. Sinceramente non lo capisco più tanto, anche dal vivo...ormai ha passato il confine tra musica e ricerca pura...
Tecnicamente parlando, non si possono paragonare. Vai ha una tecnica sconvolgente, le sue mani enormi gli permettono praticamente qualunque cosa. Ha un controllo del tocco assolutamente pazzesco, il suo vibrato circolare è espressivo da far male. E' illimitato, letteralmente. Non esiste qualcosa che non possa fare sulla chitarra. Ma lo stesso si può di dire di Satch. Però le loro tecniche esecutive sono così lontane l'una dall'altra che fare paragoni è sterile e inutile. Non si può proprio. Entrambi sono di una completezza inavvicinabile, assoluta. Ma sarebbe come paragonare un Ferrari ad un Lamborghini e decidere chi è più performante. Impossibile.